Questione di gusti: percezione e scelta della disciplina

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Messaggio Da Miky Estancia Sab 10 Ago 2019, 10:05

Spettacolo equestre: l'arte di creare emozioni.
Messaggio Da Milla il Mer Ago 07, 2019 6:18 pm

Boh non lo so esattamente il perchè, non amo neanche il circo, non mi piace l'idea di animali che si esibiscono per farci divertire, mi sembra umiliante, il circo poi mi mette tanta tristezza, anche da piccola proprio non mi piaceva.
Mio personalissimo parere eh, non ho assolutamente nulla contro chi ama il genere o ci lavora, è solo questione di gusti.


È da questo post di milla, che parte l'idea per questa discussione 😊

Perché scegliamo di praticare una disciplina, piuttosto che un'altra?
Perché certe cose ci piacciono, altre ci lasciano indifferenti o ci annoiano, altre ancora non ci piacciono proprio?
Perché ciò che piace a tizio, non piace a caio?

Questione di gusti e di diverso modo di percepire le cose.

Il gusto, per me, è legato al carattere della persona, mentre il diverso modo di percepire le cose, è un pò più legato al bagaglio esperienziale che ci si porta dietro.

Parlando di gusti, io, caratterialmente, non sono una persona competitiva.
Di coseguenza, non mi interessa andare in gara con i miei animali (cavalli e cani).
Se vado in gara, non ci vado con lo spirito competitivo, ma con la curiosità di testare il mio rapporto con l'animale e il livello addestrativo raggiunto, fuori dai normali contesti in cui ci muoviamo.
Per questo, mi interessano praticamente tutte le discipline, ma a livello addestrativo praparatorio.
Certo, qualche bel binomio in gara, mi piace guardarlo, ma non mi fa venir voglia di gareggiare tutti i weekend. Ad esempio, ho accompagnato Tony e la nostra PAC, Fiona, in rassegna cinofila (si è sempre portata a casa il BoB 😊), mi sono guardata in giro, mi sono divertita, ho visto tanti bei cagnetti....io ho i Chihuahua....e in un paio di settimane ho preparato la mia cucciola per partecipare alla Puppy Class. Me la sono portata in giro in vari contesti diversi, ho avuto ottime conferme sull'addestramento impartito e....penso che non ci iscriveremo a nessuna Puppy Class 😅😅😅, che ci vado a fare?

Per quanto riguarda il diverso modo di recepire le cose, trovo molto significativo un episodio che mi capitò parecchi anni fa.
Premessa: durante i corsi che teniamo, siamo soliti far lavorare le persone con tutti i nostri cavalli a rotazione, in modo che possano apprezzare i diversi caratteri, tempi di reazione, preferenze, ecc. Bibi, il nostro pony da spettacolo, adora quando lo si fa sdraiare a comando e quando gli si chiede di camminare su due gambe: sono gli esercizi che ama di più.

Durante il corso, stessa scena, stesso cavallo, diverse percezioni da parte dei partecipanti e quindi diverse reazioni da parte di tutti (cavalli e cristiani).
Bibi sdraiato a terra, in couche', completamente disteso. La bambina deliziata, accucciata di fianco a lui, che gli faceva i grattini e lo complimentava. Bibi bello rilassato, che se la godeva, abbiamo dovuto insistere parecchio per farlo rialzare, lui stava bene a farsi coccolare.

Bibi in couche', con me vicino, che cercavo di calmare e far ragionare la corsista in panico, che continuava a dire che il pony sdraiato le sembrava morto, che era umiliante per il pony, che non si doveva mancare di rispetto agli animali, ed altre cavolate del genere....Bibi avesse potuto, le avrebbe fatto il dito medio, visto che stava perdendo tempo a blaterare fesserie invece di fargli i grattini....
In seguito, dopo che si è calmata, ho capito che aveva subito un trauma da piccola, quindi soffriva particolarmente questa cosa dell'animale a terra, e ciò la portava a NON VEDERE la realtà, e cioè che la cosa invece, era molto gradita da Bibi.

