La ripetizione degli esercizi

In altri topic si sta cercando di discutere sull'utilità della ripetizione degli esercizi.
Ieri avevo in stage due belle signore, desiderose di apprendere i rudimenti del lavoro agricolo con i cavalli.
Impostiamo il lavoro a Redini Lunghe, con attacco basso e diretto  (più facile), e, dopo un pò di giri in pista, figure di maneggio e transizioni a salire e scendere, metto uno slalom.

Si procede per gradi: i giri sulla pista servono per comporre un assetto corretto (schiena dritta, spalle gomiti polsi e dita rilassate, polsi più bassi dei gomiti), prendere confidenza con la bocca del cavallo, dare il giusto contatto, imparare a valutare tempi di reazione del cavallo, impostare la corretta comunicazione con il cavallo (comunicazione che inizia con comandi vocali impartiti SEMPRE in un certo ordine e con un certo tono di voce).

Quando gli step sopra citati, vengono eseguiti abbastanza correttamente, si passa all'esecuzione delle figure di maneggio e fermate e ripartenze. Così vengono aggiunti altri comandi vocali (quelli per girare a destra e a sinistra ), bisogna imparare a guardare dove si va e ad allungare il passo esterno in girata, mantenere un buon contatto su entrambe le redini, non affrettare eccessivamente il passo, gestire gli spazi a seconda del passo, della lunghezza del cavallo e della distanza tra noi e lui, coordinare il passo con quello del cavallo.

In seguito....slalom.
Le cose si fanno più complicate. Bisogna essere più precisi, e le cose che bisogna ricordarsi di fare, cominciano ad essere parecchie. I cavalli, dopo un paio di passaggi, sanno esattamente cosa fare. E qui, l'allievo "campa di rendita", perché se si dimentica qualcosa, il cavallo ci mette del suo, ed esegue comunque l'esercizio. ..ed ha la falsa convinzione, poiché il cavallo ha eseguito, di aver capito e fatto tutto bene. Ma tanto, c'è l'esercizio successivo, che fa tornare con i piedi per terra

Un paio di immagini nelle quali, l'osservatore attento, potrà notare dei particolari armonici...e piccoli particolari da mettere a posto:

Dicevo, l'esercizio successivo, fa ritornare con i piedi per terra....

Tre tronchi, disposti due paralleli a formare un corridoio e uno a sbarrare il percorso e consentire le uscite laterali.

Si entra nel corridoio, poi si gira il cavallo e si esce, una volta a sinistra e una volta a destra, senza urtare o scavalcare i tronchi.
Si inizia a Redini Lunghe.
Facile eh? Che ci vuole?
Facile finché non cominciamo a restringere gli spazi di manovra, avvicinando i tronchi.
Bisogna fermare il cavallo diverse volte, chiedere uno, due o mezzi passi indietro, piccole rotazioni sui posteriori, insomma,  manovre millimetriche il tutto mantenendo la calma, la postura corretta, un buon contatto, la giusta progressione nell'impartire i comandi

Poi si fa pausa, perché non sembra, ma è impegnativa la cosa

Dopo la pausa, si mette il pettorale da tiro, le tirelle, il bilancino....ed entra in gioco un copertone....
Eh si, si ripete l'esercizio appena fatto, tirando la gomma...e non è la stessa cosa di prima, perché la lunghezza cambia, la gomma deve transitare tra i tronchi senza sfiorarli...il cavallo può uscire dalla barriera perpendicolare per poter eseguire 1/4 di pirouette e permettere alla gomma di uscire dal corridoio....





Ed anche qui, tante tante ripetizioni, perché le cose da ricordare e da fare, sono tante ed è facile scordarsene qualcuna e sbagliare...una pestatina ad un tronco, la gomma che tocca e sposta il tronco perché si è erroneamente chiesto mezzo passo in più. ...c'è da divertirsi per ore...

Eh si, io chiedo di ripetere anche se la gomma è uscita senza fare danni, perché magari l'allievo non se ne è accorto, ma l'esercizio è venuto bene, non perché TUTTE le manovre sono state richieste correttamente, ma perchè a richiesta non chiara/precisa/corretta, il cavallo, da bravo collaboratore, ci ha messo una toppa

Eh seeeembra facile! Però sai Miky non a tutti interessa il lavoro agricolo

Milla ha scritto:Eh seeeembra facile! Però sai Miky non a tutti interessa il lavoro agricolo

Meno male

Scherzi a parte, "c'est pas evident", come mi ripeteva spesso JFP. ...
Non è facile, per chi ha una preparazione settoriale, intuire quante cose si possono apprendere aprendo la mente e ficcando il naso in altre discipline.
Ci si trincera dietro "io faccio questo e tutto il resto non mi serve".
Mi ricordo di un tipo che voleva imparare a lavorare il cavallo alla corda.
Però era un fai da te, si guardava i video su YouTube e scopiazzava (male, molto molto male).
Mi chiede informazioni sul tipo di attrezzatura da comprare.
Glielo dico e gli spiego il perchè di tali scelte.
Dopo un paio di giorni, mi mostra tutto fiero l'attrezzatura.
Gli faccio notare che la testiera non ha la capezzina, il filetto non è a D ma ha le aste e il fascione ha solo 5 anelli.
Mi risponde così: "ma tanto io non devo fare attacchi".
Rimango un attimo interdetta, non so se ripartire con uno spiegone dettagliato o lasciar perdere.
Mi rendo conto che il pozzo di ignoranza è talmente fondo e il tipo talmente convinto di sapere tutto, che neanche se mi pagasse meriterebbe il mio tempo speso in una ripetizione di spiegazioni che non verrebbero comunque ascoltate.
Gli sorrido, mi giro e me ne vado.

