Lavorare con istruttore o senza?

All'inizio del percorso di apprendimento di una nuova disciplina sportiva, penso che sia molto importante trovare l'istruttore giusto (in un altro topic, abbiamo parlato delle caratteristiche di un buon istruttore), che sappia metterci a nostro agio, che abbia tutte quelle conoscenze e capacità per istruirci in modo dignitoso sull'abc, e farci progredire in tempi congrui.

Poi, generalmente, si sceglie se seguire un percorso agonistico a qualsiasi livello, oppure rimanere dei semplici amatori.

Se si sceglie la via dell'agonismo, a mio avviso, è fondamentale continuare a farsi seguire da buoni istruttori, e magari, fare periodicamente degli stages di approfondimento e perfezionamento con altri professionisti.... insomma, si imbocca la via dell"'allievo a vita", perché via via gli obiettivi crescono di difficoltà.

Se si sceglie di rimanere amatori, penso che, raggiunto un buon livello tecnico, si può anche decidere di tagliare il cordone ombelicale con l'istruttore e avviarsi all'indipendenza (fermo restando che, una lezione o uno stage ogni tanto, fanno bene).

Discorso diverso per chi con i cavalli ci lavora. In questo caso, l'obiettivo è la piena indipendenza nel minor tempo possibile.

Che ne pensate? Quali sono/erano i vostri obiettivi? Li avete raggiunti?

Il mio obiettivo era quello di lavorare con i cavalli e l'ho raggiunto.
Inizialmente mi interessava lavorare nello spettacolo e nella scuola.
Poi gli obiettivi lavoro si sono ampliati e ho dovuto ritornare "trai banchi di scuola" per apprendere nuovi lavori.

Ovviamente, quando si ritorna a scuola, si tende ad essere molto più esigenti e severi nella scelta dei docenti, e penso che questo sia un bene.

Ho sempre mirato all'indipendenza e a portare all'indipendeza gli allievi, poiché non sono molto favorevole agli allievi a vita.

Mi rendo conto però, che in giro ci sono realtà diverse...

Dichiarazione di conflitto di interessi: mio figlio è un istruttore (federale FISE)

Solo per dire che concordo con Miky Estancia quando distingue "i due casi". Da noi, oltre alla scuola di equitazione, si fa agonismo (salto ostacoli principalmente) e in questo caso davvero si resta allievi a vita. Non c'è niente da fare, a meno che non si diventi proprio dei professionisti (e anche qui l'occhio di qualcun altro resta importantissimo).

Concordo anche per quanto riguarda lezioni e stage ogni tanto... Ogni tanto arriva qualcuno "da fuori" proprio per una registrata. E qualche stage lo organizziamo (o cerchiamo di organizzarlo, a volte i costi scoraggiano).

Queste realtà diverse, sono costituite da:
- istruttori che vedono, nell'allievo a vita, una entrata economica sicura a lunga durata. Quindi "allungano il brodo" durante le lezioni (e si potrebbe aprire un topic per parlare in dettaglio di questo), e a livello psicologico tendono a far sentire l'allievo come un malato cronico, che ha sempre bisogno di medicine.

- allievi che, caratterialmente insicuri, con mille paure, fuggono dall'obiettivo indipendenza, per delegare ad altri le responsabilità.

PS: un fattore aggiuntivo da non trascurare

Se uno fa salto ostacoli, per essere indipendente deve avere la possibilità di avere il cavallo a casa, un campetto decente e qualche ostacolo. Non tutti possono permetterselo, o è realistico (chi vive in una grande città, per esempio).
Se non può, deve tenere il cavallo da qualche parte, in una scuderia. E allora tanto vale lasciarlo dove c'è un istruttore, un campo decente (magari anche un coperto), una copertura gestionale esperta, etc.

O sbaglio?

Hai perfettamente ragione Hobbes.
Chi fa agonismo ha bisogni ben precisi: strutture, cavalli ed istruttore, tutti al top.

I progressi si ottengono con un lavoro serio e costante.

Certo, poi c'è anche chi fa agonismo per divertimento, e allora si può permettere di "diluire" un pò le cose.
Apprezzo molto queste persone, perché di solito, si godono il loro percorso senza essere ossessionati dalla coccarda: c'est pas le but qui compte, c'est le chemin...

Molto interessante.
Premetto che non sono un' agonista, anzi proprio il mondo dell' agonismo non mi piace e ne so poco, per quel poco credo che Micky e Fioravante abbiano ragione, almeno in parte perché conosco diverse persone che partecipano a gare di dressage ma non hanno un istruttore che li segue.
Per quello che riguarda invece gli amatori non agonisti credo che sia assolutamente indispensabile un' ottima e solidissima base che si può ottenere solo grazie ad un bravo istruttore ma poi bisogna anche cercare di volare con le proprie ali, quindi lavorare da soli o fare lezione saltuariamente o farsi filmare o fare qualche stage.
Personalmente ho sempre fatto lezione, solo dopo il trasferimento nell' attuale maneggio ho smesso. Non è stata una mia decisione ma un caso perché dove sono ora l'unico istruttore Fise fa monta western quindi ho dovuto arrangiarmi.
Inizialmente avevo un filo di timore di sbagliare ma ero anche stufa marcia di fare sempre lezione, di dover fare sempre quello che diceva l'istruttore, quasi subito invece ho assaporato il gusto della libertà ahahah e mi sono resa conto che, non solo non mi mancava affatto un istruttore, ma montavo molto meglio senza.
L'ho già detto: decido io quando lavorare, come, quanto tempo, su cosa, ascolto la cavalla invece dell' istruttore e ho molto migliorato la percezione di ciò che avviene sotto la mia sella, ho migliorato tanto anche la mia capacità di risolvere gli eventuali problemi.
Va detto però che ho spalle taaaante lezioni con istruttori molto capaci e una cavalla addestrata benissimo in grado di insegnare lei a me.

