UELN, microchip, transponder

Ho appena risposto a una domanda su Yahoo!Answers che chiedeva di sapere che differenza c'è fra questi tre "oggetti". Già che ho risposto "di là", e visto che la risposta potrebbe essere interessante, la ricopio qui. Se qualcuno ha precisazioni ulteriori da fare o se, ahimé, nota qualche errore, intervenga!

Risposta rapida: UELN e numero di microchip sono due cose diverse. Inoltre microchip e transponder indicano di fatto la stessa cosa.

Risposta un po' più lunga.
Il microchip (o transponder) va impiantato su ogni cavallo, obbligo che esiste già da parecchi anni. Non esiste una regola fissa per cui dal numero di microchip si possa risalire a qualche caratteristica del cavallo. Esistono blocchi di numeri che abitualmente fanno riferimento, che so, a cavalli francesi. Ma non è una regola fissa.

Il codice UELN è, molto banalmente, il numero di passaporto cui vengono aggiunte davanti 3 cifre che identificano lo stato. Per l'Italia sono queste cifre sono: 3 8 e 0.
Esempio: un passaporto potrebbe avere il numero 011006005044 (nota curiosa: è probabile che questo sia davvero il numero di passaporto di un qualche cavallo...). Bene, allora il suo UELN sarà: 380011006005044

Ma, giusto per fare le cose un pochino più complicate, altrimenti non c'è gusto, un cavallo potrebbe avere il numero di passaporto uguale al numero di microchip. Questo può succedere se il cavallo NON ha il microchip. Potrebbe essergli stato assegnato allora un numero di "microchip virtuale" e, in questo caso, si usa proprio il numero di passaporto. Ma se il veterinario prova a cercare il microchip con la macchinetta che ne legge il numero, non lo trova perché... non c'è! Abbiamo in scuderia almeno un cavallo con microchip virtuale.

Sono il burocrate del maneggio, e quindi anni fa mi ero studiato lo UELN. Uno schemino molto semplice, analogo a quello usato anni fa per le targhe automobilistiche (GE166056 diverso da AL166056).

Si vuole associare un codice UNIVOCO a livello MONDIALE a ogni cavallo. Come fare? Banale. Si parte dal presupposto che, all'interno di ogni Paese, ogni cavallo sia univocamente identificato mediante un codice (il numero di passaporto). A questo punto è sufficiente associare ad ogni Paese un codice univoco e con la concatenazione delle due stringhe di caratteri alfanumerici si ottiene una stringa che ci dà l'identificazione a livello mondiale. Il sistema si può anche estendere. Quando avremo colonizzato il Sistema Solare, ci basta un codice univoco per pianeta. E poi si può passare alla Via Lattea, e a tutto l'Universo.

Tornando coi piedi per Terra, tutto semplice, allora?
NO. Ho scoperto ieri, dovendo fare una "importazione" di un cavallo da BDE a BDN, che ci sono... eccezioni.
Per il cavallo di cui mi stavo occupando tutto funzionava bene, tranne che per lo UELN. Nella BDE non era registrato questo dato, ma la BDN me lo chiedeva. Ho provato a "inventarlo" seguendo il banale schema sopra descritto, cioè piazzando 380 davanti al numero di passaporto. Risultato? Pernacchie. Oltretutto il sistema mi ricacciava indietro a una scheda completamente vuota, per cui dovero riscrivere tutti i dati.
Che fare? Beh, c'è burocrate e burocrate. Mi sono rivolto a chi lo fa di professione, ovvero ho contattato la persona dell'ASL veterinaria che si occupa di queste cose (e che mi aveva istruito sui passaggi BDE-BDN, oltre che sulla compilazione del foglio rosa elettronico). Mi ha dato il suggerimento giusto, giusto nel senso che ha funzionato: ora il cavallo è in BDN.

Il suggerimento è di una semplicità disarmante: usare il numero di microchip come UELN. Funge!
E smentisce quello che avevo detto nel post precedente.
Però come matematico mi perplime. Chissà se questa opzione permette ancora di garantire la univocità cavallo-UELN

Nota finale: il cavallo non ha microchip, anche se ha numero di microchip
E' uno dei casi di "microchip virtuale". Ah, tra l'altro NON è vero che numero di passaporto sia sempre uguale a numero di microchip virtuale. Ci sono eccezioni! Sempre lo stesso cavallo, che evidentemente rappresenta una singolarità nello spazio-tempo dei cavalli

Ogni tanto nelle discussioni nei social spunta fuori quello che dice che il microchip è obbligatorio.

La risposta è no. O, per meglio dire, dipende.

Ho sottomano il passaporto di un cavallo, regolarmente registrato all'APA (in data 5 marzo 2010) che non ha microchip.

Per quanto ne so io, il microchip non è obbligatorio per i cavalli nati prima del 2007. Al solito, è però difficile reperire un documento che attesti ciò in modo inequivocabile. Per lo meno, io non ci sono riuscito. Il documento che più si avvicina a quello che desidererei è quello che è scaricabile qui:
https://riviste.unimi.it/index.php/RDLV/article/view/3185/3383
E' un articolo apparso su una rivista di carattere legale/veterinario (RDLV: RASSEGNA DI DIRITTO Legislazione e Medicina Legale VETERINARIA; pubblicata, a quanto mi sembra, dall'Università di Milano), articolo dal titolo inquietante per chi ha della responsabilità nella gestione dei cavalli:
La legislazione di interesse veterinario sugli equidi:
dubbi interpretativi e certezza del diritto
ANNO X – N. 1 GENNAIO/MARZO 2011
(in realtà la pubblicazione è del 1° agosto 2013. Succede, con questa tipologia di riviste, diciamo locali)

Il microchip è obbligatorio per i cavalli iscritti nei ruoli FISE, dal 1° gennaio 2016:
https://www.fise.it/attivita-federazione/veterinaria/news-veterinaria/archivio-news-veterinaria/7978-veterinaria-obbligo-microchip-cavalli-fise.html