Tirare alla corda
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blues
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Re: Tirare alla corda
Quoto blues al 100% anche io non userei inredinamenti vari se non sai usarli e a maggior ragione se la puledra è piccola e in lavoro leggero.
Io lavorerei magari solo a passo e trotto premiandola quando trova l'equilibrio ed abbassa la testa. Per variare un po' puoi magari mettere due barriere a terra (al passo)
Io lavorerei magari solo a passo e trotto premiandola quando trova l'equilibrio ed abbassa la testa. Per variare un po' puoi magari mettere due barriere a terra (al passo)
Cilla- Messaggi : 719
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Re: Tirare alla corda
Le barriere a terra , usate con fantasia e non ripetitive, senza eccedere nel numero sino a che il cavallo non è esperto sono un vero toccasana
Fanno ragionare, aiutano a migliorare posizione , falcata , ritmo
Se il cavallo è giovane vanno bene anche messe a caso per il campo, giusto per insegnare a pensare e guardare
Fanno ragionare, aiutano a migliorare posizione , falcata , ritmo
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blues- Messaggi : 2226
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Re: Tirare alla corda
Cilla ha scritto:Quoto blues al 100% anche io non userei inredinamenti vari se non sai usarli e a maggior ragione se la puledra è piccola e in lavoro leggero.
Io lavorerei magari solo a passo e trotto premiandola quando trova l'equilibrio ed abbassa la testa. Per variare un po' puoi magari mettere due barriere a terra (al passo)
Ecco, il problema è proprio lì, che non è così facile o scontato che trovino l'equilibrio da soli.
Ci sono cavalli/puledri che hanno una conformazione tale che l'equilibrio da soli non lo troveranno mai, e anzi, necessitano di un lavoro costante per mantenere l'equilibrio acquisito.
Per questo è importante imparare a lavorare il cavallo, che sia in tondino, in campo, con le varie bardature ed inredinamenti...tutto serve e ciò che magari non ci serve oggi, ci può servire domani.
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Comtois & Chihuahua
Miky Estancia- Messaggi : 972
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Re: Tirare alla corda
Miky Estancia ha scritto:Federica99 ha scritto:
A volte devo fare attenzione a come mi posiziono io, oggi mi sono resa conto che quando ha mostrato la difesa sono uscita dall'equilibrio insieme a lei, e già posizionandomi correttamente rispetto a lei avevo già ottenuto un miglioramento.
Pensavo di provare a introdurre il fascione, con l'anno nuovo, , ma ancora non me la sento di introdurre l'imboccatura, però forse potrei risolvere con un Capezzone da doma? Giusto per iniziare a lavorare un po'l a schiena e migliorare l'equilibrio
La nostra posizione, così come la nostra postura durante il lavoro alla corda, sono molto importanti. Sovente i cavalli non danno le risposte che vogliamo perché noi non siamo "dove" e/o "come" dovremmo essere.
Per quanto riguarda il resto....io non uso capezzone da doma. Imboccatura, fascione, sella, pettorali, ecc. sono attrezzature con le quali il cavallo dovrà convivere per quasi tutta la sua vita, quindi, prima impara a conoscerle e ad accettarle serenamente, meglio è. Di fatto, più sono giovani, più sono portati alla collaborazione, quindi ho solo riscontrato vantaggi nel far conoscere e poi utilizzare, le varie cose.....non è un dramma mettere un filetto vuoto a cannoni grossi ad un puledro anche a 12/18 mesi....basta avere mani educate e di velluto e fare sessioni di lavoro brevi.
Ciao Miky, mi interessa molto la frase che ho sottolineato in grassetto. Potresti approfondire sulla corretta posizione e linguaggio del corpo quando si gira alla corda? Grazie mille
Valen- Messaggi : 49
Data d'iscrizione : 08.09.21
Re: Tirare alla corda
Ciao Valen
quando lavoriamo alla corda, non è sempre facile mantenere posizioni e posture corrette.
Idealmente dovremmo disegnare un triangolo, nel quale noi siamo il vertice; la longia e il braccio che regge la chambriere, i due lati; il cavallo, la base.
