ex ante - ex post

Del senno di poi ne son piene le fosse

Nonostante questo proverbio che cristallizza una "saggezza" popolare, c'è pieno in giro di gente che giudica decisioni prese ex-ante col metro dell'ex-post.

La goccia che ha fatto traboccare il mio vaso è stato un articolo (un servizio video? neanche ricordo) che ho visto stamattina quando stavo giracchiando, come di consueto, tra i giornali online.
L'articolo riguarda il noto ospedale "covid" realizzato alla Fiera di Milano: 10 pazienti, 250 sanitari, costo 21 milioni di euro [cito da "Open", non ho fatto nessuna verifica sull'accuratezza dei numeri, ma non mi interessano i conticini di dettaglio]

Ora, è evidente che (salvo ripartenza alla grande dell'epidemia) sono stati buttati via un sacco di soldi. Ma un giudizio di questo genere è profondamente ingiusto. Siamo tutti bravi col senno di poi. Se si vuole criticare l'opera (e parlo solo del lato finanziario, perché di altre cose da ridire ce ne sarebbero), lo si fa solo ed esclusivamente portando argomentazioni in base alle quali la decisione è stata sbagliata allora.

Forse questo ospedale è il caso più eclatante, ma abbiamo visto un sacco di decisioni (e di pareri) che sono state violentemente smentite dai fatti.

Chiudo questa digressione iniziale ricordando un episodio meno recente: vi ricordate la vicenda dei vaccini per l'aviaria? Tre miliardi buttati via. Sì, ma se poi arrivava davvero? Per carità, la situazione era un po' più complicata, non riassumibile in due righe (vedasi, ad esempio:  https://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/04/11/news/il_farmaco_inutile_contro_l_aviaria_pagato_dai_governi_oltre_tre_miliardi-83286445/    ma giracchiando con Google si trova molto materiale).


Che c'entra con i cavalli? Dove voglio arrivare?
Forse qualcuno già se lo immagina.

Capita un incidente in un maneggio. Qualcuno si fa male seriamente. Bisognerà valutare ex-post (non si può tornare indietro con la macchina del tempo) se sono state prese tutte le misure di sicurezza che avrebbero potuto impedire quell'incidente (o lenirne le conseguenze).

Benissimo, nessuna voglia di sottrarsi al giusto castigo. Ma l'analisi delle misure di sicurezza viene fatta ex-post? Siamo sicuri che non sarà diversa da come lo sarebbe stata se fatta ex-ante? Cioè, mi piacerebbe che una volta un giudice venisse in maneggio e mi dicesse cosa devo fare. Prima


PS: ho modificato il titolo, che avevo scritto tutto in maiuscolo, come un niubbo qualsiasi. Scusate

Guarda, nel maneggio dove ho imparato ci fu una causa, andata avanti molti anni (non so poi con quale esito) intentata da una signora principiante che cadde da cavallo lesionandosi seriamente una vertebra.
Io ero presente (fui anche chiamata a testimoniare).
L'accusa sosteneva che il cavallo non era adatto alla signora e che non avrebbe dovuto galoppare, ma in realtà il cavallo era un normale cavallo da scuola (uno dei più bravi tra l'altro) e l'iter era quello usuale, francamente (anche ex post) sarebbe stato difficile evitare l'incidente. Forse solo evitando di fare galoppare la signora però allora nessuno dovrebbe galoppare prima di aver acquisito un assetto più che stabile ed anche in quel caso non c'è garanzia di evitare una caduta.

Aggiungo che "dietro" al post che ho scritto ci sono anche chiacchierate con un collega giurista ("amministrativista"), sull'inerzia dei "burocrati" quando si tratta di appalti o aspetti similari.
Lui sottolineava in particolare un aspetto: di fronte al seguire le strade più battute e più semplici (l'asta al massimo ribasso, per citare LO esempio), ci sarebbe la possibilità (sollecitata, tra l'altro dalla UE) di adottare schemi più complessi, che avrebbero il pregio di offrire maggiori chance di efficienza. Però... essendo procedure più articolate il "burocrate" ha giustamente paura di fare un passo falso. Così se ne sta tranquillo nella sua comfort zone.

