Cavalli e scienza: applicazione al cross

2 partecipanti

Andare in basso

Cavalli e scienza: applicazione al cross Empty Cavalli e scienza: applicazione al cross

Messaggio Da Fioravante Patrone Sab 17 Ago 2019, 10:26

Prima o poi mi piacerebbe affrontare il discorso generale sul ruolo della scienza nella gestione dei cavalli (ampiamente intesa). Ho la sensazione che lo statuto epistemologico sia simile a quello dell'economia (diciamo zoppicante), ma forse un giorno cercherò di approfondire. Per il momento segnalo questo:

https://www.horsesciencenews.com/horseback-riding/jumping/designing-jumps-to-prevent-horse-accidents.php

J.K Murray, E.R. Singer, K.L. Morgan, C.J. Proudman and N.P. French. 2006. The risk of a horse-and-rider partnership falling on the cross-country phase of eventing competitions. Equine Veterinary Journal. 38(2): 158-163.

Nel link viene fornito un sunto della pubblicazione scientifica menzionata. Non ho potuto leggere il contributo originario di Murray et al., vorrei però fare due commenti, basati su questo sunto.

Among the 173 cases of falls examined
Questo è spesso un punto critico, una debolezza dei lavori scientifici che riguardano il cavallo. Ne ho visti che si basano su un numero, che so, di 6 casi esaminati...
A volte non capisco neanche perché venga studiato un numero così ridotto di casi.
173 è già un numero ragionevole, ma non è un numero enorme. Direi che è ancora un campione troppo piccolo (e, non avendo letto l'articolo, non so con quale criterio sia stato scelto il campione, che è uno dei punti critici dell'analisi statistica)

The study's authors recommend three cross-country course design modifications for lowering the frequency of horse falls:
- having fewer fences that require horses to jump into or out of water,
- keeping the base spread of fences to less than two metres, and
- maintaining firm take-off surfaces at fences

Possono essere raccomandazioni ragionevoli, e mi piacerebbe avere il parere di qualche completista in merito.
Però, mi sa che c'è qualcosa che non va nell'approccio. Nel senso che il modo migliore per evitare cadute è eliminare "fences" e, in generale, gli "sforzi". Voglio dire: la presenza di difficoltà (e connesso rischio di cadute) è parte essenziale della competizione. Quindi occorre trovare un ragionevole equilibrio fra difficoltà e rischio "inutile". Non so se questo aspetto è affrontato nell'articolo

_________________
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati
https://www.scuderialabellaria.it/, pagina web
https://www.facebook.com/ASD.Scuderia.La.Bellaria/, pagina facebook
https://www.instagram.com/scuderialabellaria/, pagina instagram
Fioravante Patrone
Fioravante Patrone

Messaggi : 2494
Data d'iscrizione : 10.07.19
Località : Novi Ligure

http://www.scuderialabellaria.it/

Torna in alto Andare in basso

Cavalli e scienza: applicazione al cross Empty Re: Cavalli e scienza: applicazione al cross

Messaggio Da madamen Sab 17 Ago 2019, 13:22

L'aspetto del'equilibrio tra difficoltà e rischio non mi sembra sia affrontato nell'articolo ma è tassativa la massima considerazione. Sinceramente, nonostante la FEI abbia adottato numerose precauzioni per ridurre i rischi, gli ostacoli sono fissi, e a volte davvero enormi. Non solo equilibrio tra difficoltà e rischio ma un grande affiatamento nel binomio; è tutto questione di attimi, davvero. Io trovo molto più utile collegarmi alle varie pagine FB o web dedicate ai completi e sentire le interviste ai disegnatori e agli atleti.
Come dicevo, la Klimke ha la telecamera sul casco e poi produce i video dove spiega il percorso...come se tu fossi in sella, praticamente. Bisogna avere dimestichezza con il tedesco e l'inglese, ma sono ottimi. Per esempio il sito ufficiale di Badminton prima delle gare aveva pubblicato diversi video con il disegnatore che spiegava ogni ostacolo e video del percorso sorvolato da droni e spiegato anche dagli atleti in ricognizione. Non conta solo l'ostacolo ma come in altre competizioni contano l'avvicinamento, il ritmo, il tipo di terreno... la ricognizione si fa a piedi più volte finchè non si memorizza tutto: in gara non c'è tempo per pensare, eventualmente bisogna agire senza tentennamenti. Certo che se ripensiamo ai completi descritti da Angioni e il fatto che lui considerasse gli attuali percorsi delle passeggiate...

_________________
"To strive, to seek, to find, and not to yeld"
madamen
madamen

Messaggi : 296
Data d'iscrizione : 11.07.19
Età : 57

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.