Di fatto, può succedere che:
- invece di essere circa all'altezza della spalla del cavallo, siamo troppo avanti o troppo indietro (e quindi i cavalli possono reagire non avanzando o fuggendo);
- siamo troppo vicini o troppo lontani (i cavalli fuggono e/o piegano all'esterno; i cavalli non ci considerano e tendono ad uscire dal cerchio distrarsi, prendere iniziative autonome);
- siamo controflessi;
- invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);
- non teniamo e usiamo gli aiuti in modo corretto e quindi la comunicazione e di conseguenza, il lavoro, risultano falsati (ad esempio teniamo la longia solo nella mano destra o solo nella sinistra indipendentemente dalla mano alla quale stiamo lavorando; idem con la chambriere; usiamo troppo o troppo poco o a sproposito chambriere e voce; arrotoliamo la longia in mano o al contrario, la lasciamo cadere a terra col rischio di inciampare);
- quando chiediamo al cavallo di partire, siamo posizionati di fronte a lui e non all'altezza della spalla (e ci incavoliamo perché il cavallo continua a darci la testa e non si mette in circolo);
- abbiamo un livello di energia troppo alto e il cavallo fugge invece di lavorare sereno;
- abbiamo un livello di energia troppo basso e il cavallo dorme, trascina i posteriori, si distrae;
- subiamo gli stati d'animo del cavallo e lui fa ciò che vuole, mentre noi, passivamente attendiamo che accada o' miracolo e il cavallo lavori da solo;
- ci concentriamo solo su un particolare e perdiamo di vista tutto il resto (va molto di moda il cavallo che lavora in distensione, quindi si vedono molti cavalli col naso a terra, ma completamente fuori equilibrio perché coricati sul bipede laterale interno...le spalle ringraziano...);
Ecco, queste sono solo alcune delle cose che noi facciamo, ovviamente senza accorgercene, è normale quindi che i cavalli non lavorino bene alla corda. Purtroppo si cerca sempre il difetto nel cavallo e poco in noi stessi....oppure, quando riconosciamo una nostra mancanza, siamo portati ad essere indulgenti (non son capace, non riesco, sono mancino, sono abituato così, ecc. ecc.).
Avere un cavallo, lavorare con lui, è una cosa meravigliosa: ci mette in condizione di doverci migliorare
quando lavoriamo alla corda, non è sempre facile mantenere posizioni e posture corrette.
Idealmente dovremmo disegnare un triangolo, nel quale noi siamo il vertice; la longia e il braccio che regge la chambriere, i due lati; il cavallo, la base.
Di fatto, può succedere che:
- invece di essere circa all'altezza della spalla del cavallo, siamo troppo avanti o troppo indietro (e quindi i cavalli possono reagire non avanzando o fuggendo);
- siamo troppo vicini o troppo lontani (i cavalli fuggono e/o piegano all'esterno; i cavalli non ci considerano e tendono ad uscire dal cerchio distrarsi, prendere iniziative autonome);
- siamo controflessi;
- invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);
- non teniamo e usiamo gli aiuti in modo corretto e quindi la comunicazione e di conseguenza, il lavoro, risultano falsati (ad esempio teniamo la longia solo nella mano destra o solo nella sinistra indipendentemente dalla mano alla quale stiamo lavorando; idem con la chambriere; usiamo troppo o troppo poco o a sproposito chambriere e voce; arrotoliamo la longia in mano o al contrario, la lasciamo cadere a terra col rischio di inciampare);
- quando chiediamo al cavallo di partire, siamo posizionati di fronte a lui e non all'altezza della spalla (e ci incavoliamo perché il cavallo continua a darci la testa e non si mette in circolo);
- abbiamo un livello di energia troppo alto e il cavallo fugge invece di lavorare sereno;
- abbiamo un livello di energia troppo basso e il cavallo dorme, trascina i posteriori, si distrae;
- subiamo gli stati d'animo del cavallo e lui fa ciò che vuole, mentre noi, passivamente attendiamo che accada o' miracolo e il cavallo lavori da solo;
- ci concentriamo solo su un particolare e perdiamo di vista tutto il resto (va molto di moda il cavallo che lavora in distensione, quindi si vedono molti cavalli col naso a terra, ma completamente fuori equilibrio perché coricati sul bipede laterale interno...le spalle ringraziano...);
Ecco, queste sono solo alcune delle cose che noi facciamo, ovviamente senza accorgercene, è normale quindi che i cavalli non lavorino bene alla corda. Purtroppo si cerca sempre il difetto nel cavallo e poco in noi stessi....oppure, quando riconosciamo una nostra mancanza, siamo portati ad essere indulgenti (non son capace, non riesco, sono mancino, sono abituato così, ecc. ecc.).
