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Messaggio Da Miky Estancia Ven 04 Dic 2020, 16:57

Mi è capitato di parlare con assistenti sociali che si occupavano di adozioni di bambini esteri.
La cosa che mi ha colpito di più nei loro racconti, è stata una loro osservazione: molte volte le coppie adottanti avevano una conoscenza molto superficiale del paese d'origine del bimbo, non conoscevano usi e costumi, non conoscevano neanche una parola nella lingua natia del pargolo che andavano, con tanto amore, buone intenzioni e belle speranze, a prelevare per farlo entrare in famiglia.
Se ci pensiamo un attimo, fa venire i brividi. Mettiamoci nei panni di un bimbo, che vede due sconosciuti, ci sta un pò di giorni insieme, poi si mettono in viaggio e viene proiettato in una realtà nuova e sconosciuta....casa nuova, magari in un lussuoso appartamento, vestiti e scarpe, cibo che non conosce, lingua che non capisce, persone che lo vogliono baciare ed abbracciare... lui che era abituato magari a stare in una baracca, semisvestito e in ciabatte, senza nessuno che gli dimostrasse affetto con il semplice contatto fisico....
C'è da essere ben più che spaesati ed è un lavoro faticoso e lungo creare una famiglia da tutto questo, e a volte la riuscita non è al 100%.

Perché scrivo questo?
Perché sovente ci ritroviamo a non considerare certi aspetti, anche su cose più semplici, tipo quando prendiamo un cavallo nuovo.

A volte ci si innamora di una razza, per la pura estetica o per l'inclinazione di utilizzo, senza approfondire nulla: poco si sa della storia della razza, dei criteri allevatoriali e di selezione, della gestione abituale, ecc.

Un esempio, sono i cavalli argentini, che arrivavano in Italia dopo un viaggio in nave di un mese...e non viaggiavano certo in cabine di prima classe. Cavalli che "hanno messo in sella" un sacco di cavalieri della domenica, attratti dal costo modico di acquisto e dalla voglia di sentirsi cowboys.

Cavalli abituati a stare liberi 365/365 a mangiare erba, che improvvisamente si ritrovavano chiusi in un box 3x3 a mangiare fieno e pietanza; mai ferrati, che si trovavano a lottare con il maniscalco; cavalli avezzi a ruvidi gauchos che si sono ritrovati con padroncine lallopucciose che li sbaciucchiavano in continuazione; cavalli abituati al freno argentino, al capezzone e al recado, che improvvisamente vengono bardati con sella e finimenti western, da pseudo coiboi che si inquizzano a morte perché "quando dico whoa, il cavallo non si ferma"....o peggio, con una sella inglese, e relativo cavaliere che non capisce che NON deve stringere le gambe.

Quanti cavalli non sarebbero andati sprecati e quanti incidenti si sarebbero evitati, se ci fosse stata più voglia di conoscere, approfondire.....

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Messaggio Da Milla Ven 04 Dic 2020, 18:33

Hai ragionissima e l'esempio che hai portato è quanto mai chiaro.
Il discorso della razza (e quindi delle attitudini e del tipo di lavoro per cui è stata selezionata una certa razza) è fondamentale, nessuno prende un barboncino per radunare un gregge ma in tanti prendono cani da lavoro pretendendo che stiano buoni in appartamento tutto il giorno.
Con i cavalli è anche peggio. Il grosso problema è che, anche con gli animali, si va a mode: c'è stata la moda degli argentini, poi dei frisoni, degli spagnoli ecc. senza preoccuparsi minimamente se i cavalli di una data razza sono adatti o meno a quello che vogliamo fare.

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Messaggio Da Anna76 Mar 15 Dic 2020, 15:10

Per i cavalli credo ci sia più consapevolezza che per i cani, perchè in molti casi il cavallo viene comprato per fare sport, di conseguenza si cercherà la razza più compatibile con la disciplina che si vuole praticare.
Un pò diverso è per chi si approccia al mondo del cavallo....solo per avere il cavallo e magari farci qualche passeggiata...ecco allora si apre penso lo scenario più svariato.
Quando ancora ero ragazza .....ero innamorata folle degli arabi....quanto mi piacevano...andavo in fiera a Verona solo per vederli...poi ho cominciato a prendere lezioni in un maneggio dove si praticava salto ad ostacoli....e gli arabi me li sono dimenticata! Non ho mai pensato di comprarmene uno per fare salto ad ostacoli..e con il tempo a furia di vedere cavalli giganteschi, sono cambiati anche i miei gusti estetici.
Nei casi peggiori le persone si comprano un cavallo perchè hanno la passione fin da bambini....non sapendo nulla di cavalli, quindi portano a casa ciò che più piace dal punto di vista estetico...poi generalmente quando uno comincia a capire cosa vuole davvero fare in sella ...si aprono due strade o uno vende il cavallo e ne compra uno adatto alla proprie esigenze o ci si tiene il cavallo perchè ormai ci si è affezionati e si fa quello che si riesce! Se ci si accontenta di quello che un cavallo può dare senza sogni di gloria, (intendo a livello amatoriale) credo ci si possa divertire anche a fare dressage con un bardigiano ( in monta da lavoro alcuni sono davvero di tutto rispetto anche a livello di movimenti) o fare salto ad ostacoli con un arabo
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