Quando l'istruttore ti tarpa le ali...

In questo topic, ho parlato di istruttori che agiscono in modo tale da crearsi degli allievi a vita:

https://vivere-il-cavallo.forumattivo.com/t160-lavorare-con-istruttore-o-senza#1458

A volte questi comportamenti vengono messi in atto di proposito, altre volte no, sono del tutto involontari e legati al carattere dell'istruttore.
Vogliamo vedere, più nel dettaglio, anche in base alle nostre esperienze, quali sono questi modi di agire?

Ci sono molti modi, volontari e non, per tarpare le ali.
Per poter "spiccare il volo", è necessario costruirsi delle buone basi, essere indipendenti sull'abc....e può capitare di trovarsi a frequestare delle lezioni "all'acqua di rose" o "tanto fumo e poco arrosto".

Le prime, sono quelle lezioni blande blande, con l'istruttore che fa fare poco e nulla, spiega poco e nulla, e cavalli con un addestramento sovente al di sotto del minimo sindacale.
Le seconde, sono quelle lezioni con l'istruttore che fa cadere le cose dall'alto, parla parla parla senza alla fine dire granché di utile, piene di luoghi comuni, con cavalli che le studiano tutte per farsi gli affari loro, ed esercizi che non hanno ne capo ne coda.
Durante le prime, gli allievi rischiano di annoiarsi o addormentarsi; durante le seconde, può esserci la possibilità di fare rodeo.

In entrambi i casi, gli allievi imparano poco o nulla e quindi, i famosi tempi di apprendimento dell'abc, tanto necessario per poter aspirare all'indipendenza, si dilatano a dismisura.

Quindi può capitare che, pur essendo dotati per l'equitazione, dopo enne mila pacchetti da 10 lezioni, bruciati a suon di 2/3 lezioni settimanali, non si sia ancora in grado di sellarsi il cavallo da soli, o di galoppare, o non si conoscono ancora le classiche figure di maneggio.

mi chiedo con che etica lo fanno.... noi sinceramente tutti fanno lezione.... poi ogni tanto proprietario o chi hs il cavallo in affido monta da se senza fare lezione avvolte le ragazze si divertono facendosi lezione a vicenda (e scimmiottando noi istruttrici).. ma non c è questa necessità di staccare la spina....

Tarpare le ali da parte dell’istruttore ...secondo me è un po’ un controsenso.
Secondo me avrebbe meno riscontro a tarpare le ali ad un allineavo piuttosto che a spingerlo e motivarlo,è sempre un ritorno economico spingere a livello agonistico qualcuno anche se non è molto portato..
Perché dovrebbe tarpare le ali?
Sarebbe più un comportamento da persona scorretta che si comporta così per creare un disagio all’allievo, perché magari prova invidia/fastidio/antipatia, altrimenti non si spiega...ma la perdona quanto può sottostare a questa situazione?!..è chiaro che prima o poi se ne va e tu istruttore perdi un cliente,un introito economico

Scusate gli errori ortografici..sono dal cell

Ci sono ,a mio avviso, dei motivi precisi se e quando un istruttore "tarpare le ali" in base ad interessi e fini specifici
Magari ne parlerò meglio quando sarò seduta al pc ma intanto butto là uno spunto
Ad alcuni istruttori fa comodo che gli allievi, anche i più bravi e gli agonisti, restino "dipendenti" da lui....
Siu perché riflettiamoci un attimo... è facile da capire

Maya80, si può tarpare le ali, portando qualcuno a livelli anche molto alti. Questo vale non solo nel mondo dell'equitazione. Per esempio nel mondo accademico... ma anche nell'industria privata, nelle banche, etc.

L'idea è questa: ti faccio progredire ma cerco di evitare che tu ti renda autonomo, che tu cerchi di farlo, che tu pensi di farlo. Basta sottolineare come il mio ruolo sia indispensabile, serve evitare di darti compiti che facciano crescere la tua autonomia, magari ci si può aggiungere un pizzico di paroline adatte ad abbassare il tuo livello di autostima. Ci si riesce, volendo (e magari essendo caratterialmente un po' orientati in questo senso che, poi, esprime una debolezza di chi si comporta così)