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Miky Estancia- Messaggi : 972
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Re: Tirare alla corda
Brava Miky, giustissimo!
Lavorare il cavallo a corda non è per nulla banale, non per nulla si dice correttamente "lavorare" e la nostra posizione è fondamentale, purtroppo pochissimi istruttori insegnano come fare.
Lavorare il cavallo a corda non è per nulla banale, non per nulla si dice correttamente "lavorare" e la nostra posizione è fondamentale, purtroppo pochissimi istruttori insegnano come fare.
Milla- Messaggi : 1997
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Re: Tirare alla corda
Miky, ti si vede poco ma quando intervieni sei esaustiva
Grazie per la voglia che hai avuto di spiegare questi che possono sembrare dettagli ed invece sono " la differenza"
Grazie per la voglia che hai avuto di spiegare questi che possono sembrare dettagli ed invece sono " la differenza"
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blues- Messaggi : 2226
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Re: Tirare alla corda
Ho un cavallo che tende ad abbassare troppo l'incollatura sino quasi a toccare terra con il naso
Credo tu possa immaginare quanto questo atteggiamento sia sbagliato ed io sto attentissima a correggere
Un coro di dissenso... ma guarda che bello!!! No, non è bello... è sbagliato!!!!
Credo tu possa immaginare quanto questo atteggiamento sia sbagliato ed io sto attentissima a correggere
Un coro di dissenso... ma guarda che bello!!! No, non è bello... è sbagliato!!!!
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blues- Messaggi : 2226
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Re: Tirare alla corda
Ciro miky
"" invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);""""
Su questo ho un dubbio
Io non lavoro sempre ferma all'interno di un circolo
Alterno momenti così con traiettorie diritte , lati di campo, angoli, barriere
Sicuramente il cavallo deve tener tesa la longia ma non sto mai ferma a lungo su un circolo
Ed anche quando sono su un circolo non lo tengo mai troppo dello stesso diametro ... stringo, allargo, inserisco una dirittura
Poi non so se stiamo parlando specificatamente di equilibrio su un circolo o equilibrio nel momento di una qualsiasi richiesta alla longia
"" invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);""""
Su questo ho un dubbio
Io non lavoro sempre ferma all'interno di un circolo
Alterno momenti così con traiettorie diritte , lati di campo, angoli, barriere
Sicuramente il cavallo deve tener tesa la longia ma non sto mai ferma a lungo su un circolo
Ed anche quando sono su un circolo non lo tengo mai troppo dello stesso diametro ... stringo, allargo, inserisco una dirittura
Poi non so se stiamo parlando specificatamente di equilibrio su un circolo o equilibrio nel momento di una qualsiasi richiesta alla longia
blues- Messaggi : 2226
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Re: Tirare alla corda
Blues non ho capito, scusami, perché sarebbe sbagliato lavorare in distensione?
Milla- Messaggi : 1997
Data d'iscrizione : 11.07.19
Re: Tirare alla corda
Non ho scriito questo
Forse mi sono espressa male
È giustissimo lavorare in distensione
Dico che a volte si scambia per distensione un atteggiamento eccessivo di un cavallo che ara la terra con il naso ed in quel momento sta solo abbassando troppo il collo senza spingere adeguatamente coi posteriori che non si portano sotto la massa ...infatti cambia anche il ritmo e l'impulso in maniera visibile
In tal caso sovraccarica esclusivamente le spalle ed io la considero una vera difesa
Se capitasse filmerò l'atteggiamento del cavallo di cui parlo
In realtà una vera distensione, corretta, si dovrebbe avere con il naso che non supera o supera di poco la metà dello stinco e con i posteriori attivi
Non so se ora sono stata più chiara
Quel che voglio dire è che molti sono contenti perché vedono un naso per terra ma non fanno caso al resto del corpo
Forse mi sono espressa male
È giustissimo lavorare in distensione
Dico che a volte si scambia per distensione un atteggiamento eccessivo di un cavallo che ara la terra con il naso ed in quel momento sta solo abbassando troppo il collo senza spingere adeguatamente coi posteriori che non si portano sotto la massa ...infatti cambia anche il ritmo e l'impulso in maniera visibile
In tal caso sovraccarica esclusivamente le spalle ed io la considero una vera difesa
Se capitasse filmerò l'atteggiamento del cavallo di cui parlo
In realtà una vera distensione, corretta, si dovrebbe avere con il naso che non supera o supera di poco la metà dello stinco e con i posteriori attivi
Non so se ora sono stata più chiara
Quel che voglio dire è che molti sono contenti perché vedono un naso per terra ma non fanno caso al resto del corpo
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blues- Messaggi : 2226
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Località : Dego (SV) - Loc. Carpezzo
Re: Tirare alla corda
Miky Estancia ha scritto:Ciao Valen
quando lavoriamo alla corda, non è sempre facile mantenere posizioni e posture corrette.
