Cavalli, quarantene, olimpiadi
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Cavalli, quarantene, olimpiadi
Olimpiadi di Melbourne a Stoccolma!
Mi ricordo le Olimpiadi di Melbourne per via della raccolta di figurine. Allora avevo 6 anni e, non essendo la mia famiglia “nel mondo dei cavalli”, dubito che mi fossi accorto in così giovane età di una peculiarità straordinaria di quelle olimpiadi. Le gare a cavallo, ovvero le tre classiche discipline olimpiche (dressage, salto ostacoli e concorso completo) NON si disputarono in Australia ma... nientepopodimenoché in Svezia! Mica girato l'angolo, che so, in Nuova Zelanda. Non era il primo caso di gare olimpiche disputate in un altro Paese diverso da quello ospite, ma il precedente riguardò due Paesi limitrofi, Belgio e Paesi Bassi nel 1920. E una sola gara, tormentata dal cattivo tempo. Qui si parla di due emisferi diversi.
A dire il vero, non c'era solo la differenza (e che differenza!) spaziale tra i luoghi in cui si disputarono. Anche riguardo ai tempi, non si scherzò mica: quelle di Melbourne si tennero fra ottobre e novembre, mentre il “pezzo” equestre decentrato si tenne invece in estate.
Come mai? Per un motivo quanto mai attuale di questi tempi. Per via della quarantena! Ma non perché fosse in corso una epidemia come in questi giorni. La quarantena riguardava i cavalli e, neanche per loro, si trattava di contrastare una epidemia. Era “semplicemente” un effetto delle leggi australiane, che prevedevano sei mesi di quarantena per i cavalli che entravano in Australia. Un periodo ovviamente impossibile da accettare per la tipologia di cavalli coinvolti. L'Australia non volle effettuare cambiamenti, né concedere eccezioni, per cui nel 1954 venne deciso di organizzare queste mini olimpiadi equestri “decentrate”.
Dal punto di vista italiano, olimpiadi da ricordare, perché nel salto ostacoli i fratelli D'Inzeo si aggiudicarono le medaglie d'argento e di bronzo. Così come fu d'argento la medaglia nella gara a squadre.
Ritorno sul tema della quarantena, stavolta attuale. Talmente attuale che in Italia l'attività equestre è stata sottoposta a varie e pesanti restrizioni, alla pari con altri sport, soprattutto per quanto riguarda le competizioni (alcune, come menzionato anche su questo forum, sono state chiuse addirittura mentre erano in svolgimento). Quest'anno potrebbe ritornare ad essere un buon anno per l'equitazione italiana, dopo anni di appannamento, in vista delle olimpiadi di Tokyo: non è però possibile al momento essere certi che si disputeranno, vista la situazione creatasi con l'epidemia da virus SARS-CoV-2
Mi ricordo le Olimpiadi di Melbourne per via della raccolta di figurine. Allora avevo 6 anni e, non essendo la mia famiglia “nel mondo dei cavalli”, dubito che mi fossi accorto in così giovane età di una peculiarità straordinaria di quelle olimpiadi. Le gare a cavallo, ovvero le tre classiche discipline olimpiche (dressage, salto ostacoli e concorso completo) NON si disputarono in Australia ma... nientepopodimenoché in Svezia! Mica girato l'angolo, che so, in Nuova Zelanda. Non era il primo caso di gare olimpiche disputate in un altro Paese diverso da quello ospite, ma il precedente riguardò due Paesi limitrofi, Belgio e Paesi Bassi nel 1920. E una sola gara, tormentata dal cattivo tempo. Qui si parla di due emisferi diversi.
A dire il vero, non c'era solo la differenza (e che differenza!) spaziale tra i luoghi in cui si disputarono. Anche riguardo ai tempi, non si scherzò mica: quelle di Melbourne si tennero fra ottobre e novembre, mentre il “pezzo” equestre decentrato si tenne invece in estate.
Come mai? Per un motivo quanto mai attuale di questi tempi. Per via della quarantena! Ma non perché fosse in corso una epidemia come in questi giorni. La quarantena riguardava i cavalli e, neanche per loro, si trattava di contrastare una epidemia. Era “semplicemente” un effetto delle leggi australiane, che prevedevano sei mesi di quarantena per i cavalli che entravano in Australia. Un periodo ovviamente impossibile da accettare per la tipologia di cavalli coinvolti. L'Australia non volle effettuare cambiamenti, né concedere eccezioni, per cui nel 1954 venne deciso di organizzare queste mini olimpiadi equestri “decentrate”.
Dal punto di vista italiano, olimpiadi da ricordare, perché nel salto ostacoli i fratelli D'Inzeo si aggiudicarono le medaglie d'argento e di bronzo. Così come fu d'argento la medaglia nella gara a squadre.
Ritorno sul tema della quarantena, stavolta attuale. Talmente attuale che in Italia l'attività equestre è stata sottoposta a varie e pesanti restrizioni, alla pari con altri sport, soprattutto per quanto riguarda le competizioni (alcune, come menzionato anche su questo forum, sono state chiuse addirittura mentre erano in svolgimento). Quest'anno potrebbe ritornare ad essere un buon anno per l'equitazione italiana, dopo anni di appannamento, in vista delle olimpiadi di Tokyo: non è però possibile al momento essere certi che si disputeranno, vista la situazione creatasi con l'epidemia da virus SARS-CoV-2
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Re: Cavalli, quarantene, olimpiadi
E certo che 6 mesi di quarantena per entrare in Australia, erano/sono un periodo inaccettabile.
È ancora oggi richiesto tutto questo tempo o le cose dal 1954 sono cambiate?
La situazione odierna è poco chiara...c'è chi fa allarmismo e chi prende tutto alla leggera....
È ancora oggi richiesto tutto questo tempo o le cose dal 1954 sono cambiate?
La situazione odierna è poco chiara...c'è chi fa allarmismo e chi prende tutto alla leggera....
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Comtois & Chihuahua
Miky Estancia- Messaggi : 972
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Re: Cavalli, quarantene, olimpiadi
Miky Estancia ha scritto:E certo che 6 mesi di quarantena per entrare in Australia, erano/sono un periodo inaccettabile.
È ancora oggi richiesto tutto questo tempo o le cose dal 1954 sono cambiate?
La situazione odierna è poco chiara...c'è chi fa allarmismo e chi prende tutto alla leggera....
Non so, ma una norma così severa potrebbe essere stata generata dall'esperienza fatta con i conigli
Per quanto riguarda "oggi", ho cercato. Da fonti ufficiali australiane, la quarantena è di almeno 14 giorni.
Non so se è come per cani e gatti, che devono arrivare specificamente in un unico aeroporto. Per loro si parla di almeno 10 giorni.
Per la situazione attuale, è molto fluida e in rapida evoluzione, personalmente sono moderatamente preoccupato non tanto sulla salute quanto sugli effetti che potrebbe avere sulla nostra attività. Effetti probabilmente di breve durata, ma chi lo sa. In ogni caso, credo che i tentativi in atto di contenere per quanto possibile il diffondersi dell'epidemia siano molto ragionevoli
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