Scuola di equitazione

Alcuni di voi hanno scuole di equitazione ed altri frequentano scuole o tengono il proprio cavallo in maneggi in cui si fa anche scuola, come è organizzata la scuola?
Come fate svolgere le lezioni?
Come regolate le relazioni tra gli allievi? E con i famosi "ippogenitori"?

in che senso?..... se parli di pura organizzazione cerchiamo il più possibile di dividere le lezioni per livello, sempre però facendo scegliere l orario alle persone, dove è possibile,.... e kmq siamo in 3 una che segue i bimbi alle prime armi, una gli intermedi, una quelli grandi che fanno le gare e una l epasseggiate e monta americana....

angeletta ha scritto:
...
siamo in 3 una che segue i bimbi alle prime armi, una gli intermedi, una quelli grandi che fanno le gare e una l epasseggiate e monta americana....

sarebbe 4

Io lavoro come Istruttore in diversi posti.
Ognuno ha organizzato la scuola in base al tipo di clientela.
In un posto ad esempio, gli allievi sono principalmente minorenni che utilizzano i cavalli della scuola, qualcuno ha il pony in fida, pochissimi gli adulti affidatari o proprietari.Due Istruttori: uno per chi vuol fare agonismo e uno per gli altri.

In un altro, gli allievi sono praticamente tutti adulti, che utilizzano i cavalli della scuola o di proprietà, bambini pochissimi. Tre Istruttori, per coprire tutti i giorni della settimana ed assicurare anche passeggiate e trek di uno/due giorni.

In un altro ancora, clientela mista di adulti e minorenni, molti proprietari. Tre Istruttori: uno per i più piccoli, uno per tutti gli altri, e uno per lezioni individuali e stages.

In un altro centro, quasi tutti proprietari, pochi cavalli da scuola, un Istruttore per so, uno per Alta Scuola e due per stages periodici.

Poi le cose si evolvono nel tempo, in base alle richieste, al modificarsi del tipo di clientela, all'orientamento del centro che può cambiare.

In uno dei centri dove lavoro, hanno in programma di dedicarsi al Mountain Trail e quindi, a breve, dovremo riorganizzare la scuola: giorni, orari, tipologia di lezione, anche perché la struttura si arricchirà di un bel coperto 20x40

Comunque, come Istruttore, posso dire che per poter lavorare bene, sono necessarie un pò di cose:
- cavalli sani, ben addestrati, collaborativi e sicuri;
- selle di buona qualità, comode per il cavallo e per i cavalieri, ben tenute, con staffili regolabili (non si può lavorare decentemente con adulti con le ginocchia in bocca o bimbi che non arrivano alle staffe), sottocoda e pettorali quando necessari (le selle che si girano o che si alzano di paletta dalla schiena dell'equino, modello catapulta, sono un incubo);
- testiere regolabili e imboccature della giusta misura e adatte al singolo cavallo, al lavoro che deve svolgere e al cavaliere;
- copertine e materassini sottosella di adeguata misura, puliti;
- coperte di pile, pulite ed asciutte per il dopo lavoro;
- kit grooming puliti;
- selleria pulita, luminosa, ben areata e in ordine;
- zona sellaggio e zona lavaggio ben equipaggiate e pulite;
- campo da lavoro e tondino con fondo idoneo, passati regolarmente all'erpice, illuminati bene per le lezioni serali ;
- attrezzature varie in buono stato e facilmente rimovibili (barriere a terra, paletti, bidoni, coni, ecc);
- allievi volenterosi e motivati;
- ippogenitori educati.

Forse ho dimenticato qualcosa?

Ecco Miky vogliamo parlare degli ippogenitori?
Vi creano problemi o collaborano?

E nei maneggi in cui si pratica agonismo si creano differenze tra allievi agonisti e non?

Come gestite i rapporti tra gli allievi? In caso di problemi/discussioni ecc. intervenite o no?

