Il bello del dressage

Quando scegliamo di praticare una disciplina, lo facciamo perché ci piace.
Ma piacere  è  generico....una sorta di scatola che raccoglie tutta una serie di emozioni, sensazioni, esperienze positive, legate a quella attività.

Dopo aver preso il brevetto, era il 1992 se non ricordo male, poiché detestavo saltare, decisi di approfondire il lavoro in piano, disciplina che mi piaceva particolarmente.
Lavoro in piano, perché la mia istruttrice di allora, sosteneva che si poteva parlare di dressage dalla M in su, non prima....bei tempi quelli....

Mi piacevano moltissimo quelle lezioni: eravamo solo in due, io e una signora che aveva il doppio dei miei anni e montava con una leggerezza ed una eleganza che mi affascinava.
Lei preferiva il lavoro di routine, mentre io impazzivo di gioia quando preparavamo una ripresa.
Mettere insieme i vari movimenti, curare meticolosamente le transizioni, la precisione nei minimi particolari, la ripetizione dei vari segmenti della ripresa fino ad ottenere un tutt'uno fluido, armonico, leggero, bello da vedere e bello da eseguire.
Non mi sono mai annoiata, ad ogni ripetizione, un tassello del binomio si cementava.
Anche se non avevo il cavallo adatto....perché io avevo Etienne e Navar, il mio indimenticabile Polacco da tiro leggero, mentre la signora con cui facevo lezione aveva un bel cavallo tedesco

Ecco, per me, il bello di quella disciplina, era anche praticarla con lui

E per voi?

Di base chi monta a cavallo pratica dressage
Il dressage (dal francese: raddrizzamento/addestramento) 
Tutti l'abbiamo praticato o lo pratichiamo a diversi livelli di raffinatezza
Dressage nel senso di vera disciplina come lo vogliamo rappresentare qui è affascinante
Solo conoscendo persone che lo praticavano e con le quali ho chiacchierato molto, ho iniziato ad esserne affascinata ed a mettere in atto tanti piccoli esercizietti che erano la base per un dressagista
Il perfezionamento, la ripetizione, la calma, la pazienza, il tempo.... tutto ciò mi fa sentire rilassata , in uno stato di "senza fretta" che fa bene alla mente... almeno alla mia
Devo dire che anche nel s.o. ho avuto maestri che mi hanno insegnato questo tipo di filosofia
"Tu pensa a montare bene ed i risultati arriveranno" mi ripeteva sempre un anziano e saggio maestro militare... e mi ha insegnato l'ostinazione nel curare i particolari
Ormai è tardi per me per il dressage... nella prossima vita ricomincerò da lì

Innanzitutto devo dire che concordo con Micky quando scrive che il dressage è quello di chi è almeno a livello M, è vero che anche le riprese di categoria E tecnicamente vengono definite di dressage ma io trovo più adeguato parlare, in quei casi, di lavoro in piano.
Che il lavoro in piano o dressage, chiamiamolo come vogliamo, sia la base di tutto è ormai un concetto acquisito, non ricordo quale grande cavaliere diceva che il salto ostacoli è lavoro in piano inframmezzato da qualche salto. Tutti i saltatori di alto livello lavorano molto, se non soprattutto, in piano ( abbiamo visto il video di Moyerson per esempio) chiaramente non con il livello di precisione richiesto ad un dressagista.
Detto questo a me personalmente il dressage piace moltissimo, sia dal punto di vista " estetico" che come disciplina da praticare.
Mi piace la calma, la concentrazione, la ripetizione infinita di esercizi quando ( come scriveva giustamente Micky) ad ogni ripetizione va a posto un minuscolo tassello.
Da ragazzina ho fatto danza classica per molti anni ed il concetto è identico: ore e ore di esercizi per plasmare i muscoli e cercare di ottenere un esercizio perfetto.
Il salto non mi ha mai attirato, forse anche per il genere di persone che lo pratica: la maggior parte sono ragazzette viziate ( non tutte eh nota bene) mentre nel dressage trovo tante signore della mia età con cui ho più interessi in comune e con le quali mi trovo più a mio agio.
Questione di gusti.

Io non ero una ragazzetta viziata!!!!@#$@@@ sgrunt!!!!!!

