Sport sì, sport no

Ammetto che il titolo è molto sintetico, però ho preferito introdurre così l'argomento, senza altri dettagli.

In una delle pagine di "diario" sono venute fuori posizioni molto diverse, se non contrapposte, riguardo all'attività sportiva. Visto che, in quella pagina, costituiva una sorta di divagazione, e visto che l'argomento è di interesse comune, ho accolto il suggerimento di aprire una discussione "generale" e aperta a tutti gli utenti del forum (e a tutti in lettura).

Credo esistano ancora realtà sane, in questo caso intendo circoli ippici sani e pur non conoscendoli metterei la mano sul fuoco sia per il circolo di angeletta sia per quello di hobbes.
Un pò la differenza la fa anche come ti ci poni tu nei confronti dello sport, per noi è perseguire un obiettivo nel pieno rispetto del cavallo, se mi dovessero far fare cose strane per vincere una coppa o una coccarda...sarei la prima a rifiutare, proprio perchè non dobbiamo arrivare alle olimpiadi e il nostro obiettivo se lo raggiungiamo in un anno invece che in mese, non ci cambia la vita, ma come lo abbiamo ottenuto sì!!
Sappiamo benissimo come funziona attorno, ci sono genitori che pagano mazzette per far entrare i ragazzi nelle varie squadre, che spendono cifre esorbitanti per cavalli da GP, per i figli che hanno a malapena il brevetto.....
Ciò non toglie che posso fare la mia gara....e vedere dove sono arrivato, essere contento dei miei risultati con il mio semplice cavallino ...
E non siamo perle rare, così come noi ci sono altre famiglie!! Questa è la scuola di vita, anche osservare ciò che non ci piace e saperne fare a meno, andando vanti dritti per la propria strada con le proprie idee.
Condivido l'importanza della scuola che non va trascurata, credo che possa diventare secondaria solo quando si raggiungono livelli alti (parlo in generale non solo in equitazione), ma credo che se i ragazzi dimostrano l'impegno e hanno risultati possano saltare qualche giorno di scuola per fare le gare!

L' Attività Fisica stà allo Sport come la Fede stà alla Religione.
AF:S=F:R (per fare contento Hobbes)
AF & F sono la parte "pura" della questione, S & R l' adattamento ai bisogni di regole esupremazia del genere umano.
Ma posso aver fede e non essere religioso o praticare attività fisica senza fare sport.
Sono dotato , mi alleno con dedizione e posso avere dei buoni risultati in uno sport.
Il contrario non è possibile.
Chi cerca di invertire queste cose si trova a dover trovare degli stratagemmi per emergere.
Voglio vincere in uno sport e mi "dopo", baro o gioco sporco perchè semplicemente allenandomi non raggiungo le mie ambizioni.

C'è ancora chi, per guadagnare una piccola cosa nello sport, è costretto a sudare sette camicie e quando non arriva suda pure l' ottava perchè lo sport è il mezzo per
mettersi in gioco e quando avrà raggiunto l' obiettivo alzerà l' asticella per fare ancora meglio.

Da eterno romantico sono ancora convinto che lo spirito sportivo esista ancora nascosto in noi, che molti si facciano tentare dai risultati facili, ma che la maggior parte
sia ancora disposta ad impegnarsi per alzare l' asticella senza sotterfugi anche se lo sport che ci viene proposto, soprattutto dai media, non è da ritenere sport, ma un'attività a scopo di lucro e spesso anche nel nostro piccolo confondiamo quello che vediamo con il "giusto" da farsi.

Da qualunque punto tu lo possa guardare quindi stà all' individuo scegliere come ottenere il risultato, ma è una scelta.
Per questo l' identifico come una scuola di vita in qualsiasi caso.
Ciao
Gigi

Per me sport sì, MA …
La scuola deve venire prima. Non tanto perché non si possa saltare mai neanche un giorno di scuola per fare una gara (io saltai un sabato per i campionati regionali, proprio a giugno e l’anno della maturità, senza che questo pregiudicasse il mio rendimento o l’esito dell’esame), ma perché l’istruzione ha la sua importanza anche in vista di un futuro lavoro. Ogni tanto sì, sistematicamente no, il rendimento ne risente inevitabilmente.
Inoltre lo sport non deve mai diventare un modo per volersi fare “fighi” facendo cose che possiamo definire in qualsiasi modo fuorché sportive.
Oggigiorno, secondo me, si è persa l’essenza di ciò che lo sport dovrebbe essere anche in alcune realtà dove si professano tutti santi … E qui mi fermo.

Lo sport è una scuola di vita, che dovrebbe andare di pari passo con la scuola..... Lo sport insegna la disciplina,il fare squadra,la determinazione e l impegno per raggiungere gli obbiettivi....
Dovrebbe essere così anche per la scuola....
È che purtroppo il mondo va alla rovescia, in pochi hanno voglia di faticare, tutto è dovuto tutto è facile

..

Oh per fortuna trovo almeno Adele che la pensa come me altrimenti rischio di passare per una schiavista : per me (ma anche per i miei figli e, vi assicuro, senza alcuna imposizione da parte nostra) la scuola è sempre venuta prima dello sport, non esiste che si salti la scuola per motivi sportivi, ma neppure perché non si ha voglia, non si è studiato o varie, è questione di disciplina, serietà ed impegno. Se poi si vuole intraprendere la carriera di sportivo professionista il discorso è diverso.
Angeletti ha ragione quando dice che nessuno ha voglia di faticare, che tutto è facile, infatti studiare è fatica ed impegno.