io da non agonista, non gareggiante, credo molto nel concetto di "formazione continua" .. perciò cerco e scelgo persone e percorsi ( equestri e non) per poter aggiungere sempre nuovi tasselli.
Mi sono accorta che il cavallo, come lo vivo io, mi ha fatto intraprendere molte ricerche, che si stanno integrando nella mia vita e che sento essere molto importanti e benefiche... attirando persone giuste al momento giusto.
L'istruttore serve, ogni tanto per dare un'aggiustatina, una registrata, oppure per imparare una nuova disciplina o attività. Ma deve essere una persona che abbia come scopo quella di rendere l'allievo autonomo, capace di fare e sentire il proprio cavallo.
Purtroppo il "sistema gare" per tutte le federazioni/associazioni e e quasi per tutte le discipline, prevede la presenza costante dell'istruttore in campo, cosa che alcune volte rende difficile il famoso "taglio del cordone".
Saper mantenere un sano equilibrio tra la necessità di avere un istruttore e la pratica del fai-da-te.. senza generare dipendenza è una cosa non facile a e cui alcuni purtroppo sono poco propensi.

nefferit ha scritto:
...
Purtroppo il "sistema gare" per tutte le federazioni/associazioni e e quasi per tutte le discipline, prevede la presenza costante dell'istruttore in campo, cosa che alcune volte rende difficile il famoso "taglio del cordone".
...

Una precisazione "tecnica" sul salto ostacoli. La presenza dell'istruttore (con il livello giusto) è necessaria in campo prova solo per i minorenni. Un maggiorenne basta che si metta d'accordo con qualcuno che gli metta gli ostacoli in campo prova, che poi vuol dire solo alzare/abbassare il verticale e l'oxer (alla peggio fa il "parassita")

hai ragione hobbles .. tuttavia non è raro ( almeno dalla mie parti in più persone mi hanno raccontato questo) che a cavalieri senior tesserati e con cavallo di proprietà, sia stato detto chiaramente che si avrebbe avuto la possibilità di portare il cavallo in scuderia solo se si fosse garantito un "pacchetto minimo" di lezioni con l'istruttore. Io sono totalmente ignorante e lontana da quel mondo quindi non so se sia la normalità.

Su questo che dici non so. Noi non lo facciamo, ma non mi sento minimamente in grado di escludere che qualcuno lo faccia.

A me non scandalizza, purché siano patti chiari e non cose che spuntan dopo.

Nefferit io sono stata alcuni anni in un maneggio dove non si poteva montare senza istruttore.
Se questo è ovvio per chi monta i cavalli della scuola non lo è per chi ha il cavallo di proprietà, eppure eri obbligato a far lezione.
Va detto che le lezioni erano comprese nel prezzo della pensione, che era decisamente alto, però avere sempre il fiato dell'istruttore sul collo era veramente fastidioso.

eh, immagino. è uno dei motivi che mi ha fatto levare le ancore lo scorso anno dopo ben nove anni di soggiorno in un maneggio... poco male ora stiamo entrambe molto, molto meglio! Alcune volte essere costretti a cambiare riserva delle belle ed inaspettate sorprese!
da me ovviamente nulla ero chiaro fin dal principio.. le cose si sono evolute.. peccato che non ne venivo informata. comunque ... meglio per me!

Nefferit mi pare che abbiamo avuto un'esperienza comune ma sento che anche tu sei andata a migliorare.

Si' .. io per fortuna sono "cascata" bene. Uso il termine cascata perchè il lasciare il vecchio maneggio dove ho trascorso 9 anni.. capirai mica è stato robetta.. non ci ho dormito per settimane. Però dove son ora sto meglio. E' una gestione professionale ma anche familiare, le cose vengono dette chiaramente, in faccia e subito. Professionale perchè c'è attenzione alla sicurezza, al benessere e alla formazione, familiare perchè si condividono momenti, anche non strettamente equestri, con piacere; una cena, una giornata in piscina, un cinema... ci si confronta su molti argomenti, e anche se non si è sempre concordi ci si rispetta e si impara quotidianamente dal confronto. Ci sono persone giovani molto molto capaci.
Milla .. guardati intorno... magari c'è un luogo così anche da te che aspetta solo di essere scoperto!

Grazie Nefferit già trovato però anch'io prima di lasciare il mio "salvagente" ci ho pensato (e penato) parecchio.