Idealmente dovremmo disegnare un triangolo, nel quale noi siamo il vertice; la longia e il braccio che regge la chambriere, i due lati; il cavallo, la base.
Di fatto, può succedere che:
- invece di essere circa all'altezza della spalla del cavallo, siamo troppo avanti o troppo indietro (e quindi i cavalli possono reagire non avanzando o fuggendo);
- siamo troppo vicini o troppo lontani (i cavalli fuggono e/o piegano all'esterno; i cavalli non ci considerano e tendono ad uscire dal cerchio distrarsi, prendere iniziative autonome);
Quale sarebbe la distanza giusta in metri di lingua?
- siamo controflessi;
Cosa intendi per siamo controflessi? Che posizione del corpo è?
- invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);
- non teniamo e usiamo gli aiuti in modo corretto e quindi la comunicazione e di conseguenza, il lavoro, risultano falsati (ad esempio teniamo la longia solo nella mano destra o solo nella sinistra indipendentemente dalla mano alla quale stiamo lavorando; idem con la chambriere; usiamo troppo o troppo poco o a sproposito chambriere e voce; arrotoliamo la longia in mano o al contrario, la lasciamo cadere a terra col rischio di inciampare);
- quando chiediamo al cavallo di partire, siamo posizionati di fronte a lui e non all'altezza della spalla (e ci incavoliamo perché il cavallo continua a darci la testa e non si mette in circolo);
- abbiamo un livello di energia troppo alto e il cavallo fugge invece di lavorare sereno;
- abbiamo un livello di energia troppo basso e il cavallo dorme, trascina i posteriori, si distrae;
- subiamo gli stati d'animo del cavallo e lui fa ciò che vuole, mentre noi, passivamente attendiamo che accada o' miracolo e il cavallo lavori da solo;
- ci concentriamo solo su un particolare e perdiamo di vista tutto il resto (va molto di moda il cavallo che lavora in distensione, quindi si vedono molti cavalli col naso a terra, ma completamente fuori equilibrio perché coricati sul bipede laterale interno...le spalle ringraziano...);
Ecco, queste sono solo alcune delle cose che noi facciamo, ovviamente senza accorgercene, è normale quindi che i cavalli non lavorino bene alla corda. Purtroppo si cerca sempre il difetto nel cavallo e poco in noi stessi....oppure, quando riconosciamo una nostra mancanza, siamo portati ad essere indulgenti (non son capace, non riesco, sono mancino, sono abituato così, ecc. ecc.).
Avere un cavallo, lavorare con lui, è una cosa meravigliosa: ci mette in condizione di doverci migliorare
Grazie mille Miky, l'immagine del triangolo è molto utile e siccome sto iniziando a lavorare alla corda mi ritrovo parecchio nelle situazioni che hai descritto cerco di fare molta attenzione alla posizione del mio corpo per non desensitivizzare la mia puledra.
Ho aggiunto qualche domanda addizionale sopra in grassetto.
Per quanto riguarda la distensione, la mia puledra ha molto la tendenza ad abbassare l'incollatura ed avanzare con la testa a livello delle ginocchia.
Esiste un modo per farla lavorare in modo corretto senza inredinamenti, che non sono esperta ad usare?
Valen- Messaggi : 49
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Re: Tirare alla corda
Ora ho capito, hai assolutamente ragione Blues.
Milla- Messaggi : 1997
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Re: Tirare alla corda
blues ha scritto:Ciro miky
"" invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);""""
Su questo ho un dubbio
Io non lavoro sempre ferma all'interno di un circolo
Alterno momenti così con traiettorie diritte , lati di campo, angoli, barriere
Sicuramente il cavallo deve tener tesa la longia ma non sto mai ferma a lungo su un circolo
Ed anche quando sono su un circolo non lo tengo mai troppo dello stesso diametro ... stringo, allargo, inserisco una dirittura
Poi non so se stiamo parlando specificatamente di equilibrio su un circolo o equilibrio nel momento di una qualsiasi richiesta alla longia
Si, condivido Blues.
