Educare per non dover rieducare

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Messaggio Da Miky Estancia Mar 20 Ago 2019, 17:24

"Buongiorno, il mio cavallo ha un problema. Cioè, lui è bravo, ma............ non è cattivo però è successo che........non lo ha fatto apposta, ma...........penso che lo abbia fatto perché lo hanno maltrattato/domato male/ ha preso tante botte/lo hanno spaventato........"

Chi fa rieducazioni per mestiere, queste frasi le ha sentite tantissime volte.

Sempre il solito schema: è il cavallo ad avere un problema, non il proprietario; il cavallo è sempre "bravo" e, anche se ha cercato di ammazzare il padrone, non lo ha fatto apposta; il cavallo (e il proprietario) ha sempre una giustificazione, da ricercarsi nelle passate gestioni.

Per prima cosa, è bene chiarire che, il problema, non è del cavallo (lui fa il cavallo e basta, la differenza tra bravo e cattivo la facciamo noi, in base alle nostre preferenze/esigenze), ma del proprietario e di riflesso, di chi ha a che fare con il quadrupede.
Perché, anche se è bravo, non lo ha fatto apposta, era spaventato, ecc. ecc. ecc., se un cavallo fa danni, ne risponde il proprietario.

Una volta capito di chi è il problema, si può affrontare un altro argomento.
Argomento spinoso, che di solito non piace ai lallisti buonisti puccipucciosi: i cavalli caratterialmente cattivi/aggressivi/stronzi dalla nascita, esistono. Saranno anche pochi, per fortuna, ma esistono. E se il lallista non ne ha mai visto uno, beh, vuol dire che gli manca questa esperienza, non che non esistono.
Generalmente, il lallista a questo punto, se ne esce con la solita tiritera, trita e ritrita, che cavalli cattivi di nascita non ce ne sono, e che è sempre colpa dell'uomo se il cavallo fa così, perché SICURAMENTE è stato traumatizzato/mal gestito, ecc ecc ecc.

A questo punto, si può dar ragione al lallista, facendo notare che si, è colpa dell'uomo se pochi soggetti bacati esistono, perché basterebbe fare una selezione severa, e trasformare in bistecche i soggetti "fallati"....generalmente a questo punto, il lallista o sviene o parte con l'elenco di soggetti infami messi a posto dal suo istruttore totem guru di questa o quella scuola classica/dolce/mazzateamanetta, ecc, dimenticandosi che: i rieducatori lavorano anche a porte chiuse, che magari loro non sanno distinguere un vero infame da un semplice maleducato; che non tutti i rieducatori accettano i veri infami.

Chiuso l'argomento spinoso, si può approcciare il discorso vero e proprio: con un soggetto normale/buono, se si inizia mettendo le basi di una buona educazione, difficilmente ci sarà bisogno di rieducazioni sul lungo termine.

Quali sono per voi le basi di una buona educazione?

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Messaggio Da Milla Mar 20 Ago 2019, 18:36

Lodi, lodi, lodi a Micky per questo argomento interessssantissssimo!

Premetto che la mia cavalla NON l'ho educata io ma l'ho presa già educata, presumibilmente in Germania dove è nata.
Per me le basi della buona educazione sono semplici:

rispetto degli spazi (il cavallo non deve venirti addosso, non ci si gratta addosso agli umani, si cammina alla lunghina stando spalla a spalla senza tirare o precedere o fermarsi a mangiare l'erba).

Rispetto della persona: non ti dà il sedere in box, si fa mettere la capezza senza storie, quando lo rimetti in box, anche se c'è il cibo non si fionda dentro trascinandoti, si fa riprendere tranquillamente a paddock, viene incontro se lo chiami, se lo liberi non parte a manetta ma aspetta che tu gli dia il via, dà i piedi, si fa toccare ovunque, non fa storie al lavaggio, con il maniscalco, al sellaggio, sta fermo dove lo metti.

Rispetto del cavaliere: quando c'è la sella si lavora seriamente, niente fugoni, sgroppe, dietrofront, impennate o altre difese.


