Le nuove leve equestri sono più montate di un tempo?

Ciao a tutti argomento un po' fuori dagli schemi....
Mi sono di recente trasferita in un maneggio dove praticano salto ostacoli a buoni livelli, io non salto più, ma questa scuderia mi è molto comoda; per cui l'ho scelta nonostante io adesso faccia la "pensionata", facendo un po' di lavoro in piano e tranquille passeggiatine.
Per tornare a noi; era da qualche anno che non frequentavo un certo ambiente di concorsisti e onestamente mi sembra che tutti questi ragazzini (o tanti di loro) siano col tempo, sempre più dei montati; hanno certi atteggiamenti da "sono bravo solo io"; oltre che mi sembra di notare che più che amarlo il cavallo, per loro sia solo un mezzo per ottenere la coccardina e il piazzamento da pubblicare su instagram....onestamente trovo questo tipo di atteggiamento insopportabile; il problema è che sono quasi tutti così e sembra la normalità! Non parliamo poi di certi genitori; che credono di aver in casa chissà chi!
Questa cosa la noto solo io?

In realtà pure io … Anche se molto dipende pure dalla mentalità del maneggio e dell’istruttore (che tuttavia deve campare e a volte è costretto a sopportare certi soggetti).

E la generazione di oggi,sono così anche al di fuori del cavallo.....

Confermo
Impossibile trovare un centro dove si pratica agonismo dove il partecipante del "trofeo della robiola" non si senta un padre eterno sceso in terra

Piove, governo ladro!

Un altro luogo comune, come quello che "ai miei tempi...".

Sempre a vedere un peggioramento nelle nuove generazioni: ormai dovremmo aver toccato il fondo. Noi stessi, "figli" di innumeri generazioni succedutesi, con una caratteristica in comune: di male in peggio.

Secondo me c’è un cambiamento più profondo: i montati ci sono sempre stati, ma ormai il livello di business è molto più elevato. Far sentire qualcuno fenomeno e vendere un cavallo ogni tot (a intervalli abbastanza ravvicinati) è conveniente. Di questi tempi i guadagni facili non fanno schifo e la società stessa è sempre più competitiva… Non è colpa dei ragazzini, secondo me.
Sento un sacco di gente dire, anche a me “Ma tu come fai che la cavalla è ferma? Non puoi stare ferma.” In realtà posso … Lo sto facendo e conosco anche altra gente che lo fa o lo ha fatto. In ottica sportiva però questa cosa sembra non essere tollerata. Bisogna solo “andare avanti” manco fossimo tutti destinati a saltare i WEG.

Fioravante, dissento.
I boriosi e pieni di sé  ci sono sempre stati ma in misura limitata. Non è  una questione di " ai miei tempi"  ma una semplice constatazione girando qua e là
Si è  perso il lato goliardico della competizione, gli istruttori , non tutti per carità,  lusingano ed intortano anche il più  scarpone degli allievi. Merito poco e tanti buoni cavalli che portano sulla schiena cavalieri inguardabili
Non è  colpa dei ragazzini ma di come un istruttore li cresce e di istruttori equilibrati ne conto sempre meno

blues ha scritto:Fioravante, dissento.
I boriosi  e pieni di sé  ci sono sempre stati ma in misura limitata. Non è  una questione di " ai miei tempi"  ma una semplice constatazione girando qua e là
Si è  perso il lato goliardico della competizione, gli istruttori , non tutti per carità,  lusingano ed intortano anche il più  scarpone degli allievi. Merito poco e tanti buoni cavalli che portano sulla schiena cavalieri inguardabili
Non è  colpa dei ragazzini ma di come un istruttore li cresce e di istruttori equilibrati ne conto sempre meno

esatto! anche io dissento su quanto detto da Fioravante.
non è questione di "ai miei tempi" (io ho 40 anni, non sono poi così in là nel tempo), ma proprio di un atteggiamento di "skazzo" (passatemi il termine) misto ad arroganza; che denoto in questi ragazzini....salutare zero (quindi maleducazione), boria nel pensare che basti avere due soldi per diventare qualcuno e poca aggregazione se non con chi reputano possa "dargli qualcosa in cambio".
Questo a prescindere dall'istruttore; che come diceva Adele, spesso deve farsi andar bene anche sta gente, se vuole tirare le somme a fine mese....
Aggiungo che questo lo noto molto di più nelle scuderie degli agonisti, forse perchè c'è più competizione?

