Il primo amore non si scorda

Argomento lallopuccioso.
Vi va di raccontare come e quando avete incontrato/trovato/scelto il vostro cavallo?

Me io regalò mio papà per il mio undicesimo compleanno
Un compleanno che non scorderò MAI

Questo non è un argomento lallopuccioso ma un argomento altamente emotivo perché è il.nostro primo cavallo che ha determinato il malefico semino dei cavalli per sempre!

Dai Blues raccontaci!
Come non detto, ho appena letto ora nell' altro topic.

Visto che gli altri utenti sono reticenti continuo io.
Come è capitato un po' a tutti noi dopo qualche anno con i cavalli della scuola e mezze fide ho cominciato a pensare di comprare un cavallo.
All'epoca ero nel maneggio della Capa che, ovviamente avrebbe dovuto dare il suo placet ma che non muoveva un dito per aiutare gli allievi a scegliersi il cavallo.
Commercianti assolutamente banditi (direi a ragione), si andava da allevatori conosciuti o per segnalazione di altri istruttori, cavalieri ecc.
Mentre cominciavo a guardarmi intorno e, soprattutto la mia ex amica istruttrice Bice spargeva la voce, ci arriva (da una dressagista conosciuta dalla Capa) notizia di una cavalla in vendita, per l'appunto vicino a dove abitava la mamma di Bice.
I primi contatti telefonici sono soddisfacenti, controlliamo genealogia e risultati in banca dati Fise, tutto ok quindi fissiamo un incontro con la proprietaria e, con l'occasione, un ottimo pranzo con i genitori di Bice.
Ricordo benissimo le stradine tortuose per arrivare da questa signora che aveva praticamente il suo maneggio in casa!
Nel giardino aveva 3-4 box ed un bellissimo campo da dressage!
Bice avrebbe voluto vedere la cavalla montata dalla proprietaria ma lei si presentò in pantaloncini ed infradito (era estate) e, molto più tardi abbiamo anche capito il perchè...
Comunque ci avviciniamo al box e spunta questa bellissima testa fiera, con le orecchie dritte e due occhi vivaci .
Bice apre il box, tira fuori la cavalla, la tocca da tutte le parti, si fa dare i piedi, guarda gli appiombi ecc. gli occhi le brillavano.
Poi la proprietaria va a prendere l'occorrente per sellare e Bice sussurra alla cavalla: "comportati bene che se fai la brava andrai a stare bene"
Io ero in trance praticamente, salivazione azzerata, gambe che mi tremavano dall'emozione.
Bice sella, cavalla tranquillissima, prende la longia e la gira a corda, perfetta, mi fa notare che le andature sono buone, specialmente il passo che, mi spiega, è l'unica andatura che non si può migliorare con il lavoro.
Poi monta Bice, passo, trotto, galoppo, poi chiede lavoro su due piste, cambi ecc. cavalla perfetta. Ricordo che mentre montava Bice passò un treno (la ferrovia era accanto al campo ma noi non l'avevamo notato) e Bice si spaventò perchè non se l'aspettava, cavalla imperturbabile.
Poi sono montata io, rispetto ai cavalli che avevo montato sino a quel momento la sensazione era meravigliosa, credo di essere simasta in sella non più di 10-15 min perchè ero emozionatissima.
Tornate a casa con la Capa abbiamo visionato i filmati e deciso di chiedere che la cavalla venisse da noi in prova una quindicina di giorni, dopo di che, se tutto fosse andato bene, avremmo fatto la visita di compravendita ed il contratto.
A parte la prima volta che ho visto la testa della cavalla sporgere dal box il momento quello che non credo dimenticherò mai è il viaggio per portarla in maneggio da noi.
Il trasportatore, Bice ed io sui sedili del camion e la MIA cavalla dietro (perchè a quel punto io ero già innamorata persa), non riuscivo a smettere di guardare la telecamera che la inquadrava, e il momento in cui è scesa dal camion, bella tranquilla e si è guardata intorno con un'espressione tipo "vabbè vi degnerò della mia presenza"

Me lo ricordo chiaramente. Andavo in un maneggio vicino a casa gestito da una cooperativa a prendere lezioni. Dopo un po' di lezioni mi assegnarono un cavallo nuovo. Quel giorno tirava vento. Quando arrivai i cavalli erano tutti in posta e venivano strigliati e sellati. Chi voleva poteva contribuire. Arrivo, c'era questo cavallo sauro che si spaventò e cominciò a tirare indietro in posta per qualche secondo. Erasmo si chiamava. Mi fece impressione, ero nelle prime dieci lezioni, alle prime armi. Poi dissero che era il cavallo che dovevo cavalcare. Salii terrorizzata. Ma dopo la prima mezz'ora in sella mi sentii a mio agio. Di lì scoppia l'amore. Chiedevo lui ma ebbi la possibilità poche volte. Non si sà come sucesse si fece un buco nella gola. Fù all'inizio curato poi con un cambio di istruttore e la scuola chiusa per un po' fù mandato via. Vi lascio immagginare dove. Me lo ricorderò sempre. Povero così buono! Per colpa poi di chi dava il fieno si fece male... il buco alla gola era tondo, grosso quanto un dente del forcale. Con i cavalli della scuola a cui mi affezzionavo non ho mai avuto tanta fortuna