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Messaggio Da Miky Estancia Mar 20 Ago 2019, 21:36

Perfetto Milla, hai elencato i punti base di una buona educazione 😊
Come direbbe il mio amico Roby, i punti per avere un cavallo "militarmente inquadrato" 😆😆

Avere cavalli ben educati, è un piacere, è tutto più facile, veloce e sicuro.
Eppure, a volte, queste basi, questo ABC, viene trascurato (che mi frega, tanto io ci monto solo sopra, da terra lo gestisce il groom, quindi chissenefrega se questo tribola), sottovalutato (ma si, che problema c'è se il cavallo mi passa un pò davanti alla longhina?), a volte denigrato (siete maniaci del controllo perché siete dei fifoni).

Se avete voglia, analizziamo punto per punto, le basi giustamente indicate da Milla 😊

Partiamo dal rispetto degli spazi.
Sacrosanto.
Il cavallo non deve invadere il mio spazio (a meno che io non glielo chiedo espressamente).
Il cavallo non mi deve usare come suo grattino personale.

Ecco. Qui, le persone che hanno più problemi con queste due semplicissime regole, in genere sono quelle che hanno una visione un pò disneyana del cavallo, solitamente lo considerano un amico e pensano che "doma dolce" sia sinonimo di "far fare al cavallo quel che gli pare". Inorridiscono quando si parla di gerarchia e vogliono un rapporto paritario col cavallo (fino a quando non si fanno male).
Sono convinti che quando il cavallo si struscia su di loro, lo fa per affetto, e se invade i loro spazi, costringendoli ad indietreggiare, lo fa per giocare o perché non resiste lontano da loro.

Eppure, queste due semplici regole, sono fondamentali. Non rispettarle, porta ad altri atteggiamenti indesiderati.

Il cavallo che invade i nostri spazi, non ha rispetto per noi. Se invadendo i nostri spazi, riesce a farci spostare, nel suo cervellino scatta l'idea che è lui che comanda (il capo è il soggetto che fa muovere i piedi di tutti gli altri a suo piacimento ). Quindi, magari inizierà in modo "innocuo", a invadere i nostri spazi e farci spostare, o a camminare piu velocemente mentre lo portiamo alla longhina, poi, forte della sua vittoria, deciderà lui quando e dove fermarsi (ah quanto è buona l'erba), in seguito, deciderà magari, che non gli va di averci intorno al governo o al sellaggio, e quindi cercherà di farci muovere spostandosi di continuo invadendo i nostri spazi.

Sul lungo periodo, il cavallo che riesce a far spostare le persone, userà questa cosa per fare ciò che vuole. Compreso il non star fermo quando il cavaliere vuole salire in sella, o il girarsi per mordere quando si stringe il sottopancia.

Anche usarci come grattino, è invasione del nostro spazio, non è un segno di affetto. Inoltre, in questi casi, è anche facile beccarsi una testata.


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Messaggio Da Milla Mar 20 Ago 2019, 23:33

Ti seguo Micky, continua ad esaminare i punti dell'elenco.

Milla

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Messaggio Da Old duck Mer 21 Ago 2019, 10:46

bellissimo e interessantissimo argomento! I punti che ha elencato giustamente Milla fanno, come ha detto Miki, un cavallo "militarizzato" ma riscontro purtroppo che ce ne sono pochi in giro che hanno ricevuto questa completa educazione. Partendo dal primo punto, il rispetto dello spazio. Un cavallo che non rispetta il tuo spazio è potenzialmente pericoloso. Fatalmente prima o poi ti pesterà un piede, ti darà una bella testata, ti trascinerà verso l'erba o verso il box, ti verrà addosso quando lo docci se non ama l'acqua o se vedrà un altro cavallo più interessante di te. Al nostro centro sono arrivate due simpatiche anziane signore con 4 cavalli maleducati che non rispettano lo spazio. Domenica scorsa, vedendo un sacco di carote uno di questi simpaticoni ha trascinato la signora che si è slogata un braccio. Una cosa su cui non transigo è il cavallo FERMO immobile statua di sale quando si monta in sella. Si avanza SOLO a comando e rigorosamente al PASSO, che diamine! Very Happy

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Messaggio Da Milla Mer 21 Ago 2019, 15:34

Eh giusto, avevo dimenticato, importantissimo il cavallo immobile quando si monta, ci si muove solo al passo e  solo quando lo decide il cavaliere.

Anch'io conosco un paio di signore con cavalli come quelli descritti da Old : poverino, che tristezza un cavallo che deve ubbidire e non può fare il cavallo, lo privi di iniziativa Shocked e poi una di loro si è rotta un ginocchio perché il cavallo girato a corda si faceva i cavoli suoi.
Ho notato che spesso questo atteggiamento 'permissivo ' con i cavalli si ritrova nelle donne, risulta anche a voi?