Io ho girato diversi maneggi e ho sempre trovato un buon ambiente fra i ragazzi....poi dove c'è più agonismo, qualche pizzico di invidia in più c'è stata, ma sempre sfociata in quel comportamento poco gradevole di fare i super carini davanti e poi alle spalle te ne dico di ogni...
Non ho comunque mai assistito né a discussioni tra ragazzi né tra genitori.
In un solo maneggio, ricordo un atteggiamento poco carino dell'istruttore che per l'allieva piena di soldi super agonista faceva di ogni ....e i ragazzini della scuola erano lasciati girare alla tonda ( e di fatti da lì me ne sono andata alla svelta, anche se tra i ragazzini c'era un bell'ambiente)

io ho conosciuto bene un maneggio e girati un altro paio adesso che essendomi trasferita ne cercavo uno nuovo.

Una cosa che apprezzavo molto del mio vecchio maneggio e non ho visto fare altrove e`che fin da principianti si viene abituati a lavorare singolarmente e non sempre in sezione: l'inizio e`difficile ma e`secondo me molto efficace per imparare a gestire il cavallo che non si limita a spegnere il cervello e seguire chi ha davanti.

A proposito di cavalli della scuola, sono importantissimi per me e rendono buono un maneggio.
Quando nella mia ricerca di un centro ippico un'istruttrice mi ha detto che non facevano fare percorsini ma solo singole crocette perche`i cavalli della scuola erano vecchi e acciaccati e non ne sarebbero stati in grado, ho cercato altrove. Non perche`io voglia saltare o andare in gara, ma perche`se voglio migliorare ho bisogno di un cavallo che mi insegni.

Fra allievi e agonisti l'ho vista gestire bene dai miei istruttori, ovviamente se hai un tuo cavallo e monti spesso procedi piu`in fretta di chi si fa una lezione a settimana, ma all'interno della lezione c'e`sempre stato un atteggiamento corretto.

Da noi normalmente sono divise le lezioni della scuola da quelle dei proprietari ed affidatari. Con eccezioni, naturalmente. L'ultima perché una ragazza con un cavallo in fida è arrivata per l'ora prima e allora le è stato proposto di montare con la scuola.
La ragione di questa divisione è che mediamente c'è una sensibile differenza fra le tue categorie di cavalieri.
Va da sé che, poi, all'interno delle due "macroaree" si cerca di mettere assieme chi ha un livello similare (o che preferisce dressage/lavoro in piano al lavoro per il so).

Ippogenitori? Di solito non interferiscono in modo fastidioso. Anche perché, se lo fanno, normalmente il rapporto dura poco. Ci vuole abbastanza coraggio a criticare il lavoro di un istruttore che abbia un po' di esperienza: quello che vedo è che c'è un profondo solco, come competenza, tra i nostri istruttori e cavalieri anche non di primo pelo. Non voglio dire che non vanno fatte critiche, anzi (non è certo nel mio DNA), ma i criticoni noiosi, petulanti, tipicamente sono esempi paradigmatici del famoso effetto Dunning-Kruger

E' normale, è ovvio, che ci sia un solco profondo. Tipicamente un istruttore ha passione (o almeno ce l'ha all'inizio ), ha studiato, ed è "tutti" i giorni in campo con molti e molto diversi cavalli e cavalieri. Poi, ci sono quelli negati in un modo o nell'altro. Come ci sono persone che han preso la laurea in matematica, che magari insegnano da vent'anni, ma non hanno capito "niente".

Evviva le eccezioni hobbes!
ci va un po'di elasticita`, le volte che ho montato con i proprietari, anche con i cavalli della scuola, sono state fra le lezioni piu`istruttive e belle per me, anche se ero evidentemente la piu`principiante in campo.

ok, ma guardiamo anche dall'altro punto di vista

Chi ha anche solo un cavallo in fida, di solito va a cavallo da un po', e magari si annoia a fare lezione con chi sta lottando per riuscire a far partire un cavallo al galoppo
Anche se magari ogni tanto un ripasso dell'abc servirebbe, e di certo non c'è una divisione netta fra "tutti quelli della scuola" e "tutti gli affidatari e proprietari"

sisi ma infatti ho ovviamente parlato di eccezioni. Quel che dicevo io e`successo quando decisamente sapevo gia`galoppare e l'istruttrice avra`fatto le sue valutazioni.

