Cosa ne pensate

Io non seguo il volteggio e sono del tutto incompetente in materia quindi parlo da spettatrice qualunque, però non lo amo.
I volteggiatori sono bravissimi, il longeur idem, i cavalli dei santi però mi domando cosa c'entri il cavallo.
Mi pare una forzatura che debba essere costretto a galoppare sempre in circolo con le redini fisse e sempre alla stessa mano.
Inoltre in questa disciplina il cavallo non mi pare un partner o un elemento di un binomio ma uno strumento.
Non sarebbe meglio usare un cavallo meccanico?
Senza polemica ovviamente, mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni, magari anche di chi ha praticato questa disciplina e che può spiegare come stanno le cose.

Milla, hai fatto buone osservazioni e ottime domande

Posso rispondere per quanto attiene la mia esperienza.

Se guardo le competizioni, anche io ho l'impressione che il cavallo sia più uno strumento che un compagno. I volteggiatori sono favolosi da vedere, fanno sembrare tutto facile, leggeri, in perfetto equilibrio qualsiasi figura eseguono. E il cavallo si muove, preciso e regolare come un metronomo, quasi "meccanico". Non vedo interazione tra cavallo e volteggiatore.

Il bello del volteggio, per me, è il "dietro le quinte".
Tutte quelle cose che vanno dalla scelta del soggetto, alla sua preparazione, la routine di allenamento e di mantenimento, la preparazione fisica del volteggiatore, la preparazione delle figure, la prova delle figure, ed infine, la gara o lo spettacolo.

Ho preparato diversi cavalli per il volteggio, due miei (tre con Snoby, ma lui non fa testo....in una manciata di minuti ha capito tutto) e gli altri per amici e maneggi. Visto i tipi particolari di volteggio che facciamo (posturale e da spettacolo), scegliere il soggetto giusto è molto importante.
Ricerchiamo soggetti dal carattere fermo, non solleticosi, indifferenti a luci, musica e rumori, che si facciano toccare ovunque, con andature molto regolari, buona morfologia, naturalmente in equilibrio, schiena larga, base d'appoggio larga.
Ovviamente, i Comtois sono ottimi per ciò che serve a noi
Con un soggetto con le giuste caratteristiche psicofisiche, si può iniziare la preparazione dai 3/4 anni, per metterlo in volteggio "vero" (con tutte le figure, tipo il batti e sali) non prima dei 5 anni. Certe figure infatti, richiedono equilibrio ed un certo sforzo fisico al cavallo, quindi, deve essere fisicamente e mentalmente maturo.

Noi iniziamo con il lavoro in tondino (longia, doppia longia, coulissantes), per costruire il fisico, abituarlo ai comandi vocali e fare fiato.Tanto fiato. Perché nel volteggio posturale il cavallo lavora prevalentemente al passo e poco trotto e galoppo, ma nel volteggio da spettacolo, si imparano le figure al passo e poi si ripete al trotto e al galoppo. Ovviamente, si lavora alle due mani, in modo da avere un cavallo perfettamente in equilibrio.
Durante questa fase, si comincia ad abituare il cavallo a muoversi alle tre andature con il longeur che alterna la sua posizione al centro, con il muoversi stando alla spalla interna del cavallo. E qui, ci si allena insieme al cavallo
Le prime volte, c'è da sudare....a volte i cavalli, si fermano o accelerano di brutto quando il longeur si avvicina di corsa....è bene indossare scarpe con il punrale di acciaio

Poi, con il cavallo bardato con tappeto e fascione da volteggio, si monta e si cominciano a fare, da fermi, le prime semplici figure: il giro del mondo, in ginocchio, bandiera, in piedi. Quando il cavallo le accetta tranquillamente, si fanno apposta degli errori: scappa una pedata sul collo o sul sedere, si perde l'equilibrio, ecc. Se il cavallo non protesta, si passa all'esecuzione delle figure al passo, poi al trotto e in seguito al galoppo.

Apprese le figure semplici, si passa ad insegnare al cavallo a "sopportare" le figure più complesse, quelle che, data la posizione del volteggiatore, lo sbilanciano più su un lato. Per ultimo, teniamo il batti e sali a diversi livelli di difficoltà (semplice, con rotazione, a destra e a sinistra, batti e sali in ginocchio) e le discese da dietro e laterale con capriola.

A questo punto, il cavallo ha una buona esperienza, si fida di longeur e volteggiatori, "sa" usare il suo equilibrio con i diversi volteggiatori, sa che si deve fermare se sente il volteggiatore in difficoltà: è un collaboratore e non un mezzo meccanico, sempre attento a ciò che succede.

La routine di allenamento prevede (da noi), sessioni di trotto in circolo ampio alle due mani, sessioni di lavoro in piano alle tre andature e passeggiate in campagna. Per arrivare ben preparati alla stagione degli spettacoli, Prince si beccava due/tre sessioni settimanali di lavoro in tondino al trotto da 40/60 minuti l'una, alle due mani; un paio di sessioni settimanali da 60 minuti di lavoro in piano alle tre andature montato o alle redini lunghe e passeggiatine con galoppino corto corto da casa nostra a Pancalieri (circa 6 km tra andata e ritorno, su strada sterrata morbida).
Questo allenamento lo rendeva in grado di affrontare le sue tre esibizioni in spettacolo, di cui una di volteggio, che durava circa 15 minuti, con tre volteggiatori adulti, che erano alti da 176 a 190 cm e pesavano dagli 80 ai 110 kg .
Oggi, all'età di 16 anni, è un cavallo sanissimo....si vede che tutto questo lavoro gli ha fatto bene

Grazie Micky, è sempre molto utile ed interessante conoscere nuovi aspetti del lavoro con i cavalli.
Aspettiamo anche altre opinioni, forza ragazzi, diteci cosa ne pensate.

molto interessante Miki, la preparazione di questi cavalli come hai descritto e soprattutto il fatto del fidarsi reciprocamente. Mi è capitato di vedere qualche spettacolo di volteggio cosacco: fantastico e adrenalinico al massimo

E' una preparazione meticolosisssima, lunga e faticosa. E l'affiatamento deve essere tra tutti: i volteggiatori, il cavallo, il longeur.
Miky ha descritto benissimo il dietro le quinte, si capisce ancora di più come nulla debba essere lasciato al caso, è stato un piacere leggere.