Milla

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Messaggio Da Miky Estancia Mer 21 Ago 2019, 22:10

Il "FERMO" di Old duck e il "fermo dove lo metti", sono molto importanti: non a caso, è una delle prime cose che insegnamo ai puledri.

Anche qua, il lallista animalista puccipuccioso, ha qualche difficoltà ad accettare che il cavallo stia legato testa al muro, per tempi anche lunghi. Poverino, ci sono le mosche e non se le può togliere, poverino, vuol guardare gli altri e lui è legato, poverino, gli altri mangiano e lui è legato, poverino, si annoia, poverino, si spaventa e tira indietro e si fa male...e allora magari mettiamo i cordini, così può strappare e darsela a gambe....

Chez nous i puledri imparano a star fermi, legati testa al muro e a non tirare indietro. Star legati, insegna loro la pazienza, il sopportare gli insetti, il diventare indifferenti alle routine (se gli altri mangiano e lui no, non è un problema ). Il capire che, in caso di spavento, tirare indietro non serve a nulla, fa si che ridimensionino di molto, le loro reazioni.

Le lezioni sul FERMO e FERMO DOVE LO METTI, generano cavalli che si possono "parcheggiare " ovunque senza problemi e senza il timore che, con un tirone, se ne vadano via. Cavalli che possono venire bardati e sbardati ovunque senza essere legati. Cavalli che puoi salire e scendere da sella o da carrozza e loro rimangono immobili fino a nuovo ordine, senza che ci sia bisogno di legarli o del groom che si posiziona davanti. E chi ha a che fare veramente con i cavalli, sa quanto siano importanti queste cose.

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Messaggio Da Miky Estancia Mer 21 Ago 2019, 22:44

Milla ha scritto:
Ho notato che spesso questo atteggiamento 'permissivo ' con i cavalli  si ritrova nelle donne,  risulta anche a voi?

Io lo trovo sia nelle donne che negli uomini.
In genere, le donne col cavallo maleducato, si ficcano in bocca il "poverino" e si inventano mille balle per giustificare le malefatte dell'equino.
Gli uomini invece, se ne fanno quasi un vanto e quindi la maleducazione, per loro, diventa "carattere focoso".

Esempi?
Il cavallo maleducato che morde e quello che sgroppa.
La padrona del cavallo mordace, nel tentativo di ingraziarsi lo squalo a quattro zoccoli, gli porterà bon bon a gogo, metterà in atto mille strategie per evitare i denti, si rifiutera' categoricamente di far male al lallino e si limiterà a schiaffetti che non tolgono neanche la polvere, perché, povero tato, mica lo vogliamo traumatizzare...meglio farsene staccare un pezzo eh!

Il padrone del cavallo mordace, farà la voce grossa, minaccera' il cavallo con pugni, fruste e bastoni, che...difficilmente vanno a segno. E quelle poche volte che, dalle minacce tutte urla virili, si passa ai fatti....dopo il colpo, in genere l'uomo si allontana urlando (in genere, parolacce e insinuazioni sulla dubbia moralità della madre del cavallo)...mena e scappa insomma, cosa che fa capire al cavallo che il viril urlatore, se l'è fatta nei pantaloni.

La padrona del cavallo sgroppatore, cercherà di evitare tutte quelle situazioni che, secondo lei, possono indurre il suo cavalluccio ad alzare il popò. Quindi, a scelta e a rotazione, non si fanno le barriere a terra, non si fanno le crocette, non si parte al galoppo, non si parte al trotto, non si usano ne gli speroni ne il frustino, non ci si toglie il giubbino in sella, non ci si soffia il naso in sella e via di questo passo, fino a quando, se svolazza qualcosa o se in cielo c'è una nuvola, non si monta perché il cavallo, turbato, potrebbe sgroppare. Anche oggi, si monta domani....

