Assetto e posizione

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Messaggio Da gi. Lun 03 Feb 2020, 16:17

L'argomento assetto è sempre presente a chi pratica l'equitazione. Ci si mette sovente in discussione. Ma occorre, secondo me, precisare che:per avere un buon assetto è necessario partire da una corretta posizione in sella.

A tal proposito riporto alcuni passaggi tratti dal mio libro.

Posizione corretta in sella

Affinché il cavallo possa muoversi in perfetto equilibrio, il cavaliere deve montare con un buon assetto cambiando per ogni disciplina la posizione in sella, determinata dalla lunghezza della staffatura e dalla posizione del busto. Nell’equitazione classica accademica, nel dressage, nella monta da lavoro (western, vaquera, ecc) lo staffi le è tenuto più lungo. Ciò permette alla staffa di scendere verso il basso, facendo assumere al cavaliere una posizione in sella con la gamba più distesa e il busto dritto, perpendicolare al dorso del cavallo. Le staffe sorreggono principalmente il peso delle gambe e il resto del corpo grava
sul bacino. Invece nella monta in assetto leggero (concorso ippico,concorso completo di equitazione) e nelle corse al galoppo, la staffatura più corta consente al cavaliere di sollevarsi dalla sella[...]

Descrivendo la corretta posizione nell'assetto leggero, vedremo il cavaliere posizionarsi nel seguente modo.

[...] Per ben figurare in sella, il cavaliere deve essere sciolto e disinvolto, stare dritto, ma non impettito, il torace deve essere leggermente concavo e la zona lombare in naturale lordosi. La cintura a vita deve avanzare naturalmente senza esercitare nessuna azione di retroversione e anteroversione del bacino; quest’ultima accentuerebbe la lordosi della zona lombare causando immobilità al bacino e rigidità all’ intero tronco.
L’avambraccio deve formare con le redini una linea retta che va dal gomito alla bocca del cavallo. Le braccia devono essere aderenti ai fianchi e senza costrizioni, il cavaliere non deve né allargare i gomiti, né stringerli e nemmeno stringere le ascelle. Le braccia devono cadere liberamente lungo il corpo e le mani stare con le unghie che si guardano ad una distanza tra loro pressappoco pari alla larghezza della bocca del cavallo.Le gambe devono essere aderenti alla sella e i polpacci aderenti al cavallo. Ginocchia e cosce, anch’esse aderenti alla sella, scendono verso il basso seguendo pressappoco la linea della spalla del cavallo, entrando nell’inforcatura in un assetto solido e profondo[..]
.
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Messaggio Da blues Gio 06 Feb 2020, 15:05

Direi che non fa una grinza
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Messaggio Da blues Gio 06 Feb 2020, 15:11

Dritto ma non impettito lo sollecito sempre perché è la primissima rigidità che si riscontra in un principiante
Anche dire di aprire le spalle genera l'errore di mettere indietro anche la schiena....se poi ci aggiungiamo che le spalle devono essere aperte ma col peso che le tiene in basso, apriti cielo
Non hanno torto perché non sono posizioni facili da concettualizzare
Anche solo aprire le spalle ma non mandare,il peso verso il basso alleggerisce il contatto dell'ischio sulla sella
Comunque col tempo e la pratica ci si fa , d'altronde sono posizioni del corpo che non si riproducono nella vita normale da uomo eretto
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Messaggio Da gi. Ven 07 Feb 2020, 11:38