Bibi che a richiesta, si accuccia titubante, ma non va in couche, si rialza svelto di sua iniziativa e assume un atteggiamento aggressivo nei confronti del corsista. Il corsista era un pò troppo convinto della correttezza dell'assioma di L'Hotte e Bibi gli ha fatto chiaramente capire dove poteva ficcarselo l'assioma...si è alzato sui posteriori e lo ha fatto indietreggiare di brutto 😆😆😆






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Messaggio Da Fioravante Patrone Sab 10 Ago 2019, 14:32

Posso portare la mia esperienza personale in altro contesto, parecchio diverso. Sono (ero?) un prof di mate. Ma, come per i cavalli, il mondo della matematica è molto ampio. Ci sono diverse discipline: io ho lavorato in due, analisi matematica e ricerca operativa, ma in entrambe c'erano parti che non mi piacevano, non mi attiravano, mai ho pensato di mettermi a lavorarci dentro.
Gusto? Bagaglio esperienziale? Tutte e due.
A me sarebbe anche piaciuto lavorare in ambito algebrico-geometrico (altre discipline), ma i casi della vita mi hanno portato ad accumulare un "bagaglio esperienziale" in altri settori, dove oltretutto mi trovavo bene, per cui è sempre mancata la spinta per provare ad affrontare quegli ambiti.
Gusto? Direi di sì. Come detto, ci sono parti delle discipline "mie" nelle quali non mi è mai venuto voglia di lavorare. Per esempio, le equazioni a derivate parziali, che pure sono un grosso "pezzo" dell'analisi matematica. Per giunta, ho lavorato per una decina d'anni a Pavia, che era uno dei centri forti, in Italia, proprio sulle equazioni a derivate parziali.
Non è però facile distinguere tra gusto ed esperienza. Per esempio, proprio su queste "benedette" equazioni, temo che una influenza negativa me l'abbia data un corso ad esse dedicato. Sì, ho preso 30 e lode, ma era così noioso lo stile del prof...

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Messaggio Da Miky Estancia Sab 10 Ago 2019, 16:13

hobbes1950 ha scritto:
Non è però facile distinguere tra gusto ed esperienza. Per esempio, proprio su queste "benedette" equazioni, temo che una influenza negativa me l'abbia data un corso ad esse dedicato. Sì, ho preso 30 e lode, ma era così noioso lo stile del prof...

Sono d'accordo con te, distinguere non è sempre facile.
Nel caso delle discipline equestri, entrano in gioco molti fattori.
Magari siamo molto portati fisicamente per una certa disciplina, ma mentalmente non ci prende o viceversa.
Può anche accadere che mente e corpo concordino, ma l'istruttore non fa per noi perchè non sa come prenderci, o il cavallo che ci assegnano non va bene per far binomio con noi....a volte poi, è il contesto generale che ci fa scappare a gambe levate.

Ad esempio, io adoro il volteggio, in particolar modo quello cosacco, ma ho iniziato tardi, a 38 anni...per quanto andassi in palestra quasi tutti i giorni per allenare il fisico, altezza e scioltezza rimanevano quelle....aggiungiamoci degli istruttori che centellinavano le istruzioni col contagocce, più il fatto che, grazie al loro modo di fare, praticamente ad ogni lezione mi demolivo qualcosa e i cavalli che non mi davano nessuna sicurezza (erano stretti, ad ogni batti e sali avevo paura di tirarmeli addosso), finito il pacchetto di lezioni, ho mollato lì.
Fortuna vuole, che, essendo del mestiere, mi sono procurata il cavallo giusto, l'ho preparato, ho fatto un pò di proficue chiacchierate con dei volteggiatori francesi e ho continuato per conto mio, a casa mia.....altrimenti avrei smesso definitivamente ed archiviato tutto come una cattiva esperienza.

