Cavalieri scontenti

Traggo spunto da una frase che ho letto in un post di Gi. relativa al fatto che una volta si montava, si studiava ed i cavalieri erano contenti mentre oggi molti ragazzi che montano sono scontenti ed infelici.
Non so se sia questione di ieri o di oggi ma in effetti mi è capitato più volte che ultimamente persone che frequentano il maneggio mi chiedessero, ogni volta che smontavo, come era andata.
Io rispondo sempre che è andata bene e allora una di queste persone mi ha fatto notare, ridendo, che la mia risposta è sempre quella.
D'istinto, sul momento, ho replicato che io mi ritengo una privilegiata a potermi ritagliare dal lavoro tempo da dedicare alla mia cavalla, che ho avuto la fortuna di trovare una cavalla bravissima con cui mi intendo alla perfezione, non ho altre ambizioni che quella di migliorarmi e divertirmi per cui per me va sempre bene ogni volta che monto.
Dopo, riflettendo, mi sono resa conto di quante persone conosco che montano a cavallo e sono scontente.
Tra quelle che fanno agonismo la quasi totalità...a meno che non abbiano vinto , ma anche molti amatori, o perchè hanno problemi col cavallo che hanno scelto o è stato fatto comprare, o perchè non riescono ad ottenere i risultati che vorrebbero, o perchè hanno problemi con l'istruttore ecc.
Devo ammettere che anch'io quando ero in maneggi di agonisti e con l'istruttore che che decideva tutto ho passato un periodo infelice fortunatamente ora archiviato.
Voi come vivete i vostri momenti in maneggio? E' un'oasi felice, fonte di frustrazione, vi sentite inadeguati, ve ne fregate allegramente?
Raccontate.

Copio qua la risposta che avevo dato nell'altro post:
Oggi ragazzi e adulti non sono mai contenti perchè vogliono la perfezione assoluta in tempi brevissimi!
Siamo in un mondo talmente di corsa, che andiamo in scuderia di corsa (o portiamo i nostri figli di corsa) e montiamo con l'ansia perchè poi abbiamo altre 1000 cosa da fare, nel poco tempo che abbiamo tutto deve essere perfetto, noi , il cavallo, l'istruttore, la lezione...se solo una cosa di queste non è così non siamo soddisfatti ....e via così ....un giorno dopo l'altro....
E per chi fa agonismo ancora peggio ....perchè c'è anche l'ansia da risultato
viviamo male....in generale
questa è la mia opinione.
Gli istruttori (molti...non tutti naturalmente) non curano neanche pìù l'assetto in sella, basta fare le girate migliori per vincere ( nel salto ad ostacoli naturalmente)

Anch'io riporto il post dell'altra sezione.

E' vero, oggi regna il frenetismo. Bisognerebbe ricordare a questi che la perfezione non esiste , o raramente la si può riscontrare. Anche un tempo c'era parecchio da fare,ma ci si accontentava di più. Nei concorsi vi erano meno categorie e si aveva più tempo per prepararsi con più calma. Potevamo anche guardare altri concorrenti per il piacere di osservarli o per " rubare" loro qualcosa. E solitamente poi , ci ci si conosceva un po' tutti e a volte, con l'occasione si faceva anche festa. Oggi invece è tutto un mordi e fuggi, non resta nulla. Non essendoci più nulla, non essendoci il divertimento, non c'è sport e sportività. Anche per questo occorre partire bene, perché possa alla fine rimanere qualcosa, come il divertimento!

Poi noto che spesso si perdono di vista le piccole cose, i piccoli passi avanti che si fanno senza che ce ne accorgiamo.
Da tanto tempo ho imparato a buttare giù qualche nota nei giorni in cui facevo lezione o comunque montavo, se rileggo quello che ho scritto agli inizi mi sembra incredibile essere arrivata a far cose (niente di eccezionale eh intendiamoci) che una volta mi sembravano un miraggio, già questo mi rende davvero contenta.
E il fatto di poter passare delle ore all'aria aperta, con la mia cavalla, con amici che condividono la mia passione, pranzare tutti insieme allegramente...sono tutte cose che contano, secondo me.

Io sono molto soddisfatta dei miei cavalli e pony.
Sono sempre ai comandi ed ottimi collaboratori, non posso di certo lamentarmi.
Dato il nostro lavoro però, di persone che si lamentano del loro cavallo, che sono insoddisfatte e frustrate, ne ho incontrate parecchie.
Motivi e cause sono molteplici.
● cavallo non adatto agli obiettivi che si sono posti.
● obiettivi non raggiungibili per mancanza di: tempo/talento/istruttori adeguati/soldi.
● il binomio non si forma poiché i soggetti sono incompatibili caratterialmente.
● la persona non è in equilibrio e riversa sul cavallo ansia e frustrazione.

Oggi è vero c'è frenesia e malcontento e alcuni anni fa la situazione era diversa, come in ogni settore..A essere onesti non era sempre tutto bello.Ad esempio non manvavano i pettegolezzi tra cavalieri, commercianti e addetti ai lavori in genere. Insomma il mondo equestre era ,ed è purtroppo, sempre teatro di malelingue e maldicenze, e questo non ha mai fatto bene al nostro sport !