Hai proprio ragione Blues, per il principiante è difficile. Personalmente ho seguito e messo in sella solo pochi amici e seguito i miei figli ( e qui il discorso cambia. Rapporto  genitore-figli). Infatti  feci prendere ai miei figli le prime lezioni  in un circolo dove insegnano molto bene, ma dopo un periodo montavano entrambi molto impettiti. In seguito mio figlio  volle venire a montare a casa con me e il nonno ( mio padre che con i suoi 85 anni monta ancora). Credimi Blues, abbiamo dovuto resettarlo. Io a volte gli dicevo: ma è semplice… stai così, o fai così o cosà. E mi sembrava facile. Perché? Semplice,perché non ricordavo più.  Quest’anno compirò 60 anni e quando iniziai ero  piccolo avevo 8 anni. Non ricordo  quando iniziai a battere la sella, così come non ricordo quando tolsi le rotelline della bicicletta, per questo mi sembrava impossibile che Matteo ( mio figlio) non riuscisse ad apprendere. Poi però le cose cambiarono e ora, anche se monta pochissimo, monta “giusto”.  Voglio raccontarmi un "attimo". Io  ebbi da piccolo la fortuna di iniziare, un po’ con mio padre e un po’ con due fratelli commercianti di cavalli. I miei genitori erano di casa, sia per montare i nuovi arrivi, sia per acquisti. Questi commercianti, con molta semplicità mi misero in sella e fin da subito si preoccuparono di farmi assumere la corretta posizione(e in quei anni la legge era una sola per tutti, si montava alla “Caprilli”, non vi era perciò confusione e non si discuteva, era la base).  Fecero di più. Un giorno uno dei due fratelli mi mise su un cavallo a pelo,tenendomi per mano e camminando al mio fianco per più di mezzo’ora. Durante questa lezione, mi fece notare il movimento serpeggiante della colonna vertebrale del cavallo, che io a pelo potevo sentire bene. Mi rese sensibile alle gambe, sentivo bene i fianchi,la groppa le spalle e altre cose ancora. Essendo piccolo ero come una spugna che assorbe tutto molto in fretta, imparavo velocemente. Alcuni anni dopo trovandomi  ad un corso con uno dei due nostri grandi Cavalieri del passato, capii che la mia posizione di base, il mio assetto era quello che  pretendeva. Le lezioni dei commercianti ( che tra l’altro uno era un veterinario) mi erano servite , ero stato ben impostato. In quei anni si montava, si studiava e si era contenti. Oggi noto che ci sono ragazzini non felici, non contenti e questo non va bene. I ragazzini apprendono con una velocità incredibile e occorre, secondo me, star loro molto vicini. Certo, capisco le diverse situazioni odierne e le pretese degli adulti.
A tal proposito vorrei allora chiudere con una frase del mio libro che spero possa essere d’aiuto proprio ai giovani.

Spesso nelle competizioni, indipendentemente dalla disciplina,esistono cavalieri che ambiscono esclusivamente al risultato e quando questo non arriva diventano di pessimo umore e persino arrabbiati. È umanamente impossibile primeggiare sempre, ma se si è veramente sportivi ciò non deve togliere la voglia di partecipare. Ragion per cui cercare di montare correttamente, oltre ad essere necessario per consolidare il nostro assetto e sentirci più sicuri, è gradevole per il pubblico che osserva, è piacevole per se stessi e per gli addetti ai lavori. Questi ultimi un tempo (e spero ancora oggi) si complimentavano con quei cavalieri, soprattutto giovani, che in gara montavano bene indipendentemente dalla classifica finale.
Questi cavalieri si sentivano incoraggiati e incentivati, continuando con disciplina e dedizione a percorrere quella che era sicuramente la strada giusta da seguire, consapevoli che prima o poi i risultati sarebbero arrivati.
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Messaggio Da Milla Ven 07 Feb 2020, 15:46

E' molto, molto interessante il punto in cui dici che oggi molti ragazzi non sono contenti, e non solo ragazzi, diverse persone che conosco spendono soldi, tempo, energie ecc. per montare a cavallo e sono sempre scontente (e non si tratta solo di agonisti eh, spesso sono amatori che non vanno in gara).

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Messaggio Da gi. Ven 07 Feb 2020, 16:02

Ancor peggio !!! Dico questo forse perché non posso più montare e quelle rare volte che"monto" ...mi piace! Devo aggiungere però , che mi è sempre piaciuto !
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Messaggio Da Anna76 Ven 07 Feb 2020, 16:21

Oggi ragazzi e adulti non sono mai contenti perchè vogliono la perfezione assoluta in tempi brevissimi!
Siamo in un mondo talmente di corsa, che andiamo in scuderia di corsa (o portiamo i nostri figli di corsa) e montiamo con l'ansia perchè poi abbiamo altre 1000 cosa da fare, nel poco tempo che abbiamo tutto deve essere perfetto, noi , il cavallo, l'istruttore, la lezione...se solo una cosa di queste non è così non siamo soddisfatti ....e via così ....un giorno dopo l'altro....
E per chi fa agonismo ancora peggio ....perchè c'è anche l'ansia da risultato
viviamo male....in generale
questa è la mia opinione.
Gli istruttori (molti...non tutti naturalmente) non curano neanche pìù l'assetto in sella, basta fare le girate migliori per vincere ( nel salto ad ostacoli naturalmente)
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Messaggio Da gi. Ven 07 Feb 2020, 17:45

E' vero, oggi regna il frenetismo. Bisognerebbe ricordare a questi che la perfezione non esiste , o raramente la si può riscontrare. Anche un tempo c'era parecchio da fare,ma ci si accontentava di più. Nei concorsi vi erano meno categorie e si aveva più tempo per prepararsi con più calma. Potevamo anche guardare altri concorrenti per il piacere di osservarli o per " rubare" loro qualcosa. E solitamente poi , ci ci si conosceva un po' tutti e a volte, con l'occasione si faceva anche festa. Oggi invece è tutto un mordi e fuggi, non resta nulla. Non essendoci più nulla, non essendoci il divertimento, non c'è sport e sportività. Anche per questo occorre partire bene, perché possa alla fine rimanere qualcosa, come il divertimento!
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