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Messaggio Da Milla Sab 10 Ago 2019, 16:45

Bell' argomento Micky, complimenti!
Difficilissimo rispondere però.
Per quello che riguarda ME ti posso dire che io sono una persona molto precisa, metodica, ordinata, un po' maniaca del controllo, perfezionista, mi piace la danza classica, la ginnastica artistica, il pattinaggio artistico ecc. mi piacciono le cose belle, di buon gusto e sobrie.
Mi pare chiaro come mai, tra le discipline equestri, io preferisca il dess.
Per le stesse ragioni non amo particolarmente il salto o le discipline western che mi evocano immagini di folla che urla, un po' sbracata, un po' caciarona. Lo so che sono stereotipi ma sto dicendo ciò che mi viene in mente quando penso ad altre discipline.
Sono anche riservata quindi detesto mettermi in mostra quindi evito l' agonismo, mi interessa fare le cose bene per me stessa, non per farmi vedere da altri. Per es.io ho sempre amato studiare, sono sempre stata molto brava a scuola ma mi vergognavo quasi dei miei risultati.
Ovvio quindi che io ami montare la mia cavalla senza bisogno di gareggiare, cerco di fare sempre meglio ma senza pubblico, infatti monto meglio da sola che con un istruttore, perché mi concentro totalmente su me e la mia cavalla.
Poi entrano in gioco fattori più sfumati, difficili da identificare, per es. è vero che il circo mi intristisce, anche se non ci sono animali, perché? Non lo so.
Non amo particolarmente il teatro, sia perché trovo la recitazione teatrale artificiosa, sia perché il teatro, ed anche il cinema, mi privano dell' immaginazione e mi impongono i loro tempi.
Io amo leggere e, quando ho un libro in mano i tempi li decido io: quando leggere, rileggere mille volte una pagina, scorrere velocemente un' altra ecc.
Con un libro sono IO che decido l'aspetto dei luoghi, dei personaggi, il tono delle loro voci ecc.


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Messaggio Da Miky Estancia Sab 10 Ago 2019, 19:31

Merito tuo milla, mi hai ispirata tu 😘

Sulla tua impressione sulla monta western, ti capisco benissimo, provo le stesse cose, infatti, se vado in una qualsiasi fiera, il padiglione western lo salto a pie pari.

Eppure, razionalmente, so che è una bella monta da lavoro, con azioni a volte spettacolari, cavalli che sembrano culturisti...sono stata anche in un maneggio-allevamento di quarter e paint dove si faceva reining (io e il mio polacco da tiro eravamo un bel contrasto 😆😆😆), ma niente, mi accorgo che non è nelle mie corde...invece altre monte da lavoro, tipo la camarguese e l'argentina, mi attraggono decisamente...eppure, in quanto a "caciara" siamo ben messi pure li 😃

Il circo....mi piace poco e mi mette tristezza quello senza animali, da sempre.
Apprezzo molto il lavoro circense di pista con i cavalli e quello di gag, specialmente dopo aver avuto la possibilità di "annusare" da vicino artisti come Lucien Gruss, Jasmine Coissieux e Guillaume Assire Becar.

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Messaggio Da Maya80 Sab 10 Ago 2019, 22:03

A me piace vedere tutto, salto ostacoli, dress,western, mi piacciono tutte le monte da lavoro, mi piace vedere gli spettacoli equestri al circo...quello che non sopporto è la gente che ti squadra dall’alto in basso e ti giudica per quello che ti piace.
Se ti piace il circo sei un sadico perche povere bestioline maltrattate...
Se ti piace la monta western,poveri cavalli con i morsi pesanti e le speronate,monta inglese:smanacciate varie,MDL =cavalli sfruttati...
Ecco io questo non lo sopporto più...
Non si è più liberi di godere di qualsiasi cosa in ambito animale,che puntualmente trovi il fanatico che punta il dito e vuole a tutti i costi farti sapere come la pensa...
Oramai POVERINO è diventato l’incipit di qualsiasi dialogo tra detentori di bestie varie e persone che in genere queste bestie manco sul libro di scienze delle elementari le hanno viste!!
Se a me non piace una cosa,cerco di approfondire il perché non mi convince qualcosa..siccome io sono una fondamentalmente rompi e curiosa questi aspetti del carattere si riversano ovunque 😂😂,ma non vado certo da tizio a dirgli
Sei pessimo,Monti da schifo e non mi piace come lavori il tuo cavallo...per fortuna o sfortuna a casa non ho specchi di legno,mi rendo conto di avere tanti difetti in sella,quindi al massimo cerco il confronto con chi ne sa più di me per approfondire determinate cose che mi risultano lacunose...
Sarebbe carino se lo facessero pure gli ignoranti(nel senso che ignorano😉)