Ancora qualche giorno fa sentivo, alla radio, di molti appalti per opere pubbliche che languono, che richiedono tempi biblici. E veniva sottolineato che l'inazione ben difficilmente viene sanzionata: quindi il "burocrate", di fronte al ginepraio di norme (li avete letti i dpcm, con paginate di "visto..."?) preferisce non far nulla, soprattutto nulla di coraggioso. Contrariamente a quello che avevo appreso da bambino a catechismo, che si può peccare anche per omissioni.

hobbes....non mi parlare di appalti e burocrazia..che sono il mio pane quotidiano...e siamo quasi alla follia...e nonostante la follia....gli appalti continuano ad essere truccati e continuano le infiltrazioni mafiose (numerosi arresti settimana scorsa)...fanno morire le piccole e sane imprese e fiorire lo schifo......

Ogni tanto su facebook si trova qualcosa di interessante (confirmation bias, magari...)

https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10221280528314612&id=1589350071

Copio il testo:

Il bias del senno del poi ha effetti perniciosi sulle valutazioni dei decisori. Induce gli osservatori a valutare la qualità di una decisione in base non al fatto che il processo decisionale sia sano, ma al fatto che il suo risultato sia buono o cattivo. Prendiamo un intervento chirurgico a basso rischio nel corso del quale un incidente imprevedibile provochi la morte del paziente. La giuria tenderà a credere, dopo il fatto, che l’operazione in realtà fosse rischiosa e che il dottore avrebbe dovuto pensarci due volte prima di ordinarla. Questo bias del risultato rende pressoché impossibile valutare una decisione in maniera adeguata, ossia in base alle credenze che apparivano ragionevoli quando la decisione fu presa. Il senno del poi è particolarmente crudele con i decisori che agiscono a nome e per conto di altri, come medici, consulenti finanziari, allenatori di baseball, amministratori delegati, assistenti sociali, diplomatici, uomini politici. Tendiamo a incolparli delle decisioni buone che hanno avuto cattivo esito e a non apprezzarli abbastanza per le mosse efficaci che hanno compiuto e che sembrano ovvie solo a posteriori. C’è un chiaro «bias del risultato». Quando i risultati sono cattivi, i clienti spesso rimproverano ai loro agenti di non avere visto la scritta sul muro, dimenticando che era stata fatta con un inchiostro invisibile divenuto leggibile solo in seguito.

Gli appalti sono stati il mio pane per anni ed ho visto burocrati, funzionari nullafacenti, gare truccate,cartelli....
Con i cavalli giudicare dopo è sin troppo facile
Tranne casi estremi tipo mettere un inetto su un cavallo brioso o far galoppare chi ha tre lezioni alle spalle ( ma lo fanno) o svolgere una lezione in situazioni di rischio ( tipo io quando ho i cacciatori a due metri dal campo) esiste il caso fortuito ma al caso fortuito i giudici credono sempre poco
Secondo liro se un cavallo ha una reazione equi a fortuita ad un evento fortuito e l'allievo cade ALLORA il cavallo non era idoneo
Perché secondo loro il cavalloseve essere di plastica evidentemente
I casi fortuiti esistono.
L'altro giorno mi si è inciampato un cavallo e si è disintegrato due ginocchia ed una gamba
Fortuna che è successo mentre era ancora alla corda perché l'allieva sarebbe senza ombra di dubbio caduta
In questi momenti mi sale l'ansia ed a rei voglia di chiudere baracca e burattini

DOPO la tragica morte della bambina a Palermo, il garante della privacy interviene:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/22/il-garante-per-la-privacy-dispone-il-blocco-di-tiktok-per-gli-utenti-senza-eta-certa-urgenza-dopo-la-terribile-vicenda-di-palermo/6075553/

Come se il problema non esistesse PRIMA

Se penso che ad undici anni il gioco più estremo per noi era la capannina nel bosco , resto attonita nello constatare quanto ha corso.la tecnologia e quanto sono cambiate le abitudini dei bambini

Questi episodi mi fanno pensare che la vita di un bambino ai nostri giorni debba essere di una tristezza incredibile, e anche molto difficile. Sono felice che i miei figli siano grandi ormai.