Io sono stata in una scuderia di agonisti top diciamo (padrone di casa che ha fatto anche una finale di coppa del mondo di salto ostacoli, giusto per rendere l’idea). Inizialmente la selezione era fatta per avere clienti tranquilli, amatori, che volessero divertirsi ma senza troppe ambizioni, perché il proprietario non voleva grane e tensioni. Poi negli anni il business ha preso il sopravvento, per scelta o per necessità, vallo a sapere. Me ne sono andata sfinita e schifata … Ambiente più tranquillo nell’altro posto, ma la tendenza è sempre un po’ orientata al business, lo sport, gli obiettivi e quindi sí, pure il cambio cavallo con una certa regolarità. Niente, sarò sbagliata io, non riesco ad avere questa mentalità. Mi sono spostata nuovamente (motivo principale: la gestione delle uscite a paddock. Con la cavalla infortunata serve gente che me la segua e controlli un po’ quando esce, lasciarla in box per fare solo passo a mano anche no grazie, non è giusto per lei) in un posto dove le strutture sono molto più essenziali, la gestione è attenta, forse ci sono un po’ di cavallari, ma la vita viene presa con una certa filosofia e nessuno si lagna per un mese di stop del cavallo se capita  … Io sono a piedi da mesi e con prospettive incerte, ma non sembra essere un problema. Ho sentito genitori dire “Mio figlio deve divertirsi, fare il progetto sport con i suoi amici, un mese di stop è tanto, dovrà recuperare dopo …” e gente dire “Mica posso rischiare a metterlo al paddock, metti che prende una sobbattitura, ho i miei programmi.” E aggiungo la perla nella prima scuderia “Io devo avere un cavallo da gran premio, come il padrone di casa, voglio fare le gare grosse.”
Penso sia una questione di sistema …

_Adele_ ha scritto:Io sono stata in una scuderia di agonisti top diciamo (padrone di casa che ha fatto anche una finale di coppa del mondo di salto ostacoli, giusto per rendere l’idea). Inizialmente la selezione era fatta per avere clienti tranquilli, amatori, che volessero divertirsi ma senza troppe ambizioni, perché il proprietario non voleva grane e tensioni. Poi negli anni il business ha preso il sopravvento, per scelta o per necessità, vallo a sapere. Me ne sono andata sfinita e schifata … Ambiente più tranquillo nell’altro posto, ma la tendenza è sempre un po’ orientata al business, lo sport, gli obiettivi e quindi sí, pure il cambio cavallo con una certa regolarità. Niente, sarò sbagliata io, non riesco ad avere questa mentalità. Mi sono spostata nuovamente (motivo principale: la gestione delle uscite a paddock. Con la cavalla infortunata serve gente che me la segua e controlli un po’ quando esce, lasciarla in box per fare solo passo a mano anche no grazie, non è giusto per lei) in un posto dove le strutture sono molto più essenziali, la gestione è attenta, forse ci sono un po’ di cavallari, ma la vita viene presa con una certa filosofia e nessuno si lagna per un mese di stop del cavallo se capita  … Io sono a piedi da mesi e con prospettive incerte, ma non sembra essere un problema. Ho sentito genitori dire “Mio figlio deve divertirsi, fare il progetto sport con i suoi amici, un mese di stop è tanto, dovrà recuperare dopo …” e gente dire “Mica posso rischiare a metterlo al paddock, metti che prende una sobbattitura, ho i miei programmi.” E aggiungo la perla nella prima scuderia “Io devo avere un cavallo da gran premio, come il padrone di casa, voglio fare le gare grosse.”  
Penso sia una questione di sistema …