Non ho specificato bene: intendevo in tondino o quando, in campo, ricerchiamo il circolo.
Se non facciamo noi da fulcro, ovviamente il cavallo non terrà il circolo.
Poi si, in campo anche io alterno il lavoro in circolo con il lavoro in drittura, trovo che sia ottimo per mantenere l'attenzione e mettere il cavallo in avanti...di solito inserisco le dritture dopo un buon riscaldamento in circolo: circolo in ogni angolo e dirittura in allungo...tutto al trotto ovviamente
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Comtois & Chihuahua
Miky Estancia- Messaggi : 972
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Re: Tirare alla corda
blues ha scritto:Non ho scriito questo
Forse mi sono espressa male
È giustissimo lavorare in distensione
Dico che a volte si scambia per distensione un atteggiamento eccessivo di un cavallo che ara la terra con il naso ed in quel momento sta solo abbassando troppo il collo senza spingere adeguatamente coi posteriori che non si portano sotto la massa ...infatti cambia anche il ritmo e l'impulso in maniera visibile
In tal caso sovraccarica esclusivamente le spalle ed io la considero una vera difesa
Se capitasse filmerò l'atteggiamento del cavallo di cui parlo
In realtà una vera distensione, corretta, si dovrebbe avere con il naso che non supera o supera di poco la metà dello stinco e con i posteriori attivi
Non so se ora sono stata più chiara
Quel che voglio dire è che molti sono contenti perché vedono un naso per terra ma non fanno caso al resto del corpo
Ecco, è proprio questo il concetto che volevo esprimere quando ho scritto della moda dei cavalli in distensione col naso a terra!
Tra un cavallo che lavora correttamente in distensione e uno che sembra un aspirapolvere esausto, c'è una bella differenza.
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Comtois & Chihuahua
Miky Estancia- Messaggi : 972
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Re: Tirare alla corda
Valen ha scritto:Miky Estancia ha scritto:Ciao Valen
quando lavoriamo alla corda, non è sempre facile mantenere posizioni e posture corrette.
Idealmente dovremmo disegnare un triangolo, nel quale noi siamo il vertice; la longia e il braccio che regge la chambriere, i due lati; il cavallo, la base.
Di fatto, può succedere che:
- invece di essere circa all'altezza della spalla del cavallo, siamo troppo avanti o troppo indietro (e quindi i cavalli possono reagire non avanzando o fuggendo);
- siamo troppo vicini o troppo lontani (i cavalli fuggono e/o piegano all'esterno; i cavalli non ci considerano e tendono ad uscire dal cerchio distrarsi, prendere iniziative autonome);
Quale sarebbe la distanza giusta in metri di lingua?
- siamo controflessi;
Cosa intendi per siamo controflessi? Che posizione del corpo è?
- invece di rimanere fermi sul posto o effettuare piccole rotazioni, ci muoviamo indietro e/o in avanti (la longia passa dal far pancia all'essere troppo tesa, quindi perde la sua efficacia nella comunicazione, il cavallo non segue una traiettoria circolare e quindi il lavoro è inutile per la messa in equilibrio);
- non teniamo e usiamo gli aiuti in modo corretto e quindi la comunicazione e di conseguenza, il lavoro, risultano falsati (ad esempio teniamo la longia solo nella mano destra o solo nella sinistra indipendentemente dalla mano alla quale stiamo lavorando; idem con la chambriere; usiamo troppo o troppo poco o a sproposito chambriere e voce; arrotoliamo la longia in mano o al contrario, la lasciamo cadere a terra col rischio di inciampare);
- quando chiediamo al cavallo di partire, siamo posizionati di fronte a lui e non all'altezza della spalla (e ci incavoliamo perché il cavallo continua a darci la testa e non si mette in circolo);
- abbiamo un livello di energia troppo alto e il cavallo fugge invece di lavorare sereno;
- abbiamo un livello di energia troppo basso e il cavallo dorme, trascina i posteriori, si distrae;
- subiamo gli stati d'animo del cavallo e lui fa ciò che vuole, mentre noi, passivamente attendiamo che accada o' miracolo e il cavallo lavori da solo;
- ci concentriamo solo su un particolare e perdiamo di vista tutto il resto (va molto di moda il cavallo che lavora in distensione, quindi si vedono molti cavalli col naso a terra, ma completamente fuori equilibrio perché coricati sul bipede laterale interno...le spalle ringraziano...);
Ecco, queste sono solo alcune delle cose che noi facciamo, ovviamente senza accorgercene, è normale quindi che i cavalli non lavorino bene alla corda. Purtroppo si cerca sempre il difetto nel cavallo e poco in noi stessi....oppure, quando riconosciamo una nostra mancanza, siamo portati ad essere indulgenti (non son capace, non riesco, sono mancino, sono abituato così, ecc. ecc.).