Blues ho scritto " non tutte"

Comunque a proposito della presunta monotonia delle ripetizioni degli esercizi nel dressage io ho un libro inglese ( che mi fu suggerito anni fa da una utente di un vecchio forum) in cui sono elencati più di 100 esercizi diversi a seconda dello scopo ( riscaldamento, lavoro sulla simmetria, sullo spostamento delle anche ecc.ecc.).
Ci sono esercizi apparentemente banali es. circolo di 15 metri a trotto seduto con tre alt nel circolo.
Intanto il circolo deve essere perfettamente rotondo ( e non una pera, un coso sbilenco ecc come si vede spesso) , poi alt istantaneo e piazzato NEL circolo, cioè col cavallo che resta incurvato secondo la traiettoria, senza raddrizzarsi o uscire di spalla o di anca.
Perfino con un cavallo addestrato ci vuole un bel po' per ottenere un risultato QUASI decente.
Chi lo ritiene facile o non ha capito o lo sbaglia.
Che poi uno ritenga palloso provare e riprovare li stesso esercizio è un'altra faccenda.

Si molla.. avevo capito
D'altronde hai anche ragione; purtroppo l'equitazione in generale è piena di "viziati" ed impazienti ma la premura e l'attesa spasmodica del risultato mal si combinano con queste discipline equestri

Oh milla, quando ho letto dell'esercizio in circolo con i tre alt, ho fatto un salto indietro nel tempo....
Che goduria quegli esercizi....la mia istruttrice ci faceva fare anche circolo al galoppo (20 metri), con gli alt piazzati e cavallo perfettamente flesso sulla circonferenza. Avevamo iniziato a lavorare sulle partenze al galoppo dopo i passi indietro, sempre sull'esercizio del circolo...cosa che con Navar era un pò complessa, visto che si copriva un posteriore a causa di un vecchio infortunio....era bello, rilassante, una raccolta di emozioni e sensazioni e la soddisfazione di fare, anche con un cavallo non adatto alla disciplina.
Quando pensavi che era già tutto ok, dopo un tot di ripetizioni, scattava il "gradino in più ....insomma, mai pensare di essere arrivati, perché c'è sempre la possibilità di migliorare ulteriormente.

blues ha scritto:Si molla..  avevo capito
D'altronde hai anche ragione; purtroppo l'equitazione in generale è piena di "viziati" ed impazienti ma la premura e l'attesa spasmodica del risultato mal si combinano con queste discipline equestri

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Già. ..siamo nell'era del "tutto e subito", a volte allievi viziati e supponenti pensano di dare loro, i tempi all'istruttore, non si capisce in base a quale competenza, ma solo in virtù dei soldi che spendono (lavoro, guadagno, spendo, pretendo).

L'equitazione è arte, e l'arte non sa che farsene della fretta...e dei soldi, perché se il talento non c'è o è limitato, non c'è soldo che lo possa comprare.

Insomma, in tutte le discipline ci va talento per eccellere, ma in special modo in quelle che richiedono cura certosina nei particolari e quindi pazienza e costanza, come il dressage....se uno ha i soldi, può comprarsi il Rembrandt della situazione e pagare il più caro, famoso e bravo istruttore disponibile sulla piazza, che comunque, non è Dio e non può fare miracoli...

Ho una allievina che passa delle mezz'ore alla ricerca di un alt piazzato su una retta
La adoro perché passa anche un ora al passo e quando le chiedo se non si annoia mi dice" no! Anzi, mi piace "
Purtroppo è una su mille

Rispondo QUI ad un' osservazione di Cosetta che ( non so per quale motivo) è stata fatta in un altro topic).
Chi sostiene la correttezza del termine "trotto allungato" usato dalla Fise, rispetto a termini diversi NON contesta che le riprese di livello E ed F siano riprese di dressage ( ho scritto sopra che tecnicamente sono definite di dressage, basta leggere) ma che IO non mi sento di dire che faccio dressage perché, dato il mio livello, mi sentirei presuntuosa.

si, si ok, le opinioni sono opinioni e nessuno dice niente su questo, ma io andavo dietro ad un discorso di Elly, non al tuo ed è per questo motivo che scritto qui.