Guarda Adele, penso proprio di si a sto punto, è una questione di sistema e anche di che tipo di clientela vuoi.
Probabilmente nelle scuderie dove si pratica principalmente dell'agonismo, bisogna; (passami il termine) tirarsela un po', perchè si vede che fa figo e mica puoi sembrare meno di qualcun'altro?! non sia mai!
Ecco; io pensavo di potermi turare il naso di fronte a questo (da cui sono già passata anni fa e da cui mi sono allontanata; cambiando proprio la mentalità della gestione del cavallo) per la comodità del maneggio, ma la mia vocina interiore mi sta già mettendo in guardia, io certi atteggiamenti da figlio di papà, proprio non li tollero!
e dulcis in fundo...oggi mi è stato detto che il cavallo non possono mettermelo a paddock tutti i giorni, ok una volta ogni tanto, ma tutti i giorni no; nonostante fossi stata ben chiara che la condizione sine qua non per spostarmi li; sarebbe stata proprio la messa a paddock giornaliera dell'erbivoro e mi era stato detto okkei...ma possibile che ogni volta io debba sempre rimanere delusa da sta gente?

Io lo dico apertamente: di gente che fa agonismo e crede nel mettere i cavalli fuori e nell’importanza di tutto questo ce n’è ben poca.
Nella mia regione me ne vengono in mente due, tanto per dire, uno è quello della prima scuderia dove ero. I difetti non mancavano, ma quando dicevano “Solo noi gestiamo la messa a paddock in questo modo…” pensavo fosse spocchia e invece almeno in zona hanno certamente una larga fetta di ragione.
Molti dicono che fuori si fanno male … Come se il box fosse un luogo dove non succede mai nulla.

_Adele_ ha scritto:Io lo dico apertamente: di gente che fa agonismo e crede nel mettere i cavalli fuori e nell’importanza di tutto questo ce n’è ben poca.
Nella mia regione me ne vengono in mente due, tanto per dire, uno è quello della prima scuderia dove ero. I difetti non mancavano, ma quando dicevano “Solo noi gestiamo la messa a paddock in questo modo…” pensavo fosse spocchia e invece almeno in zona hanno certamente una larga fetta di ragione.
Molti dicono che fuori si fanno male … Come se il box fosse un luogo dove non succede mai nulla.

Io infatti non concepisco più questo modo di gestione, ma pare che metterli a paddock sia uno spreco immane di risorse, oltre che per certi proprietari una paura che l'animale possa farsi male (certo che se l'erbivoro ti sta x 15 gg in box e poi lo scarichi in paddock così senza cognizione; magari qualcosa può anche capitare...)...e poi vuoi mettere l'erbivoro va poi pulito dal fango.... eeehhhh no! la cosa risulta intollerabile x certe persone....

Comunque, tornando al tema principale: la società stessa è diventata sempre più competitiva, figuriamoci un ambiente dove girano somme di denaro (più o meno consistenti a seconda del caso, ma non certo due euro).

Più che altro noto l idea che tutti i figli devono essere uguali.... Nel senso non so accetta l'idea che magari un ragazzino può essere più portato o meno,sia fisicamente che mentalmente.... No tutti devono per forza fare le stesse cose anche se non si è pronti .... Ed ecco che la cosa più facile è dare la colpa al cavallo....

Eccomi,
purtroppo c'è sempre da fare!

Due brevi commenti.