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Messaggio Da Milla Sab 10 Ago 2019, 23:12

Beh ma certo Maya, infatti ho detto che si tratta di gusti /opinioni /preferenze personali, ho cercato di spiegare (ed anche di spiegare a me stessa ) come mai preferisco una disciplina piuttosto che un' altra ma non mi permetto di criticare chi la pensa diversamente.
Per es.dove sono adesso la maggioranza fa passeggiate o monta western, per me non è assolutamente un problema, io faccio il mio e stop, invece capita a volte che gli altri vogliano mettere becco in quello che faccio io.
In questi casi la mia tecnica è semplice: annuisco educatamente, dico che hanno ragione, faccio la finta tonta e continuo tranquillamente per la mia strada.



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Messaggio Da Fioravante Patrone Dom 11 Ago 2019, 06:16

Milla ha scritto:
In questi casi la mia tecnica è semplice: annuisco educatamente, dico che hanno ragione, faccio la finta tonta e continuo tranquillamente per la mia strada.
La mia tecnica preferita.


Sull'argomento dei "gusti" e simili, vorrei introdurre un aspetto che mi sembra non sia stato ancora evocato esplicitamente in questo thread. Si tratta di questo: cosa è un cavallo (per noi)?

E' una grossa bambolina da pettinare? E' un animale con sufficiente intelligenza da poter instaurare un rapporto con lui? E' uno strumento di lavoro, grazie al quale riusciamo a vivere, più o meno bene? E' un animale che ci consente di fare dello sport? Etc.

Non sono opzioni che si escludono vicendevolmente, direi che nel nostro maneggio c'è almeno una persona per la quale valgono tutte e quattro le rappresentazioni mentali del cavallo che ho sopra descritto.

Non so cosa venga "prima": focalizzandomi sulla questione posta da Miky Estancia, viene prima il nostro gusto per gli spettacoli equestri (che quindi ci fa vedere il cavallo in un certo modo), o è dal nostro modo di vedere il cavallo che deriva il nostro gusto in merito? A mio modesto parere le due cose si intrecciano, non c'è un prima e un dopo.

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Messaggio Da Milla Dom 11 Ago 2019, 08:09

Sempre più intrigante la questione.
Non mi ero mai posta la domanda.
Dunque direi che, per me il cavallo non è il surrogato di un figlio (ho sentito diverse donne riferirsi al cavallo come al loro bambino e definire se stesse come le mamme del cavallo).
Non è una bambolona da spupazzare. Ovviamente io tengo bene la mia cavalla, pulita, pettinata, curata ma per una questione di igiene e quindi salute in primo luogo, poi di rispetto ( così come io cerco di essere sempre in ordine e vestita in modo adeguato per rispetto di me stessa e degli altri, così mi viene spontaneo pensare del mio cavallo) e, perché no, anche di estetica, perché anche l'occhio vuole la sua parte.
Direi che per me il cavallo soddisfa tante esigenze: quella di fare un' attività fisica consona ai miei gusti e che può essere praticata fino ad un'età avanzata.
È un' attività che viene praticata con un animale, quindi con tutto ciò che implica il rapporto con esso, a differenza di un paio di sci o una racchetta da tennis.
Si pratica prevalentemente all' aria aperta. Io sono cittadina fino al midollo, adoro vivere in città ma apprezzo molto fare attività in campagna e gustare la campagna con tutti i suoi aspetti positivi (e senza quelli negativi e le scomodità del viverci).
Andare a cavallo per me ha anche una valenza 'sociale' perché ormai ho tanti amici nell'ambiente ed è piacevole ritrovarsi a fare quattro chiacchiere o a pranzare assieme.
Per me è importante anche l'aspetto'culturale'. Il cavallo è intimamente legato alla storia, alla letteratura, all'arte. All'estero mi è capitato di vedere dei musei affascinanti che illustravano l' evoluzione delle bardature nel tempo, mi interessa molto leggere quello che hanno scritto i grandi cavalieri del passato (es.le memorie del Gen. L' Hotte sono piene di aneddoti sui suoi contemporanei).
È molto interessante anche tutta la letteratura riguardante l' etologia, la gestione ecc.
Ed infine il cavallo per me è terapeutico, come ho già scritto, aiuta a migliorare il mio carattere, mi rilassa moltissimo, quando sono con la mia cavalla sono totalmente concentrata, è una formidabile valvola di sfogo dai problemi quotidiani.