Il padrone del cavallo sgroppatore....eeeeeeeh. ....lui, se non vuol passare per fifone, cagasotto, pivello, ecc ecc ecc, deve sostenere che le sgroppate sono cosa buona, sana e giusta, che il cavallo ha carattere, che lo divertono e che tanto lui è in grado di dominare 'a bbbestia perché c'ha le palle.
Quindi, si arma di tutto punto, calza pure gli speroni, e, frusta alla mano e manine di cemento, si sorbisce il rodeo del suo super cavallo, e da vero macho, quando si spiattella gli attributi sull'arco della sella o sul pomo, mentre diventa verde come Hulk, riesce persino a fare una smorfia, che vorrebbe essere un sorrisino sghembo...

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Messaggio Da Milla Mer 21 Ago 2019, 23:15

Ahahah vero, non avevo pensato al cavallo maleducato con cavaliere macho. Anche da noi ce n'è uno con un cavallo che è una testa di quizzo allucinante col simpatico vizio di impennarsi e il padrone ride. Mah.

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Messaggio Da Old duck Gio 22 Ago 2019, 10:06

i vantaggi di avere un cavallo ben educato sono innumerevoli. Fermo e testa al muro, calmo: non è una magia, si può fare! E quando si è legati al muro possono anche esserci vicino altri equini ma si sta fermi lo stesso. Si insegna la pazienza: sante parole! L'addestramento all'educazione ce lo ritroveremo tutto in momenti di difficoltà o di bisogno che, credeteci, capitano prima o poi.
L'altra settimana una ragazzina è venuta da me e mi ha detto: "sai l'altro giorno è venuto il maniscalco a ferrare Zenit e non l'ha neppure legato!". Detto tra noi, sapendo quanto sia "prudente" il maniscalco è stata davvero una bella soddisfazione. Altra cosa è farsi toccare ovunque, testa, orecchie, gambe, grassella, pancia e GENITALI! I genitali, questi sconosciuti.. parliamone. Io sono anni che ravano nei piselloni equini. Periodicamente è buona norma fare un bel bidè, così come alle femmine è carino ogni tanto lavar per bene le mammelle. Eppure mi capita di vedere facce stupitissime, dubbiose: che fa quella? Shocked Io me la rido ma ho visto poveri equini pieni di croste.
Scusate ho divagato

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Messaggio Da Miky Estancia Gio 22 Ago 2019, 13:08

Old duck ha scritto:i vantaggi di avere un cavallo ben educato sono innumerevoli. Fermo e testa al muro, calmo: non è una magia, si può fare! E quando si è legati al muro possono anche esserci vicino altri equini ma si sta fermi lo stesso. Si insegna la pazienza: sante parole! L'addestramento all'educazione ce lo ritroveremo tutto in momenti di difficoltà o di bisogno che, credeteci, capitano prima o poi.
L'altra settimana una ragazzina è venuta da me e mi ha detto: "sai l'altro giorno è venuto il maniscalco a ferrare Zenit e non l'ha neppure legato!". Detto tra noi, sapendo quanto sia "prudente" il maniscalco è stata davvero una bella soddisfazione.
Scusate ho divagato

Verissimo Old duck!
A tal proposito, mi viene in mente quando sono stata a Maiche nel 2007 al Concours National du Trait Comtois.
C'erano circa 200 (duecento si, avete letto bene 😆) tra stalloni e maschi interi, legati fianco a fianco e testa a testa a delle apposite staccionate. Nessun divisorio. Certo, ogni tanto qualcuno nitriva e ogni tanto qualcuno scalpitava, ma niente di che...

In questo video, si può avere un piccolo assaggio del concorso. Si inizia il venerdì con le fattrici (molte con il puledro al seguito), e si termina il sabato con i maschi e lo spettacolo. Dalle riprese effettuate con i droni, si può veder bene comebsono sistemati i cavalli in attesa di sfilare 😆. Comprare un Comtois che ha partecipato ad un pò di rassegne, è buona cosa: ha già imparato un bel pò di cose 😊



Old ha tirato in ballo maniscalco e ferratura.
Tony, per chi non lo sapesse, fa il maniscalco da oltre 30 anni. Non avete idea delle cose che mi racconta...ancora oggi, ci sono cavalli che non danno i piedi. O te li danno ma in faccia. Che sfilano, che si muovono, che cercano di prenderti a calci e morsi. Insomma, con certi soggetti, ferrare non è solo una faticaccia immane, ma si rischia la pelle.
In alcuni casi, deve intervenire il veterinario con i sedativi, per riuscire a piazzare quattro ferri in modo dignitoso, limitando i rischi di incidenti.
A parte qualche soggetto fobico, gli altri sono cavalli maleducati, ansiosi, viziati, che hanno vinto troppe volte nei confronti dell'uomo. Per questo, l'educazione del puledro a dare i piedi, star legato e farsi toccare ovunque, deve iniziare al più presto, senza stare ad aspettare i 3/4 anni per iniziare.