Il primo, di carattere generale, è che trovo insopportabile il luogo comune (le cui espressioni si trovano già agli albori della storia) per cui le nuove generazioni sono peggiori di quelle che le precedono. Quindi, non appena leggo qualcosa del genere, mi sento obbligato a contraddirlo. Una specie di riflesso istintivo. Sarà che ho vissuto il periodo in cui l'università è diventata "di massa", e allora si sprecavano i commenti sul degrado di quella istituzione. Ma sempre le nuove generazioni sono state criticate, salvo poi scoprire che forse così male non erano. Non nego affatto che ci possano essere dei "regressi" (e ne ho in mente alcuni), ma troppo spesso chi non è più giovane confonde la diversità con il regresso.

Il secondo, di natura quasi personale, riguarda gli agonisti. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra scuderia la prima e la seconda del Piemonte nella computer list dei brevetti pony (e non hanno 15,99 anni, ma 11 e 12). Cosa vedo? Boria? Spocchia? Francamente no. Vedo due bambine che, da anni, si impegnano nel loro sport preferito. Dedicano un sacco di tempo ai loro cavalli, si allenano con impegno e costanza. Sono competitive, cercano di far bene, cercano di vincere, anche se è difficile, visto il tipo di gare che affrontano. E' forse sbagliato ciò?
Non sono nel loro "cuore", per cui, chissà, in fondo in fondo potrebbero essere delle oscene arpie e ciò che appare è solo finzione. Però... quel che si vede è che trattano con cura, attenzione ed affetto i loro cavalli. E nei confronti dei loro coetanei, colleghi di maneggio? Rispetto a chi è "meno bravo"? Sarò sordo, ma non ho mai sentito da loro una parola che potesse essere offensiva, di scherno e compagnia cantante. Anzi.
No, per quel che mi riguarda, considerando complessivamente l'esperienza del nostro maneggio, non vedo affatto questo brutto mondo fra i nostri agonisti.

Fioravante, sicuramente siete stati fortunati a trovare famiglie di buoni principi ( e dico famiglie perché quando i ragazzi hanno certi atteggiamenti sono quasi sempre il risultato dell'educazione ricevuta), ma mi sembra di capire che anche tu e la tua famiglia diate il buon esempio nel vostro maneggio.....è un insieme di fattori che fanno la differenza.
Come ben sai dalla mia storia io di maneggi ne ho girati, e quello da cui sono venuta via senza alcun dispiacere è stato quello più incentrato all'agonismo, troppa invidia fra le ragazzine che davanti si facevano sorrisi a mille denti e poi alle spalle se ne dicevano di ogni....

Fioravante, davvero, secondo me i casi sono due: fortuna, oppure capacità di fare gruppo e creare un ambiente sereno per tutti i soci della scuderia. Presumo che si tratti di un insieme dei due fattori (il primo ci vuole sempre!)

Per il resto c’è una parte di me che concorda con la tua prima affermazione ed una parte che non concorda affatto: ormai il messaggio della società è che uno vale uno, soprattutto con l’avvento dei social ed il facile accesso alle informazioni (“Io mi informo” detto da gente che ha fatto forse mezza ricerca su google senza verificare le fonti) e quindi la spocchia facile è dietro l’angolo. Dall’altro lato, essere eccessivamente nostalgici non penso sia costruttivo, occorre trovare un equilibrio.
L’ambiente equestre stesso trovo sia antiquato: quante volte si osannano i vecchi uomini di cavalli? Quante volte si dice che la cura veterinaria di 40 anni fa è più valida di cose più moderne (e rispettose del cavallo tra l’altro)? Penso sia estremamente facile cadere di nuovo in discorsi del tono “Si stava meglio quando si stava peggio.” … Forse, per certi aspetti, è vero, ma non per tutti. Purtroppo la spocchia dei ragazzini trovo sia andata mediamente aumentando, ma vedo ancora eccezioni, per fortuna …

Non è giusto fare si tutta l erba un fascio....per fortuna esistono delle eccezioni...ma la maggior parte dei ragazzi non sono in grado di risolvere un problema anche piccolo vanno subito in crisi.... Troppo abituati ad avere i genitori che risolvono.... E non va bene.

