Citare le fonti

Sta girando su fb, postata da persone che hanno a che fare con l'equitazione, questo:

“Io sono un buon cavaliere?” chiese pensierosa, seduta sul suo doppio pony alto 140cm - coperto di macchie che non era riuscita a levare del tutto prima della lezione - che aveva persuaso sua mamma a comprarle un anno prima, per soli 500€, dato che nessuno lo voleva più.
“Perché lo chiedi?” rispose il suo istruttore.
Sapeva come si sentiva quella giovane ragazza, i suoi occhi spesso indugiavano tra le orecchie dei cavalli o dall'altra parte della scuola mentre insegnava.
“Perché voglio esserlo”.
Il suo istruttore ci pensò su per qualche minuto, mentre rassicurava il nervoso doppio pony davanti a lui, e poi disse:
“Un buon cavaliere non è colui che compra cavalli veloci con cui compete ogni domenica e che lo portano in alto in un anno.
Un buon cavaliere non è chi salta gli ostacoli più alti o possiede il cavallo più veloce.
Un buon cavaliere non è tale solo perché monta da quando aveva 3 anni.
Un buon cavaliere non è qualcuno che è capace di mettere in avanti un cavallo in avanti... no.
Un buon cavaliere è quell'allievo che vedi cadere ogni volta che fa qualcosa di nuovo, ma che continua a risalire con un sorriso in volto;
Un buon cavaliere è quella ragazza che piange in selleria a causa di come si è comportato il suo cavallo e di come è difficile guardare tutti gli altri avere successo e sentirsi l'unica che fallisce, eppure ricompensa ancora il suo cavallo con un biscotto e un sorriso, perché alla fine è migliorato rispetto all'ultima volta;
Un buon cavaliere è quello con il cavallo buonissimo, che non si prende il merito per nessuno dei suoi successi.
“Ha fatto tutto lui”, continua a dire, “Io sono solo stato seduto”.
Un buon cavaliere ascolta,
Un buon cavaliere è morbido,
Un buon cavaliere si assicura che il suo cavallo sia felice,
Difatti, essere un buon cavaliere spesso non ha nulla a che fare col montare.
Se ami quello che fai, e ci provi, e ci provi ancora, anche quando fallisci e sai che è colpa tua, anche quando la gente ti addita perché il tuo assetto non è come piace a loro.
Se non ti arrendi mai...
Questo fa di te un buon cavaliere.”

Un bel raccontino, molto politically correct. Ma non è della sostanza che voglio parlare, ma di un altro aspetto. DI CHI E'?
Perché francamente trovo buffo chi scrive tra i commenti "te la rubo", e pure squallido il fatto che uno non dica: guarda che non è mio!
Ho persino l'impressione che qualcuno voglia far credere che sia sua...


Bene, a me piace sempre citare le fonti, qualora sia possibile... Così ho cercato. Al momento ho visto che questi pensieri erano stati pubblicati in Italia il 3 settembre 2019, dando credito a una tale Daisy Henderson che aveva scritto l'originale in inglese. In inglese li ho trovati pubblicati il 21 novembre 2020, ma nella discussione una tale Mia Brown afferma che sarebbe stato scritto appunto da Daisy Henderson 2 anni prima, quindi sarebbe circa nel 2018 (l'autore del post, Curland Equestrin Centre, l'aveva attribuito ad "anonimo" non essendo riuscito a risalire a una fonte). Curiosamente, non sono riuscito a trovare tracce dirette di questa Daisy.


Come vedete, senza soverchio impegno qualcosa si riesce a provare.
Ma in ogni caso uno dovrebbe cominciare dicendo: "ho trovato queste frasi e vorrei condividerle. non so chi sia l'autore originario" o qualcosa di simile.

Questo post è condiviso da anni
Sinceramente quando condivido da altri utenti non vado a controllare
Mi piace, condivido
È scontato che lo hai attinto da altra fonte
In questo specifico caso non ricordobda dove provenisse
L'ho condiviso anni fa

blues ha scritto:
...
È  scontato che lo hai attinto da altra fonte
...

Non è scontato. Dopotutto è una paginetta che avrebbe ben potuto scrivere chi l'ha ricopiata. Se mi impegno potrei anche far di meglio, penso.
E naturalmente non ho nessuna obiezione se uno fa una "Condivisione" nel senso tipico di fb. In tal caso, è davvero ovvio e manifesto che sia copiato.
Io mi sto riferendo a quelli che fanno copia e incolla.

Il punto dirimente secondo me è questo: ci vuole davvero poco a scrivere due parole che rendano evidente che non è farina del proprio sacco.
Per esempio: "copiata dal web", "autore a me ignoto", " da anonimo", etc.

Oltretutto, l'indizio che sia di una tale Daisy Henderson (non so quanto sia vero!) come ho detto è venuto fuori dalla "discussione" seguente un post del Curland Equestrin Centre che, correttamente, aveva indicato "autore anonimo" o qualcosa del genere.

Cosa mi ha spinto a scrivere questa nota in difesa delle fonti? Il fatto che, se guardo le risposte ai post che hanno presentato il raccontino, mi pare che spesso le reazioni siano tali da ritenere che il raccontino sia opera originale di chi l'ha scritto

Si, ho capito
Basterebbe scrivere : non è farina del mio sacco