Il livello deve essere il piu`possibile simile e la condizione imprescindibile e`che non sia cosi`diverso da intralciarsi a vicenda (mamma mia come scrivo intricato oggi, scusate e`lunedi`)

Dove ero prima: scuola pony separata da scuola cavalli a sua volta separata dai privati. Avevamo tre campi coperti ... Le ore suddivise per livelli sia alla scuola che tra i privati. Ma restava delirante a tratti, considerando che i soli privati erano 80 (!!!) soci. In estate meglio, essendo il campo esterno usato quasi solo dai privati. Dove sono ora ... Non si fa scuola. Devo dire che ci sono pro sicuramente, ma a volte, forse, anche dei contro. L’ambiente super competitivo che si è creato ultimamente a volte provoca attriti. I gruppi ufficiali sono due in base alla patente di appartenenza: brevetto e primo grado.

Milla ha scritto:Ecco Miky vogliamo parlare degli ippogenitori?
Vi creano problemi o collaborano?

E nei maneggi in cui si pratica agonismo si creano differenze tra allievi agonisti e non?

Come gestite i rapporti tra gli allievi? In caso di problemi/discussioni ecc. intervenite o no?

Gli ippogenitori....in uno dei maneggi dove lavoro, sono un gran bel gruppo. Gente simpatica, alla mano, sempre operativi e disposti a dare una mano durante l'organizzazione degli eventi. Fa veramente piacere vederli così affiatati con i propri figli e con gli altri genitori. Di solito seguono le lezioni stando a bordo campo e quando si fanno piccole garette all'interno della lezione, fanno il tifo per tutti

In generale, penso che sia giusto che i genitori chiedano informazioni sui progressi dei pargoli o informino di situazioni particolari o chiedano spiegazioni su questo o quello: pagano e giustamente, se non sono del mestiere, certe cose non le possono sapere, quindi un buon Istruttore deve rispondere con cortesia.

Il "problema" sorge quando ci si trova di fronte a genitori che pretendono che il loro piccolo campione, alla terza lezione faccia quello che fanno gli altri che montano da anni, o quando pensano che il figlio dovrebbe divertirsi con le gare o le uscite in campagna (sempre alla terza lezione). I genitori non sanno, e comodamente appoggiati alla staccionata, sembra tutto facile.

Il problema, in questi casi, non è dell'istruttore, ma dei figli di questi genitori.
Perché l'istruttore può spiegare che: lui non è un giullare, ma viene pagato per insegnare (non solo ad andare a cavallo, ma anche...beh, lo sappiamo tutti, l'equitazione è una scuola di vita); che ci va tempo per imparare ed ognuno ha i suoi tempi; che la ripetizione degli esercizi e certi esercizi, che da fuori possono sembrare noiosi, sono fondamentali per ottenere un buon assetto e che quest'ultimo è importantissimo per la salute del cavaliere (e del cavallo); che prima di fare agonismo o uscire in trek, bisogna imparare a montare....ma a volte questi genitori non ci sentono e le conseguenze ricadono sui loro pargoli....se ne vedono a bizzeffe di questi ragazzini, in gara come in campo, mentre strattonano poveri cavalli con teste al vento e bocche spalancate, rimbalzano sulla sella come palle impazzite mentre cercano di portare a termine un percorso, un esercizio o arrivare al termine della passeggiata. Ragazzini pieni di difetti di monta, incapaci di eseguire andature sedute o di scegliere un diagonale di trotto, rigidi come manici di scopa, sempre attaccati alle redini con mani morbide come una lastra di marmo. Difetti difficili da togliere, difetti pericolisi che portano facilmente a cadute.

Per quanto riguarda i rapporti tra allievi....durante la lezione il fiato serve per fare gli esercizi, e finita la lezione, io in genere vado via, quindi non sto a controllare cosa dicono o cosa fanno (ci sono i genitori e i gestori), in linea di massima, penso che i ragazzini devono imparare a "sbrogliarsela" da soli, ma se vedo atti di maleducazione o bullismo, intervengo.