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Per

Io in realtà una tantum concepisco anche saltare scuola. A patto che non sia abitudine. Gli aspetti che contano per me, essendo io insegnante e quindi dall’altra parte della cattedra, sono l’atteggiamento, l’impegno, la voglia e la capacità di tenersi in pari se si salta un giorno.
Io sono forse più nel mezzo: non rigorosa come Milla, ma neanche lassista come chi, con la scusa dello sport, sostiene addirittura che i figli avrebbero diritto ad un pdp (piano didattico personalizzato) per esonerarli ad esempio dalle interrogazioni al lunedì, essendo loro impegnati nello sport nel week end. Mi sono presa a suo tempo i miei 5 perché interrogata lunedì dopo una gara di domenica, ho recuperato.

Perdonatemi.. arrivo tardi, non ho capito se la questione sia su "cosa sia lecito concedere e concedersi pur di fare sport" o "in quale modo sia da considerarsi l'attività fisica rispetto alla nostra vita"
Nel primo caso applico quanto mi è stato insegnato : prima il dovere e dopo il piacere , quindi prima lo studio/lavoro e poi il resto
Nel secondo caso "rubo" la descrizione di Black trovandola perfetta:
"AF & F sono la parte "pura" della questione, S & R l' adattamento ai bisogni di regole e supremazia del genere umano.
Ma posso aver fede e non essere religioso o praticare attività fisica senza fare sport."
Per attitudine personale non ho mai amato le competizioni, amo invece lo studio e l'approfondimento con sperimentazione e ricerca di conoscenza, quindi tutto quello che faccio è per il puro piacere personale di migliorare come essere umano. Resto generica perchè veramente il rapporto con il cavallo (nella mia vita) è uno dei tasselli, fondamentale ma in "rete" con altre attività.

Non so se seguite la pagina Facebook de La Club house ma proprio oggi ho visto le foto del posto in cui si è svolto un CSIO giovanile qui in Italia, dire che sembrava ci fossero passati dei vandali è dir poco, e scrivevano che pochi giorni fa ad Arezzo la situazione era identica. Sudiciume ovunque.
In rete hanno pubblicato analoghe foto degli spogliatoi dopo una partitella di calcio di serie esima.
Proprio non capisco come si faccia a sostenere che lo sport è scuola di vita se istruttori, genitori, spettatori ecc.si comportano in modo così incivile.

Conosco il posto e diciamo pure che il problema non è squisitamente italiano, dato che allo csio la minoranza dei ragazzi era tale. Questo solo perché pensiamo che i problemi siano in Italia e all’estero siano più educati. Si vocifera, oltretutto da parte del presidente del comitato regionale lombardo, che sia capitato di peggio dove ero io, poco distante dallo csio, al progetto sport … Sempre sulla stessa pagina. Io ho visto arrivare i carabinieri, ma non ho capito nulla di preciso … Sono “curiosa” di sapere fin dove ci si possa spingere … E quanto questo ambiente sia degenerato.

Capita anche che uno pulisca dalle fiande e... non sappia dove metterle.
Dall'altro lato, nei box con corridoio centrale un bel po' di concorrenti ed annessi non hanno l'abitudine di fare pulizia giornaliera davanti ai box loro assegnati.

Complessivamente come esperienza mia direi che quando, a fine concorso, vado a recuperare i cavalli per portarli a casa, non ho l'impressione di un passaggio di vandali. C'è un disordine minimo, come è anche inevitabile

Certamente non credo che il problema sia solo italiano, io sono di Firenze e vi assicuro che gli stranieri non sono assolutamente più civili degli italiani, anzi!
Mi ha colpito particolarmente il fatto che in una manifestazione sportiva (oserei dire elitaria perché non mi pare che l'equitazione sia uno sport particolarmente popolare) i partecipanti non abbiano nemmeno l'educazione di buttare la spazzatura nel cestino.
Fioravante conferma che non è abitudine tenere pulito davanti al proprio box, se poi Adele parla addirittura di intervento delle forze dell'ordine allora mi sembra che siamo proprio messi maluccio.

il poco senso civico, la poca considerazione della cosa pubblica, la poca cultura generale.. hai ragione Cilla anche io riscontro tutte queste carenze.
non so se sto invecchiando e questo mi porta ad essere fastidiosa, ma trovo veramente irritante il comportamento di gran parte del genere umano.. ;-)
per fortuna ci sono i cavalli!

hobbes1950 ha scritto:
...
Dall'altro lato, nei box con corridoio centrale un bel po' di concorrenti ed annessi non hanno l'abitudine di fare pulizia giornaliera davanti ai box loro assegnati.
...

Giusto stamattina. E non abbiamo pulito per fare la foto



PS: per la precisione, quel tratto di corridoio poi è stato pulito. Sono arrivati dopo. In compenso, lo stesso non si può dire per un pezzo che era alle mie spalle

Oddio! Le selle lasciate per terra in quel modo!

Milla ha scritto:Oddio! Le selle lasciate per terra in quel modo!

Sono nostre, le avevamo scaricate dal camion e stavamo per sellare (appena finita la ricognizione)

Sì ok ma ugualmente mi piange il cuore.