Una particolare leggenda di Scozia e cavalli

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Una particolare leggenda di Scozia e cavalli Empty Una particolare leggenda di Scozia e cavalli

Messaggio Da blues Gio 24 Ott 2019, 14:18

http://www.nuok.it/2019/05/the-kelpies-le-leggendarie-statue-di-teste-di-cavalli-in-scozia/
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Messaggio Da Fioravante Patrone Gio 24 Ott 2019, 16:01

Non conoscevo queste leggende, ci sono arrivato perché blues ha pubblicato una foto su fb, e allora mi sono incuriosito.
Non essendoci problemi di copyright, ricopio qui la prima parte dell'articolo su wikipedia dedicato ai kelpie, corredato da foto.


Kelpie

Una particolare leggenda di Scozia e cavalli 640px-The_Kelpies_-_June_2016
The Kelpies, opera dello scultore scozzese Andy Scott, terminata nel 2013, che si trova in Scozia, a Falkirk. Le teste sono alte circa 30 metri

Il kelpie è uno spirito maligno in grado di assumere la forma di un cavallo bianco e proviene dal folclore celtico, e si crede infesti i laghi ed i fiumi della Scozia e dell'Irlanda. È presente anche nel folclore scandinavo, dove è noto con il nome di Bäckahästen (il cavallo di fiume), e nell'Isola di Man, dove è noto con il nome di Alastyn.

Storia e mitologia
In Scandinavia, il cavallo di fiume è una variante delle Nix, uno spirito d'acqua che assume forma umana. Esso viene spesso descritto come un magnifico cavallo bianco che appare in prossimità dei fiumi, soprattutto nelle giornate nebbiose; si riconosce subito dalla coda e dalla criniera bagnata. Chiunque vi monti in groppa non è più in grado di scendere. Il cavallo salta allora nel fiume gettando in acqua il suo passeggero. Questo demone a volte si presenta con tanto di finimenti e aratro al seguito, forse come ulteriore tentazione nei confronti degli esseri umani. Il kelpie appare a volte in forma di un uomo molto villoso in grado di afferrare i malcapitati viaggiatori e stritolarli, ma il più delle volte esso prende la forma di un mite cavallo bianco. In tale forma esso cerca di convincere i viandanti a montargli in groppa per poi disarcionarli o trascinarli in acqua. Fatto questo il kelpie scompare provocando enormi lampi toccando l'acqua con la sua coda. Esso a volte si accoppia con i normali cavalli ed i puledri così ottenuti sono dei cavalli straordinariamente veloci. Il kelpie è anche in grado di preannunciare l'avvento di una tempesta segnalandola con ululi e lamenti, per questo si dice che a volte può anche rivelarsi un essere benevolo. La tradizione popolare afferma che chiunque sia in grado di imbrigliare un kelpie cavalcherà magnificamente per tutta la vita.

In Australia, non è altrettanto benevolo, poiché non si limita a essere burlone, infatti spesso divora il malcapitato dopo averlo trascinato in acqua, e questo può succedere anche in mare.



Per chi si fosse incuriosito, segnalo che il corrispondente articolo in lingua inglese è un "featured article" (nella wikipedia in lingua italiana si direbbe che è una "voce in vetrina"), per cui chi fosse interessato:
https://en.wikipedia.org/wiki/Kelpie



Nota sul copyright.
Essendo testo e foto rilasciati con licenza creative commons, versione "by", indico qui l'URL della pagina di wikipedia, dove si possono reperire tutti i dettagli relativi agli autori di testo e foto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Kelpie
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Una particolare leggenda di Scozia e cavalli Empty E poi i folletti che armeggiano con le criniere dei cavalli

Messaggio Da Fioravante Patrone Lun 29 Nov 2021, 00:53

Ieri viene pubblicato su fb un post che comincia così: "Conoscete la leggenda dei nodi alle criniere dei cavalli?"
La mia prima risposta: "la so, la so 🤪 Gli avevo dedicato la puntata di dicembre 2018 della mia rubrichina "cavalli e dintorni", che usciva su un mensile locale"
Poi noto che il post di ieri è in realtà una "ripresa" di un post del 26 novembre 2018.
In altre parole, data la tempistica, è probabile che fosse stato quel "vecchio" post a farmi venir voglia di scrivere qualcosa in proposito. Oltretutto mancava poco a Natale e mi sembrava un argomento carino di cui parlare nel numero di dicembre.

Bene, ecco il post di ieri (con richiamo a quello precedente) e con le mie risposte:
https://www.facebook.com/rossana.mulazzani/posts/10225953364331083

Ed ecco il mio "pezzo" uscito nel numero di dicembre 2018 su "l'inchiostro fresco" (periodico che allora veniva stampato, ma che ormai è solo disponibile online:  https://www.inchiostrofresco.it/wp/ )


Cavalli e dintorni

Criniere e folletti

Le discipline olimpiche dell'equitazione sono tre: salto ostacoli, completo e dressage. Chi pratica quest'ultima disciplina, oltre alle 1000 cose che deve imparare (assieme al cavallo...) per ottenere buoni risultati, deve anche imparare a fare le treccine alla criniera del cavallo con cui gareggerà. Un aspetto affascinante di questa attività “da parrucchiere” è che... non è richiesta. Prendete il regolamento delle gare di dressage, leggetevelo tutto, anche le cose scritte in piccolo, le note, ma non troverete mai scritto nulla riguardo alle treccine. Eppure tutti le fanno, perché sennò hanno l'impressione di presentare un cavallo trasandato. E non dimentichiamo che la tradizione vuole anche altro: le treccine devono essere in numero dispari!

Ma non è questo l'unico caso in cui il cavallo si può ritrovare con treccine alla criniera. A volte basta lasciarlo in box la notte, per trovare la sua criniera intrecciata, a volte poco, in altri casi un bel po'. Tanto è vero che in scuderia uno spruzzino per il districante non manca mai. Come mai?

Chi sa di cavalli sa di chi è la colpa: è stato un qualche folletto che si è introdotto nelle scuderie e si è divertito a intrecciare le criniere dei cavalli (e anche la coda, magari). Di più: si sa anche il nome di questo folletto, anche se curiosamente il suo nome varia a seconda dell'area o addirittura del paesino in cui si trova il cavallo.

Ad esempio, nel piacentino si chiama Mazapegul ed agisce soprattutto nel paese di Vernasca. Mentre in aree della Toscana nord occidentale si chiama Buffardello, oppure il Linchetto. In Abruzzo sono i Mazzamuril, mentre in Calabria si chiamano Marrauchicchi. In Basilicata troviamo il Monachicchio, citato persino in “Cristo si è fermato ad Eboli”, di Carlo Levi. O i  Quagg, e così via...

Insomma, paese che vai (nome di) folletto che trovi! Di bello c'è che girovagando per la rete si possono trovare molte ispirazioni per belle storie da raccontare ai bambini nel periodo natalizio (e non solo).

Se invece si preferisce andare a cercare delle spiegazioni “serie”, niente di meglio che segnalare:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17911269
Una analisi del “perché” i  cavi si aggroviglino, pur se non supportata da un modello convincente, rimanendo più al livello di analisi di dati sperimentali, di simulazioni.
Curiosamente, in rete si trovano molte citazioni di questo lavoro, molte di più di quelle che uno si aspetterebbe per una pubblicazione scientifica di questo tipo e livello. C'è una spiegazione, racchiusa in un nome: IgNobel. Per la precisione, anno 2008, per la Fisica. Chi non conosce questo premio, si informi: altre storie da raccontare d'inverno davanti alla stufa
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