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Messaggio Da Fioravante Patrone Gio 22 Ago 2019, 13:20

"Esternalità" è un termine tipico della scienza (?) economica, anche se la sua presenza trascende i rapporti "economici".
Sta ad indicare quando, ad esempio, un rapporto tra due contraenti ha effetti non trascurabili su soggetti esterni. La presenza di esternalità è pervasiva, ed è spesso causa di inefficacia.

Che c'entra qui? Mi è venuto da pensarci leggendo il post ultimo di Miky.

Il rapporto proprietario-cavallo genera esternalità. Purtroppo non posso dire: se sono troppo lallopuccioso, al limite mi becco un calcio. Il guaio è che il calcio rischiano di beccarselo ALTRI. Ragione per cui è quanto mai opportuno intervenire per contenere una eccessiva lallopucciosità (soprattutto con soggetti non proprio docili). Anche perché è difficile trovare un giudice a Berlino che a te (istruttore, maniscalco, stalliere...) dia soddisfazone se ti becchi un calcio per colpa di un proprietario imbecille.

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Messaggio Da Milla Gio 22 Ago 2019, 16:39

Io credo che il top della maleducazione causata dalla lallopucciosità sia il cavallo di quella signora (ho raccontato altrove) che doveva mettersi in pigiama per andare a prendere il lallino a paddock.

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Messaggio Da Miky Estancia Ven 23 Ago 2019, 12:16

Continuiamo.
Il cavallo che alla longhina trascina il padrone verso i ciuffi d'erba.

Soltamente, i cavalli che fanno così, sono anche molto distratti, quindi, facilmente urtano e pestano i piedi del conduttore.
Il conduttore, per questi cavalli, è solo una scomoda appendice appesa all'altro lato della longhina.

Il fatto di trascinare il conduttore verso l'erba, sovente è una cattiva abitudine data, inconsciamente, dal proprietario. Infatti, capita spesso a coloro che, terminato il lavoro, portano i loro cavalli a brucare (alcuni hanno la strana convinzione che, portare il cavallo a brucare serva per conoscerlo meglio/creare una relazione/creare un rapporto di fiducia), oppure a chi non lo lavora più e dal box lo porta a spasso.

Ho visto persone rendere una via crucis il tragitto box-paddok, perché i loro cavalli, con prepotenza, se li portavano a spasso appesi alla longhina. Così come ho visto cavalli portati a brucare, talmente infastiditi dal conduttore, che sono passati alle vie di fatto con calci, rampate e morsi.

I cavalli sanno brucare da soli, non hanno bisogno che li teniamo al guinzaglio. Se vogliamo far loro una cosa piacevole, dopo il lavoro, portiamoli in un posto dove possano brucare indisturbati. A noi farebbe piacere se qualcuno ci afferrasse e spostasse la mano, mentre ci allunghiamo per prendere un pasticcino dal vassoio?

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Messaggio Da blues Dom 08 Set 2019, 14:46

concordo pienamente sul fatto che è meglio educare perché rieducare è faticosissimo e complicato
concordo sul rispetto degli spazi e sullo smettere di considerare il cavallo un lallo
il lallo pesa minimo 300 / 500 chili ed oltre e non può comportarsi come un criceto perché anche se non è cattivo, anche se non è aggressivo, anche se ci vede come la mammina, ci può fracassare le ossa

io voglio molto bene ai cavalli ma il rispetto dei ruoli reciproci deve essere chiaro sin da subito quindi vieni se ti conduco, ti fermi se ti fermo, stai fermo sino a che non si decide di andare, bruchi quando è evidente che ti ho condotto all'erba , non mi superi, non mi tiri

insegnare l'educazione non è difficile se si è capaci a farlo e per essere capaci a farlo o imparare a farlo bisogna abbandonare certi luoghi comuni e certe perplessità

non siamo cattivi proprietari se il nostro cavallo si comporta con rispetto ed il nostro cavallo è più felice e sereno se ha delle regole alle quali attenersi, ma tant'è ci sono ancora una marea di persone che non la capiscono

personalmente se serve "fisicità" io uso anche la fisicità, nei limiti della correttezza e della proporzionalità ma se devo essere anche fisica cerco di esserlo lontano da occhi indiscreti che non potrebbero capire o criticherebbero
non vorrei ora che si pensasse che io, di notte, di nascosto ….picchio i cavalli!!!! Rolling Eyes affraid cheers