secondo me l'unica volta in cui l'istruttore deve tarpare le ali (e molti non lo fanno per questioni economiche) è quando si comprende che l'allievo è negato. Esistono questi casi e insistere portando avanti le lezioni rende anche noioso e controproducente il lavoro per gli altri allievi. Mettere di fronte ai propri limiti dovrebbe essere un dovere dell'istruttore così come dovrebbe anche essere un dovere rendere un allievo indipendente e possibilmente in grado di superare il maestro. Per chi ha la fortuna di avere un cavallo di proprietà diventa quindi necessario avere un piano di lavoro personalizzato sul binomio con l'obiettivo di migliorare i difetti del cavaliere e del cavallo. Io credo sia estremamente utile che, a fine lezione, l'istruttore dia a ciascuno i "compiti a casa" da riprendere alla prossima lezione per valutare i progressi o ulteriormente correggere. In sostanza io ritengo che le ali debbano a volte essere tarpate, anche a costo di rimetterci un allievo a fronte della soddisfazione immensa che può dare un allievo quando fa meglio di te che gli hai insegnato
E' estremamente importante anche dare all'allievo degli obiettivi temporali cercando il più possibili di realizzarli ed alzare un po' l'asticella ogni volta spronando l'allievo a dare il meglio di se superando le immancabili frustrazioni. Per questo un buon istruttore deve essere implacabile ma positivo, pronto a cogliere e lodare un seppur minimo progresso e allo stesso tempo evidenziare in modo pro-attivo ogni errore.

hobbes1950 ha scritto:Maya80, si può tarpare le ali, portando qualcuno a livelli anche molto alti. Questo vale non solo nel mondo dell'equitazione. Per esempio nel mondo accademico... ma anche nell'industria privata, nelle banche, etc.

L'idea è questa: ti faccio progredire ma cerco di evitare che tu ti renda autonomo, che tu cerchi di farlo, che tu pensi di farlo. Basta sottolineare come il mio ruolo sia indispensabile, serve evitare di darti compiti che facciano crescere la tua autonomia, magari ci si può aggiungere un pizzico di paroline adatte ad abbassare il tuo livello di autostima. Ci si riesce, volendo (e magari essendo caratterialmente un po' orientati in questo senso che, poi, esprime una debolezza di chi si comporta così)

ecco perfetto, evitare di rendere autonomi perchè essere autonomi significa conoscere, essere informati, formarsi opinioni, fare confronti e questo è quasi sempre controproducente da parte di chi ha , grazie alla tua dipendenza, un riscontro economico come capita in tanti maneggi

blues... parole sante! concordo.

Lezioni all'acqua di rose, io ne so qualcosa.
Nel maneggio dove ho cominciato (posto super figo che è una vera e propria macchina per far soldi) ci mettevano anche in 10 a far lezione, tutti in sezione con cavalli automatici.
Vi potete immaginare come e cosa si imparava! Non ci insegnavano neanche a trottare sul diagonale giusto!
Eppure è il maneggio top della città, ci sono cavalieri che gareggiano in GP, questo per dire che non necessariamente nei posti top, dove si trovano anche nomi noti dell'equitazione, si impara.
Non era colpa dell'istruttrice, erano gli ordini della direzione: massimizzare il profitto (ovvio che se in un'ora faccio lezione a 10 persone guadagnano più che far lezione a 5, poi se non si impara niente chissene) e far credere agli allievi di essere dei fenomeni in modo da rendere assolutissimamente necessario l'acquisto di un bel cavallino.
E' evidente che, come diceva Micky, un istruttore che fa lezioni così tarpa le ali agli allievi perchè è impossibile imparare decentemente, anzi gli allievi pensano di saper montare e poi, quando cambiano maneggio e/o cavallo, i nodi vengono al pettine.

Che bello, è la seconda volta che scrivo ed è la seconda volta che si impaccia qualcosa e scompare tutto...faccio troppe cose in contemporanea.
A farla breve: qualche volta fatto lezione all'acqua di rose causa principianti ma noi siamo autonomi e comunque siamo seguiti. Lezioni "tanto fumo e niente arrosto" mai. Ho un istruttore molto bravo con un pessimo carattere che non ha tra le sue priorità coltivare l'autostima degli allievi. Che dire? E' un'ottima scuola, dopo 11 anni che lo conosco qualcosa ho imparato su come cavarmela hahahaha. Riprenderemo il discorso quando avrò più tempo