Avere un cavallo, lavorare con lui, è una cosa meravigliosa: ci mette in condizione di doverci migliorare
Grazie mille Miky, l'immagine del triangolo è molto utile e siccome sto iniziando a lavorare alla corda mi ritrovo parecchio nelle situazioni che hai descritto cerco di fare molta attenzione alla posizione del mio corpo per non desensitivizzare la mia puledra.
Ho aggiunto qualche domanda addizionale sopra in grassetto.
Per quanto riguarda la distensione, la mia puledra ha molto la tendenza ad abbassare l'incollatura ed avanzare con la testa a livello delle ginocchia.
Esiste un modo per farla lavorare in modo corretto senza inredinamenti, che non sono esperta ad usare?
La distanza giusta...
Dipende. Dal cavallo (morfologia, appiombi), dal suo grado di equilibrio fisico e mentale.
Faccio qualche esempio: cavallo dolicomorfo con difetti di appiombo (mancino o cagnolo, fuori di sé con i posteriori), controflesso a entrambe le mani, iper reattivo al nostro livello di energia. La struttura lunga e i difetti di appiombo impongono tempi di lavoro brevi e circoli ampi (20/30 minuti intervallati da riposo al passo 5 minuti ogni cambio di mano, su circoli di almeno 15/16 metri di diametro). Dovendo lavorare sulla controflessione per la messa in equilibrio e successivamente sull'impegno del posteriore, sarebbe consigliabile attaccare la longia in apertura per poter chiedere al cavallo di flettersi sul cerchio (ancora meglio sarebbe lavorare in doppia longia). Per far questo, la longia deve essere sempre a contatto, quindi va da sé che la nostra distanza dal cavallo deve essere sempre regolare...su un diametro di 16 metri, idealmente dovremmo dare 8 metri di corda. Idealmente perché mi trovo a dover fare i conti con la reattività del cavallo, il mio livello di energia e il bisogno di arrivare a toccare i garretti del cavallo con la pioggia della chambriere per stimolare i posteriori a spingere..... Quindi....può succedere che 8 metri sono troppi e non arrivo a toccare i garretti e mi devo avvicinare senza stringere il cerchio sul quale gira il cavallo (basta che cammino in circolo mantenendo andatura e traiettoria mie costanti), stando attenta a mantenere un livello di energia basso, altrimenti il cavallo patendo la mia troppa vicinanza, si mette in fuga.
Altro esempio: cavallo brachimorfo o mesomorfo, buoni appiombi, in equilibrio fisico e mentale. Il top da lavorare! La mia distanza non influisce sull'equilibrio psicologico del cavallo, quindi ad esempio, posso farmi galoppare il cavallo intorno su un circolo di 4 metri e averlo quindi a due metri, per preparare le pirouettes (goduria delle godurie).
Controflessi.
Siamo controflessi, quando, girando il cavallo ad esempio, a mano destra, noi siamo voltati verso sinistra, cioè la nostra spalla destrastra è voltata verso il posteriore del cavallo ( succede facilmente se teniamo la chambriere nella mano destra invece che nella sinistra). Per questo è importante imparare ad usare longia e frusta con entrambe le mani.
I modi per far lavorare i cavalli, ci sono, ma esattamente come per gli inredinamenti, bisogna saperlo fare. Non è cosa facile o alla portata di tutti e non tutti i cavalli reagiscono in modo ottimale. Inoltre, non usare inredinamenti, sovente porta ad un allungamento dei tempi di lavoro per ottenere minimi risultati. Va da sé, che essendo la messa in equilibrio, fondamentale per la salute del cavallo, prima si ottiene, meglio è.
Ciò che non si sa, si può imparare.
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