Volevo un cavallo per prendere il I° dressage, il mio ex marito lo voleva per farci le passeggiate. Lo volevamo baio, sauro o morello, ma non grigio.
Andammo da un noto e buon commerciante nell'astigiano, che ci fece vedere parecchi soggetti che facevano al caso nostro.
Poi tirò fuori l'ultimo, che, ci disse, non era ciò che cercavamo, ma ce lo faceva vedere lo stesso. Ricordo ancora il rumore pesante dei suoi passi e il suo uscire dalla scuderia in ombra....una macchia di luce che usciva dal buio.
Un polacco da tiro leggero, un Garvolin, grigio, sei anni, messo a sella da poco, attaccato, enorme rispetto agli altri cavalli che ci aveva fatto vedere.
Non c'era tempo per provarlo poiché stava per portarlo al Palio di Asti, dove avrebbe sfilato con i figuranti.
Decidemmo di provarlo il sabato successivo.
Fu l'unico cavallo a cui pensai durante la sett6, come se gli altri provati non esistessero.
Il sabato ci ritrovammo nella scuderia a valle del commerciante e il figlio, col motorino, partì per andare alla scuderia a monte del paese a prendere il cavallo.
Mi immaginavo di dover aspettare un bel pò, il tempo che il figlio si cambiasse, indossasse pantaloni e stivali, sellasse il cavallo e lo potasse in scuderia.
Dopo qualche minuto, sentii dei rumori, mi sporsi sulla strada e vidi il figlio del commerciante, sempre in pantaloncini e infradito, con sigarettina in bocca, sul motorino, una manina sul manubrio e l'altra che reggeva la longhina, in discesa sull'asfalto, con il grigio che trottava al seguito. Poi sbuco' un grosso trattore e si incrociarono. Il cavallo impassibile.
Anche senza averci messo il sedere sopra, avevo già deciso che lo avrei comprato.
E così, io che volevo un cavallo baio, sauro o morello, con un addestramento congruo per prendere il I° dressage, sono tornata a casa con un cavallo grigio, ignorante come una zappa, tanto che non sapeva neanche andare dritto, ma bravo e sano.
È stato con me per oltre 11 anni, sempre impeccabile, il miglio cavallo che si possa desiderare, con il quale ho fatto di tutto (tranne il I° dressage, ma non lo rimpiango: mi ha dato di meglio), poi, nel 2006, durante una passeggiata, un altro cavallo gli tirò un calcio e lo prese ad un posteriore. Un paio di giorni dopo, la frattura si scompose e fummo costretti ad abbatterlo.
Etienne de Navar, il miglior cavallo che ho avuto.

Triste ma bello!

Il primo amore è stata una mezza fida sognata,sudata ...e tolta di punto in bianco.
Andavo al maneggio e polverizzavo il pacchetto di 10lezioni,cercavo di andare benissimo a scuola perché ogni voto alto mi consentiva di chiedere di poter andare al maneggio e investire nei pacchetti di lezioni...alla fine proposero ai miei una mezzafida,costava quanto quello che gli facevo spendere con le lezioni ma montavo un solo cavallo ed era quasi come se fosse stato mio.
Una puledrina di 3anni araba per avelignese, gli avevano messo la sella. Un paio di volte ma non c’era il tempo per lei,così me l’appiopparono,facendomi credere di essere bravissima e capace...lei era un amore,avremmo dovuto fare endurance,due anni siamo state insieme,intensi,ho solo ricordi belli...brava,buona,veloce...speravo di poterla comprare un giorno,invece la vendettero per 5milioni ad una coppia che la prese per capriccio,a me nemmeno lo proposero perché sapevano che i miei genitori in quel periodo avevano problemi economici e facevano già mille sacrifici per garantirmi la mezzafida...ci rimasi così male che smisi di frequentare il maneggio...la cavallina venne montata 3/4 volte e poi lasciata in paddock a non fare nulla...mori’ di colica tempo dopo...ci rimasi malissimo...
Da lì iniziai a vedere le cose in modo disincantato...

Hai dovuto subito fare la corazza s questo mondo equestre
Mi dispiace per te ma di più per una cavallina che forse con te avrebbe avuto una vita migliore
Essere disincantati in questo modo deve essere stata una dura prova

Si Dani, ci credevo tanto!Ci preparavamo per delle gare,montavo tutti i giorni tutto il pomeriggio,prima in campo,poi piccoli ostacoli(tipo tronchetti e fossi) poi fuori tutto al trotto per fare fiato e muscolatura...era fantastico,tanto è stato meraviglioso quel periodo,altrettanto brusco il post, in cui ho smesso di montare...mi mancava come l’aria...oggi compenso quel vuoto,montando più che posso