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Messaggio Da Maya80 Dom 11 Ago 2019, 09:08

Milla mi hai frainteso!
Non ce l’avevo assolutamente con te!
La mia era una riflessione,ma non era rivolta ne a te,ne a nessun altro qui dentro😉

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Messaggio Da Milla Dom 11 Ago 2019, 16:59

No, no Maya, nessun fraintendimento, tranquilla, rispondevo alla domanda posta da Fioravante.

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Messaggio Da Miky Estancia Dom 11 Ago 2019, 21:01

hobbes1950 ha scritto:

Sull'argomento dei "gusti" e simili, vorrei introdurre un aspetto che mi sembra non sia stato ancora evocato esplicitamente in questo thread. Si tratta di questo: cosa è un cavallo (per noi)?

E' una grossa bambolina da pettinare? E' un animale con sufficiente intelligenza da poter instaurare un rapporto con lui? E' uno strumento di lavoro, grazie al quale riusciamo a vivere, più o meno bene? E' un animale che ci consente di fare dello sport? Etc.

Non sono opzioni che si escludono vicendevolmente, direi che nel nostro maneggio c'è almeno una persona per la quale valgono tutte e quattro le rappresentazioni mentali del cavallo che ho sopra descritto.

Non so cosa venga "prima": focalizzandomi sulla questione posta da Miky Estancia, viene prima il nostro gusto per gli spettacoli equestri (che quindi ci fa vedere il cavallo in un certo modo), o è dal nostro modo di vedere il cavallo che deriva il nostro gusto in merito? A mio modesto parere le due cose si intrecciano, non c'è un prima e un dopo.

Nel corso del tempo, "cosa è il cavallo" per me, ha subito una evoluzione.
Inizialmente era un sogno da realizzare. Avere un cavallo mio, indipendentemente dalla disciplina sportiva.
Poi, quando ho avuto il cavallo mio, era un compagno con cui fare delle cose durante il tempo libero.
Successivamente, lavorandoci, il cavallo è diventato "uno di famiglia", un insostituibile collaboratore e a volte un "co-terapeuta".

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Messaggio Da blues Gio 12 Set 2019, 23:02

Cosa è stato il cavallo per me...
Col tempo la mia percezione è cambiata
Posso dirlo con certezza solo ora che il tempo è passato sulla mia persona
Fermo restando il fascino irrazionale che ti pervade senza un perché , la mia percezione del cavallo è cambiata insieme al mio procedere nella vtia
Animale compagno di divertimento da ragazzina, compagno agonista di una che non amava competere ma lo faceva lo stesso vivendo interiormente solo la verifica dell'intesa piuttosto che il risultato
Poi il cavallo è diventato un rifugio , l'unico che mi consolava da una grande perdita, poi è diventato animale da studiare e da conoscere meglio, ancora dopo è stato amico di avventure tra boschi e prati subito dopo animale col quale mettere in opera le mie capacità... qualche volta educando e rieducando... poi ci son stati gli arabi che appagavano la mia esigenza estetica
Sono passata attraverso le dome naturali , ho soddisfatto, per destino, il mio desiderio di avere una scuderia ma un pezzetto per volta ho perso la capacità di capire il senso di quello che facciamo e vogliamo da questi amatissimi cavalli
A questo punto della mia vita , pur apprezzando ogni bella monta di ogni disciplina, mi sento sempre prevaricatore ogni volta che faccio lavorare un cavallo
Lo so... è demenza senile... ma mi sembra sempre più ingiusto
Sarebbe bello lasciarli semplicemente esistere