Chissà se, quando il suo cavallo ha passato la lingua sopra al filetto, la longia si è impigliata nelle aste, e gli anelli erano troppo alti per lavorare in estensione, ha capito il perché delle mie istruzioni....

Trovo che sia difficile questo tipo di lavoro
Per curiosità, mi dici cosa non va benissimo nelle prime due foto?
La tensione pari delle redini? La posizione??
Sono curiosa... questo è tutto nuovo per me

Nella prima delle due foto, cavallo e conduttore hanno lo stesso passo, la girata è ben impostata, dalla posizione dei gomiti si nota che l'esterna cede ma controlla e l'interna chiede una flessione corretta, non troppo accentuata. Si nota anche una corretta e leggera torsione del busto, ma si capisce che le mani sono un pelo alte rispetto alla posizione ideale. Probabilmente, l'attenzione era focalizzata sulla direzione, sul mantenere lo stesso passo del cavallo, pur cominciado lo spostamento del conduttore verso sinistra, mentre il cavallo va a destra e le mani sono salite alla stessa altezza dei gomiti (non di più, altrimenti ci sarebbe stato probabilmente, anche un innalzamento delle spalle).
Mi piace come immagine.

Scusa l'ignoranza delle domande
Da come descrivi posizione del corpo, sguardo, busto e braccia, tensione delle redini e flessione del cavallo sembra quasi una "riproduzione" di quando si è in sella
Cosa vuol dire "avere lo stesso passo del cavallo"?

Nella seconda foto, il cavallo è rilassato ma in ascolto (notare le orecchie ), passo del cavallo e del conduttore sono ben coordinati, sguardo e altezza delle spalle sono corretti.
La mano destra dorebbe essere un pochino più bassa, mentre è da rivedere l'azione della parte sinistra: bisogna ruotare il busto, in modo che le mani non si separino così tanto e la redine sinistra sia più a contatto.
La precisione è importantissima, può fare la differenza in agricoltura, tra il riuscire a raccogliere e il calpestare tutto.

Comunque, otimo lavoro per essere la prima volta

blues ha scritto:Scusa l'ignoranza delle domande
Da come descrivi posizione del corpo, sguardo, busto e braccia, tensione delle redini e flessione del cavallo sembra quasi una "riproduzione" di quando si è  in sella
Cosa vuol dire "avere lo stesso passo del cavallo"?

E un piacere risponderti blues
Si, effettivamente, per molti versi, somiglia molto al lavoro in sella.
Non a caso, mi servo del lavoro a Redini Lunghe prima di mettere in sella le persone, per insegnare un pò di cosucce seza avere la preoccupazione di stare sopra al cavallo.

Stesso passo vuol dire coordinare il proprio passo con quello del cavallo (lui avanza col posteriore destro, noi avanziamo con la gamba destra, lui avanza col posteriore sinistro, noi avanziamo con la gamba sinistra), sia sul dritto che su traiettorie curve (il che implica coprire più terreno con la gamba esterna per mantenere la simmetria.
È molto importante avere lo stesso passo: la respirazione si mantiene regolare e si fa meno fatica.

Grazie...
Interessante la coordinazione dei passi
E pensare che quando lo vedi fare sembra un gioco da ragazzi
Bello ed intelligente il passare prima dal lavoro a redini lunghe e poi alla sella
Idea lungimirante.. la adotterei se fossi capace a lavorare a redini lunghe
Di solito io faccio simulazioni tra umani dove faccio alternare nel ruolo del cavallo e del cavaliere per far comprendere il contatto, come ogni piccolo movimento sbagliato di un singolo dito influisca sulla tensione delle redini e si ripercuota nella bocca, cosi come rigidità delle braccia, posizione errata dei polsi. In questo modo riesco a spiegare come si mantiene il contatto nel movimento di bascula, come la tensione del corpo e quindi delle dita nei momenti di ansia o paura creino tironi sulla bocca
Uno tiene il filetto nelle due mani ed io le redini e viceversa
Il tutto per tutelare al massimo il cavallo dei principianti
Il lavoro a redini lunghe come approccio mi intriga molto

La simulazione la faccio anche io, solo che sono più cattivella: al posto del filetto, uso un cordino dei ballotti del fieno, così se sbagliano, favmale alle manine e apprendono i concetti di mano dolce ed educata molto velocemente