Burocrazia equina

Stimolato da alcuni post in un "diario", vorrei esprimere la mia opinione, che immagino sia controcorrente, riguardo alla burocrazia.

Faccio riferimento al cambio di proprietà (cavalli AIA). Le info minimali dovrebbero riguardare:
- che cavallo è
- chi lo vende
- chi lo compra

Bene, c'è da compilare:
- un modulo dove sono riportati i dati identificativi del cavallo (e il codice stalla di dove si trova) e le generalità di acquirente e venditore.
Oltre a questo viene richiesto:
- doc identità più CF di acquirente e venditore
- il pagamento di 22€ (se uno non è socio AIA, come normalmente accade).

Non vedo come si possa realizzare una "burocrazia" più leggera di questa.

Riguardo alla vendita ti do ragione, riguardo allo spostamento cavalli con mezzo proprio si potrebbe snellire parecchio....voglio dire... cavallo di proprietà, non dpa,su mezzo di proprietà, che va a fare un'escursione in giornata non vedo la necessità di dover fare il modello IV  ogni volta onestamente. Voglio dire, se vado a farmi una passeggiata in montagna con il cane me lo carico in macchina e vado, non vedo perché per il mio cavallo dovrebbe essere diverso.

Lo stesso dicasi per il coggins test, va bene, lo devo fare ogni 3 anni ok, ma nell'era digitale non vedo perché devo partire 10 giorni dopo e andare all'Asl a farmi scrivere l'esito sul libretto (che nel mio caso ad esempio consta di un viaggetto di 60 km ad andare e 60 a tornare)

Rispondo, eh, rispondo. Punto per punto  

Spostamenti. Ovvero "foglio rosa"(*). Per me la grande rivoluzione (in meglio) è stato il modello che si può fare online, collegandosi a vetinfo. Ammetto anche di aver resistito a questa novità, quando fu introdotta. Invece ora sono felicissimo di questa comodità. Ci vuole un attimo a compilarlo, anche grazie alla "memoria" che hanno i browser delle scelte fatte. La cosa più carina è che, se si mette una data per il rientro, funge in automatico per il viaggio di ritorno(**).
Detto questo, veniamo al dunque.
Ovviamente per me è comodo perché ho accesso diretto a vetinfo (con SPID). Ci sono maneggi (non dico individui, ma maneggi!) che, per lo meno fino all'anno scorso, non si sono presi la briga di iscriversi e quindi devono passare attraverso l'ASL locale. Il che richiede tempi un po' più lunghi e (spero!) il pagamento di un qualcosa.
Bisogna farlo sempre?
Propendo per il sì. Magari si potrebbe fare un foglio semplificato dove si dice che ogni tanto si va a spasso e si torna in giornata.
Cioè, uno compila un "foglio rosa" che vale un tot (un mese? tre mesi? un anno?), dove dice che se ne va a spasso col cavallo (specificando quale) a farsi un giro con rientro in giornata. Poi, ogni volta che decide di partire, manda un semplice messaggino.
Questa potrebbe essere un'utile semplificazione, soprattutto per i privati, che se ne vanno sempre a spasso con lo stesso/gli stessi cavalli.

Coggins test.
Di certo io sento di meno il problema. Quest'anno son venuti i vet dell'ASL a fare i prelievi: erano in due e ne hanno fatto una quarantina circa. Poi sì, sono dovuto andare all'ASL con un borsone, con dentro un bel po' di passaporti per far mettere il timbro. Sarà che l'ASL è a 500 metri da casa mia, ma non ho sentito il problema  
Burocrazia?
Vedo due aspetti principali.
Bisogna davvero fare il test di Coggins? Voglio dire, è necessario per motivi di profilassi generale? Non seguo la cosa con particolare attenzione, ma ricordo una cartina vista un po' di tempo fa, dove i casi in Italia erano stati davvero pochissimi (a parte i soliti bardigiani della Val d'Aveto). Direi che l'obbligo di farlo almeno ogni tre anni è una ragionevole compromesso.
Farsi mettere il timbro sul libretto? Qui, a mio parere, ci sono due alternative.
Prima alternativa. Continuiamo a tenere i passaporti stampati. E allora non vedo come si possa fare se non scrivere qualcosa sul supporto cartaceo del passaporto. Che quindi deve essere nella disponibilità di chi è autorizzato a mettere il timbro e la firma. Pazienza se sta a 60 km     Forse si potrebbe fare una cosa diversa. Al momento del prelievo il vet autorizzato mette timbro e firma. Che basta e avanza se il test risulta negativo, come praticamente sempre. Altrimenti, il proprietario viene convocato e si prendono i provvedimenti sanitari del caso.
Seconda alternativa. Passiamo, come per i fogli rosa, al passaporto interamente (o parzialmente) elettronico? Questa potrebbe essere un'idea utile. Mi spaventa un po' la gestione (non dico quella da parte del proprietario o del detentore del cavallo, dico quella da parte del gestore del database): noi abbiamo due cavalli in scuderia che sono regolarmente non DPA, con tutte le firme e timbri a posto, ma nella BDN risultano... DPA. C'è di mezzo l'interfaccia fra dato reale e database, ovvero chi immette i dati. E ci sarebbe anche il punto delle vaccinazioni, forse il più delicato, ma ovviamente anche questo si potrebbe fare.


(*) A proposito del nome, mi ricordo un modello predisposto su foglio bianco (mi pare fosse il modello per la stampa "meccanografica"), dove in alto a destra bisognava scrivere che era di colore... rosa. Miracoli della burocrazia

(**) Basta non dimenticarsi di spuntare la casella apposita  
Tempo fa, stavo compilando un foglio rosa per una gara e non trovavo un cavallo nell'elenco di quelli presenti in scuderia. Per il sistema era rimasto dove era andato la volta precedente perché, appunto, non avevo spuntato la casella apposita

Concordo con te sul fatto che il foglio rosa fatto tramite vetinfo è una gran comodità ma per i cavalli non dpa, soprattutto se di privati, è così necessario se non trasferisco del tutto il cavallo? Voglio dire se parto da casa mia, faccio 30 km con il van, mi faccio un giro e torno a casa , a cosa serve all'ASL sapere questa cosa???
Per il coggins potrebbero o firmare come.dici tu all'atto del prelievo o spedire uno splendido adesivo da apporre sul libretto

Capisco la normativa per i capi da macello (che poi viene serenamente aggirata ma quantunque) ma cavalli di privati che gironzolano? Ma pure che vanno alle gare? Cioè vado mi faccio la mia garetta e torno, perché devo avere il foglio rosa?