Dispiace ma secondo me è mancato qualcosa.... Forse manca il tempo per insegnare certe cose...vogliono tutto subito

Anna76 ha scritto:Fioravante, sicuramente siete stati fortunati a trovare famiglie di buoni principi ( e dico famiglie perché quando i ragazzi hanno certi atteggiamenti sono quasi sempre il risultato dell'educazione ricevuta), ma mi sembra di capire che anche tu e la tua famiglia diate il buon esempio nel vostro maneggio.....è un insieme di fattori che fanno la differenza.
Come ben sai dalla mia storia io di maneggi ne ho girati, e quello da cui sono venuta via senza alcun dispiacere è stato quello più incentrato all'agonismo, troppa invidia fra le ragazzine che davanti si facevano sorrisi a mille denti e poi alle spalle se ne dicevano di ogni....

Concordo con Anna; trovo che questo tipo di atteggiamento sia più incentrato dove si pratica agonismo, anche io ho girato parecchi maneggi e questo è quanto posso rilevare dalla mia personale esperienza.
Rilevo anche che, dopo più di 20 anni che frequento l'ambiente equestre (sempre da amatore); il tasso di maleducazione nelle nuove leve sia aumentato, sempre mia personalissima opinione.
Poi certo, come in tutti i campi ci sono le mosche bianche, forse tu Fioravante hai saputo creare un ambiente piacevole, credo anche che questo abbia selezionato la tua clientela.
Però resto della mia idea, purtroppo denoto giornalmente (soprattutto da quando sono tornata in questo tipo di scuderie) che c'è un atteggiamento di skazzo e distacco nel volersi relazionare e nell'essere educati col prossimo....

Io continuo a pensare e credere che la,differenza la faccia l'ambiente agonistico nel quale i giovani si formano e che frequentano
Un buon maestro di equitazione che resti in ogni caso un buon maestro di vita e sappia generare equilibrio
Resto dell'idea che nella stragrande maggioranza dei casi si incappi in piccole spocchiose giovani leve che si credono padreterni e che spesso hanno dimenticato l'educazione di base
In molti casi la carenza di educazione minima la riscontro anche fuori e non è realistico affermare il contrario
Mi perdoni Fioravante, ma nei tempi indietro l'educazione veniva insegnata in casa meglio e di più

Per la gioia dei tanti laudatores temporis acti che popolano questo forum, giro un'immagine che ho (ri-ri-...)ricevuto poco fa su fb:

L'avevo già vista, fantastica, direi che rispecchia la realtà della scuola odierna

blues ha scritto:Io continuo a pensare e credere che la,differenza la faccia l'ambiente agonistico nel quale i giovani si formano e che frequentano
Un buon maestro di equitazione che resti in ogni caso un buon maestro di vita e sappia generare equilibrio
Resto dell'idea che nella stragrande maggioranza dei casi si incappi in piccole spocchiose giovani leve che si credono padreterni e che spesso hanno dimenticato l'educazione di base
In molti casi la carenza di educazione minima la riscontro anche fuori e non è  realistico affermare il contrario
Mi perdoni Fioravante, ma  nei tempi indietro l'educazione veniva insegnata in casa meglio  e di più

Concordo in toto!

Io insegno matematica. Proprio venerdì in una mia classe ho costretto i ragazzi a ragionare dando loro una verifica che richiedeva di usare la testa e non di applicare meccanicamente formule. Sono spiazzati e per ora il risultato è sicuramente scarso, ma credo che possano diventare capaci, non mi sento di sminuirli così (delle classi dell’anno scorso non so se avrei detto la stessa cosa … ).
Detto questo non loderei certo soltanto i tempi passati, ma sicuramente tanta maleducazione tutta insieme penso di averla vista in rare occasioni solo di recente, qualche anno fa, oltre a due pesi e due misure (se sei il cliente danaroso puoi anche rispondere male, diversamente vieni cacciato, come minimo dal campo, per molto meno …).