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Messaggio Da Old duck Ven 13 Set 2019, 09:40

che bell'argomento di discussione! anche per me la visione del cavallo è cambiata nel corso del tempo. Ho cominciato ad avvicinarmi a questi animali molto tardi rispetto agli standard, così un po' per caso. Ero affascinata dalla loro bellezza ma anche intimorita dalla loro mole. Frequentando il maneggio e accompagnando mia figlia alle lezioni ho imparato un po' a conoscerli. Ciò che più mi affascina e che trovo straordinaria è la loro empatia, la loro capacità di leggerti dentro. Ho cominciato a montarli, ad imparare ma non mi è mai interessato l'agonismo. Ho vissuto il cavallo come un compagno di vita col quale condividere momenti sereni. Per questo, fin dai primi tempi, mi piace osservarli in libertà mentre brucano. Ho voluto imparare a montarli perchè il senso di appartenenza reciproca è impagabile: un sottile filo di pensiero che lega due anime diverse ma facenti parte della terra. Purtropop la mia grave perdita e il mio dolore mi hanno fatto molto riflettere. Non nascondo che in un primo tempo ho pensato di mollare, di vendere Zenit, di troncare quel pezzo di vita che mi ha reso felice. Poi l'ho guardato negli occhi e ho capito che lui era anche un pezzetto di Chiara e così mi sono rimboccata le maniche e ho ricominciato a montare dopo due anni. Attualmente vivo il cavallo con molta serenità; monto solo quando ho voglia, so che lui sta benissimo anche senza di me in sella ma mi piace quando leggo un libro al prato e lui bruca vicino ai miei piedi o semplicemente si avvicina a me.

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Messaggio Da Milla Ven 13 Set 2019, 11:45

Old questo è uno dei post più belli che io abbia mai letto.

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Messaggio Da blues Dom 15 Set 2019, 14:15

Quella di " fare uso" del cavallo è vista come una vera ingiustizia etica da parte di quelle persone che si definiscono "animaliste" ma che ragionano in maniera astratta e non si rendono conto che un conto è la teoria ed un conto la pratica
Io parto dal considerarmi " animalista" a tutti gli effetti
Amo gli animali di un amore che cerco di far derivare dal risperto ma non posso slegarmi dai contesti reali
Mi piacerebbe avere le vaste praterie del Texas ma purtroppo vivo nella valle di un piccolo fiume
Mi piacerebbe vedere i miei cavalli vivere liberi ma devo provvedere alle loro necessità
Mi piacerebbe avere di che mantenerli senza chiedere nulla in cambio ma non sono ricca e nemmeno benestante
La loro vita ha incrociato la mia in stato di cattività ed in questo stato devo trovare un equilibrio che sia nel giusto mezzo tra le loro necessità e le mie che devo provvedere a loro
La teoria fatta sulla tastiera è bella e facile
Avere animali nella realtà e responsabilmente è un impegno
Per questo a volte gli animalisti convinti che l'unica soluzione sia l'aprire le gabbie mi fan venire il nervoso!

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Messaggio Da Milla Dom 15 Set 2019, 20:45

Beh certo, aprire le gabbie e ciao è una stupidaggine.
È vero che noi 'usiamo' i cavalli ma un proprietario responsabile cerca di far vivere al meglio il proprio cavallo, poi ovviamente bisogna scendere a compromessi.
In generale io detesto gli estremismi.

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