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Messaggio Da Miky Estancia Dom 08 Set 2019, 18:17

Milla ha scritto:

Rispetto del cavaliere: quando c'è la sella si lavora seriamente, niente fugoni, sgroppe, dietrofront, impennate o altre difese.


E affrontiamo anche questo discorso 😆

Quante volte ci si trova davanti a persone che ritengono normale che il cavallo, esibisca tutto il repertorio di difese citate da milla, durante la lezione o in passeggiata? Quante volte sentiamo dire che è una prova di buona salute, e che per diventare cavalieri bisogna cadere, e imparare a stare su anche quando il cavallo fa il rodeo? Quante volte sentiamo dire che chi non apprezza questi "scoppi di cavallinita'" è un fifone?

Ognuno è libero di pensarla come gli pare e di gestirsi il cavallo come gli pare.

Io, personalmente, la penso come milla: quando si lavora (a sella, attaccato, da terra, volteggio, ecc), non tollero scoppi di cavallinita'. Il cavallo, se ben gestito (correttamente alimentato/alloggiato/lavorato/educato), le eventuali energie in eccesso le può tranquillamente sfogare in paddok.
Posso tollerare qualche "puledrata" dai cavalli giovani, in doma e addestramento, che, giustamente, devono imparare e ci sta che ogni tanto si esibiscano, ci provino. Ma devono capire subito che non si fa.
Posso anche capire la sgroppatina di allegria, ma una...non una serie, mirata a liberarsi del cavaliere.
Farsi male è un attimo: adesso sei sano, un secondo dopo non lo sei più....e non sempre va bene e si porta a casa solo qualche livido...

Bisogna anche considerare che, se questi atteggiamenti li hanno abitualmente dei cavalli da scuola, possono esserci degli effetti negativi:
- alto numero di cadute, anche con danni gravi;
- alcuni allievi possono scoraggiarsi, nausearsi e cambiare scuderia o addirittura abbandonare l'equitazione;
- gli allievi progrediscono più lentamente, poiché le loro energie sono concentrate sul rimanere sani fino a fine lezione, piuttosto che sul migliorare l'assetto e imparare nuovi esercizi.;
- si abbassa la stima nei confronti delle capacità dell'istruttore, visto che in teoria, i cavalli dovrebbe periodicamente "registrarli" lui...
- il centro ippico si fa una cattiva fama: cavalli difficili e una compilation di allievi fratturati, non sono una buona pubblicità.

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Messaggio Da Milla Dom 08 Set 2019, 23:43

Esattamente!
Tu pensa che quando ho cominciato a montare praticamente ad ogni lezione qualcuno di noi allievi volava per terra, e la cosa più assurda era che ci avevano convinti che fosse normale.

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Messaggio Da Old duck Lun 09 Set 2019, 09:49

ma non è normale per niente!! Il cavallo deve entrare in rettangolo agli ordini quindi calmo, in avanti e possibilmente dritto. Se deve smaltire accumulo di energia lo si fa con il lavoro alla corda prima di entrare in lezione o in lavoro con altri binomi. Zenit quando l'abbiamo acquistato aveva due grandi problemi: non stava fermo quando si montava e nel galoppo si agitava moltissimo tanto da fare qualche fugone. Sto problema dei fugoni era dettato da un fattore caratteriale (cavallo apprensivo) piuttosto che da una difesa. Immediatamente è intervenuto l'istruttore e nel giro di poco tempo per la messa a sella e qualche mese di pazienza e di lavoro al galoppo per i fugoni e si è tutto sistemato. Io davvero non avrei sopportato di avere un cavallo con problematiche o con difese. Chiara è caduta malamente da un'entrata in rettangolo al galoppo ed io ho sperimentato un fugone in sella, sempre in rettangolo.
Bisogna intervenire subito e affidarsi soprattutto a buoni professionisti, non certo cercare giustificazioni mettendo in pericolo te stesso o chi monta con te

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Messaggio Da Milla Lun 09 Set 2019, 13:58

Old sante parole, santissime!
MA bisogna avere un istruttore che ha voglia e che è capace di sistemare le cose. Cool sai in quanti maneggi si lascia stare e si tira via perchè non c'è tempo, per noncuranza, per menefreghismo o incapacità.

