Si fa presto a dire "discipline olimpiche"

Da un post su facebook sono stato indirizzato ad un breve, ma interessante, articolo di Umberto Martuscelli su Cavallo Magazine.
https://www.cavallomagazine.it/sport-equestri/cavalli-e-olimpiadi-2028-il-primo-passo-e-fatto

Il titolo (e sottotitolo. O sommario? O catenaccio?) sono:
Cavalli e Olimpiadi 2028: il primo passo è fatto
Il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato ieri che gli sport equestri sono inseriti nel programma iniziale dei Giochi Olimpici di Los Angeles: a metà 2023 la conferma definitiva

Detto altrimenti, non è mica garantita "per natura" la presenza alle Olimpiadi(*) delle discipline olimpiche (NB) di equitazione.
Per adesso non dovrebbero sparire, per lo meno fino al 2028.
Il che non è del tutto banale, se si pensa che la prova di salto ostacoli sparirà(**) dal pentathlon moderno (e quindi, per questa competizione, anche dalle olimpiadi, dal 2028).

Mi è così venuto voglia di andare a curiosare come vengano scelte le discipline olimpiche. Poca fatica, niente di approfondito, una semplice query con Google che ha segnalato due contributi che forse vale la pena di leggersi, se la questione incuriosisce:
https://azzurridigloriadotcom.wordpress.com/2016/01/20/come-vengono-scelti-gli-sport-alle-olimpiadi/
https://www.ilpost.it/2016/08/03/sport-olimpici/

(*) che, d'altronde, sono state introdotte nel 2012 a Stoccolma, quindi non dall'inizio dei giochi olimpici moderni
(**) non so se possa essere dato per scontato, alla decisione della UIPM ha fatto seguito una sorta di sollevazione degli atleti. Vedremo