Il bello del dressage è in questo video
Gente che non teme di ammettere limiti e mettersi alla prova davanti al mondo intero.... umiltà in pochi fotogrammi
Lezioni di vita

https://youtu.be/hCJx9hKBxdw

La Klimke è una grande, sempre col sorriso sulle labbra e con l'aria di divertirsi un sacco.
Visto come prende sportivamente l'alt imperfetto all'inizio e le appoggiatine

Infatti di lei mi piace tanto l'umana imperfezione

Sì vorrei tanto averla anch'io la sua... imperfezione

Imperfezione si fa per dire ovviamente ma effettivamente non è perfettissimo come molti altri campioni che nella perfezione hanno cavalli che si fa fatica a guardarli... lei ha sempre il suo cavallo "in avanti"... sempre dinamico mentre in molti altri vedo movimenti " pesanti"
E poi la capacità di mettersi in gioco e di non perdere mai il sorriso
E quel trotto allungato? È stupefacente!!!!
Ps: la prova del salto le fa grande onore

Riguardo il suo sorridere sempre
Al di là del fatto che sembra davvero divertirsi e toglie quel senso del "serio" che hanno in molti con espressioni iperconcentrate e cupe, sono dell'avviso che assumere ed adottare certi atteggiamenti in sella aiuti a non contrarsi fisicamente e mentalmente
Ad esempio lavorare canticchiando un motivetto ( anche interiormente) aiuta a distogliersi quel tanto che basta per non avere " rigidità" fisiche
Ad esempio, mi insegnavano quando seguivo corsi di lavoro da terra, quando senti che ti stai contrariando o concentrando troppo, prova a fischiettare.. difficile restare "arrabbiati" fischiettando
Spesso durante le mie lezioni di bassa equitazione adotto questo sistema.. si canticchia o si parlotta durante l'esercizio ... il corpo si rilassa

https://www.facebook.com/diamond.harmony.1/videos/1165407196875725

Arcinoto ma sempre affascinante.
Dicono nel filmato che, per addestrare un cavallo a quei livelli, occorrono circa 10 anni

Blues tieni presente che la Klimke è una completista quindi salta anche, eccome se salta!

Verissimo il discorso di canticchiare o fischiettare per evitare/ridurre le rigidità, a noi la Capa diceva sempre di sorridere per evitare la rigidità del collo...ora mi viene da ridere perchè mi ricordo uno di noi con un sorriso stereotipato stampato in faccia mentre il suo cavallo sgroppava a tutto spiano ahahaha.

Si, so che la klimke è completista ma non si è sottratta ai suoi rifiuti sul salto davanti al suo pubblico
Riguardo l'alta scuola è vero che ci vogliono molti anni di lavoro per addestrare a tali livelli e lavori continuamente anche dopo per il resto della vita per conservare il lavoro o affinarlo o migliorarlo ulteriormente
Ovviamente bisogna esserci portati non solo tecnicamente ma soprattutto mentalmente
Non esistono risultati veloci , nessuna tappa da bruciare...devi provare soddisfazione per ogni millimetrico progresso
Diciamo che è uno stile di vita, una filosofia

Io da quando ho iniziato a montare pratico lavoro in piano. Lo trovo bello e rilassante. Non mi da per nulla fastidio ripetere gli esercizi naturalmente variando nella stessa ripresa. Trovo sia una disciplina utilissima per il cavaliere che deve ricercare in ogni singolo step quella leggerezza e precisione che poi sono i fondamentali per costruire il binomio. Anche gli esercizi che a prima vista possono sembrare banali richiedono studio, attenzione e dedizione. Senza parlare poi del fatto di costruire una bella equitazione avendo il cavallo ben ginnastica. Significa mantenerlo in salute per molti anni e per me è fondamentale non considerandolo come mezzo ma come compagno di vita

Old, concordo con te

A me piace anche variare un pochino, soprattutto per non annoiare la cavalla che è più intelligente di me e, dopo pochissimo, impara e mi anticipa.
Pochi giorni fa ho trovato un video in cui alcune ragazze molto brave facevano un esercizio molto carino: in circolo facevano una serie continua di transizioni galoppo-trotto-galoppo passando al trotto alcune barriere a terra. La cosa che mi è piaciuta è la fluidità delle transizioni, quasi non si notavano, sembrava una danza.
Ieri e oggi ho provato, sembraaaa facile, chissà quanto dovremo lavorarci, ma questo è il bello del lavoro in piano, per me.