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Messaggio Da blues Lun 09 Set 2019, 14:36

c'è la diffusa convinzione, sempre meno fortunatamente, che, come diceva miky
--se non cadi allora non sei capace a montare
--il cavallo con l'energia di scuderia da sfogare lo fai sfogare alla corda
--anche se sgroppa un po' durante la lezione non fa niente, è mestiere che entra

personalmente cerco di limitare al massimo le cadute del cavaliere, soprattutto dei più piccoli, giovani o ansiosi e se accade cerco di renderla razionale, di dare una motivazione che la giustifichi perché solo essendo consapevoli si riesce ad affrontare il trauma di un capitombolo

i cavalli si possono sfogare le energie in eccesso da liberi in campo o a paddock, quando si aggancia la corda si inizia il lavoro e durante il lavoro le intemperanze sono assolutamente proibite...infatti si chiama lavoro alla corda; a parte l'errore tecnico ed educativo madornale di sgasare i cavalli alla corda, girare come un mulinello con uno al centro fermo come un palo da vigna distrugge e disintegra piedi, legamenti, articolazioni, garretti...i cavalli non sono fatti per andare in tondo, le loro articolazioni non si flettono lateralmente...in natura vanno dritti e se devono curvare lo fanno in maniera ampia o più spesso si fermano, si voltano e ripartono dall'altra parte

quando si sale deve stare fermo immobile come una statuina di sale, possibilmente con la nuca bassa e restare fermo col cavaliere in sella sino a che qualcuno non gli dice che può muoversi; idem quando si scende; la salita e la discesa sono i momenti in cui si registrano i più numerosi incidenti

una volta sellato il cavallo deve assolutamente essere calmo fisicamente e mentalmente e durante la lezione si deve comportare bene; una sgroppata mi induce sempre a cercare di capire cosa l'ha provocata; qui da noi succede spesso che prendano un fugone perché siamo in un bosco molto popolato e l'arrivo improvviso di qualche animale selvatico può generare la fuga o lo scarto, ma questi li considero inconvenienti imprevedibili
la sgroppata mirata è sempre sintomo di qualcosa che non va; o il cavaliere si rende sgradevole o c'è qualche altro problema
a parte il mio perfido haflinger pepe che quando si accorge dell'inesperienza del cavaliere a volte mette in atto ogni sottile e maligna strategia per metterlo in difficoltà: ginocchia alla staccionata, testa in basso e una gentile serie di smontonatine ed amenità varie ma queste storie diminuiscono fino a scomparire a mano a mano che la tecnica dell'allievo aumenta ed in ogni caso di volta in volta suggerisco strategie "psicologiche" per prevenire il malcomportamento e cerco di spiegare all'allievo il perché dell'atteggiamento "bellicoso"
Dargli una sistematina da parte mia è inutile perché appena sente due natiche più sapienti si comporta come un orologino svizzero ed è pure bravo e piacevole da montare ed è per questo che cerco di far risolvere all'allievo i problemi
….e poi è un haflinger Very Happy

Ancora una cosa: i cavalli da scuola devono essere salvaguardati perché non sono robot; io sono anche esagerata perché non uso mai , anzi diciamo non ho usato mai dal momento che non faccio più scuola, lo stesso cavallo con due sederi diversi nella stessa giornata; non mi piace che lavorino due o tre ore consecutive con tre chiappe diverse, non riesco proprio a farlo...perché è ovvio che alla lunga sviluppino tutta una serie di difese e di comportamenti indesiderati; mi rendo conto che è una strategia perdente ….infatti chiudo Very Happy...ma non mi sento cavalli sulla coscienza

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Messaggio Da Old duck Lun 09 Set 2019, 15:09

Preciso che per "corda" io intendo sempre lavoro, non piace neppure a me chi fa partire come razzi i cavalli, ottenendo spesso il risultato opposto perchè alcuni cavalli più corrono e più si scaldano mentalmente mentre bisogna lavorare sull'energia positiva e convogliarla in fare bene piuttosto che tendere a spegnere motore. Io penso che il lavoro alla corda serva a rendere il cavallo agli ordini perchè non sempre i cavalli che stanno a paddock scaricano le energie. Prendo sempre come esempio Zenit. Lui al prato si lancia in una galoppatina a randanella con urletto di gioia annesso, fa due belle impennate, tre rotolate e poi mangia tutto il tempo. Questo a volte non basta a renderlo agli ordini. Se durante il lavoro alla corda mi partono un paio di sgroppate di allegria, uno stiramento di collo, ben vengano!! Ma il cavallo intanto mi parte alla corda sempre dal passo, fa le transizioni come si deve, qualche alt, qualche passo indietro che lo preparano mentalmente al lavoro a sella.

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Messaggio Da Milla Lun 09 Set 2019, 18:16

Io mi trovo assolutamente d'accordo con tutte voi.
La mia è stata addestrata in Germania dall'allevatore, a quanto pare là la regola è che, con la sella addosso non sono tollerate intemperanze, a prescindere che il cavaliere sia in sella o a terra, invece a corda ma senza sella qualche rallegrata è ammessa.
In realtà io non ho mai avuto bisogno di girarla a corda per "sgasarla", anche in quei casi eccezionali in cui è stata ferma per qualche giorno una volta sellata è sempre stata bravissima.
Invece ogni tanto "giochiamo" , soprattutto se ci sono bambini loro si divertono, io la libero in campo, mi metto al centro col frustone e lei si esibisce in galoppi pancia a terra, sgroppate, dietro front e tutto il repertorio. A vederla sembra una pazza scatenata. Dopo un po' si ferma e mi guarda con l'aria di: "abbiamo finito con questo circo?". Scusate l'OT.

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Messaggio Da blues Dom 15 Set 2019, 21:33

Educazione di base: il cibo dalle mani
Anche se proibisco di farlo quasi sempre non sono contraria in assoluto
Però bisogna essere capaci di insegnare al cavallo che se la mia mano ti porge qualcosa mangi il premietto o la golosità ma se la mia mano non porge non deve per nessun motivo venire a razzolare addosso o nelle tasche, traspare e diventare il maleducato insopportabile come se ne vedono troppi
I cavalli ma girano il cibo che cresce dalla terra, raccogliere una prelibatezza a terra lo rende ugualmente felice quindi, se non si è capaci ad educarlo ma non si riesce a resistere dall'elargire cibo, che almeno lo si faccia mettendolo a terra
Un cavallo che pretende qualcosa cercandola addosso a noi può diventare anche pretenzioso, arrogante, invadente e quindi pericoloso
Il mio cavallo personale, ad esempio, tende a diventare troppo "richiedente" e proprio lui è uno di quelli a cui non porgo quasi mai il cibo dalle mani... per evitare anche di doverlo redarguire quasi certamente... non mi pare giusto sgridare lui per un errore mio
Ed ora ditemi che sono una malefica Very Happy

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Messaggio Da Old duck Lun 16 Set 2019, 09:37

Zenit è ossessivo compulsivo con il cibo quindi evito di darlo dalle mani. Naturalmente mele e carote non mancano mai ma le metto nella mangiatoia. Per ricompensare voce e qualche carezza. Zenit sarebbe capace di qualsiasi cosa per il cibo. Con l'altro mio murgese invece non ho mai avuto problemi. Potevo dargli anche un sacco di carote dalle mani: non le cercava prima nè le reclamava dopo. Purtroppo capita che in miei momenti di distrazione altri soci della scuderia elargiscano delicatessen dalle mani sia in box che al muro.

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Messaggio Da blues Lun 16 Set 2019, 10:43

Io ho fatto una campagna terroristica che non ammette sgarri
Quindi chiunque, anche per dare un ciuffo di fieno ni viene a chiedere il permesso
Ammetto che su certe cose non transigo
Si tratta di educazione in generale, rispetto delle regole e consapevolezza che prima di somministrare un alimento bisogna sapere se quel cavallo può assumerlo
Avevo una cliente, tra l'altro proprietaria, che da pucciopucciosa continuava di nascosto a dare fieno ad una cavalla con enfisema all'ultimo stadio
Un ciuffo oggi uno domani me l'ha mandata in crisi respiratoria che a momenti muore!!!
Ci sono persone di una maleducazione e di una ignoranza abissali

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