Evoluzione ciclica

Chiacchierando con milla, sulla differenza in dressage, tra Rembrandt e gli odierni cavalli iperflessi, mi è venuto in mente che ciclicamente, avvengono delle "evoluzioni ": a volte hanno il sapore della scoperta dell'acqua calda, altre volte sembrano delle cagate pazzesche, altre ancora, sono dei veri passi avanti.

Doma dolce contro doma tradizionale; cavallo scalzo contro cavallo ferrato; bitless contro imboccatura; bareback contro selle tradizionali; omeopatia e company contro medicina tradizionale; roll kur contro atteggiamento naturale; paddok e paddok paradise contro box; Karlisti, Parelliani, adoratori del cavallo che lavora naso a terra, demonizzatori delle redini sussidiarie, ecc. ecc.

Sovente, la differenza tra la "cagata pazzesca" e il "vero passo avanti", sta nel come la cosa viene messa in pratica dai singoli.

Se da un lato, ci sono i pochi che, studiano, si documentano, frequentano corsi e stages per "evolversi" e portare dei reali miglioramenti nella vita loro e dei loro equini, dall'altro, ci sono i molti "fai da te", ai quali basta leggere un libro, guardare qualche video sul tubo, ed automaticamente diventano esperti dispensatori del nuovo verbo evolutivo, e instancabili disprezzatori del "vecchio", che diventa automaticamente negativo, cattivo, dannoso.

Ed ecco così, che magicamente appaiono cavalieri, che definiscono loro stessi come "Karlisti", rigorosamente ed eternamente con le manine più alte dei gomitini, concentrati solo sul far abbassare il capoccione al cavallo e dimentichi di tutto il resto....una bruttissima parodia del metodo che sono convinti di aver capito fino in fondo, di cui, in realtà non hanno capito una beata mazza, e che li fa entrare, a pieno titolo, nel "club delle mani alte", che se li vedesse Karl, li tirerebbe giù dal cavallo e li scorterebbe a pedate nel popò, fuori dal maneggio.

I fanatici del "all natural"....cavallo scalzo, montato rigorosamente senza sella con parti rigide e senza imboccatura, profumato con antimosche naturali che non servono a nulla se non a svuotare il portafoglio. Propongono la sferratura del cavallo, l'abolizione dell'imboccatura e i pallini omeopatici come unica soluzione a qualsiasi problema. Per loro, tutto ciò che non è "natural", è male. Li si vede in passeggiata, con i loro cavalli, spesso zoppi su quattro gambe (è la transizione, tra un paio di anni, passa), che cercano rigorosamente il terreno morbido. Stanno al passo, raramente galoppano, perché senza imboccatura la fermata è difficoltosa, e la sella è scomoda come un asse da stiro. Eppure, quando parlano, hanno da insegnare a tutti...loro, che se va bene fanno 8 ore di sella al mese, consigliano il natural a tutti, anche se l'evidenza li smentisce alla grande.

I demonizzatori delle redini sussidiarie. Sovente sono anche impallinati con il cavallo che lavora basso e rotondo. Solo che non sanno distinguerlo dal loro, che lavora solo col naso per terra, ma col posteriore a traino e tutto ben controflesso. E pubblicano bei video, con i loro ciuchini che gli manca solo il fumetto con il vaffa, belli naso a terra che sembrano un aspirapolvere, ben coricati sulla spalla interna, le andature spente e ciondolanti, l'orma del posteriore lontana anni luce da quella dell'anteriore, e loro fieri che commentano: "senza quello schifo delle redini sussidiarie, vedi come lavora bene?". Vediamo, vediamo! Vediamo tra quanto ti si azzoppa...ah, già, se il cavallo va zoppo, è sempre colpa del naniscalco o del pareggiatore, mica di come lo lavori tu eh....

I domatori dolci. Quelli che per capezzare un puledro ci mettono una settimana; per insegnargli la condotta alla longhina ci va almeno un mese; e per fare tutto il resto, il cavallo deve essere per lo meno magiorenne; quelli che il cavallo passa tutta la vita tra doma ed addestramento e a 30 anni non sta ancora fermo quando sali, perché bisogna fare le cose con calma, chiedergli il permesso, aspettare che sia pronto e consenziente, altrimenti lo traumatizzi a vita. Disprezzatori e demonizzatori convinti della doma classica, dei metodi argentini, maremnani e spagnoli, anche se non sanno di cosa stanno parlando. Gente che, quando gli dimostri che in 20 giorni domi e addestri un puledro da zero, senza traumi, ottenendo un soggetto sereno, affidabile ed equilibrato, si rifiutano di riconoscere l'evidenza e cominciano ad elencare i vari guru delle dome/addestramenti eterni perenni ed imperiture.

Eh.....ciclicamente, dobbiamo evolverci....scoprire l'acqua calda, demolire ciò che per secoli ha funzionato....

Evoluzione???....direi più che altro regressione?ottusita’?cieca convinzione?‍�

Metterei in risalto l'aspetto della ciclicità. Che è fenomeno comune e diffuso nell'articolarsi della storia (e pre-istoria).

Fuori dal mondo dei cavalli, ho presente la pavimentazione dei "rissou/mattonate" genovesi. Tipicamente con mattoni al centro e ai lati ciottoli, per un bel po' di tempo sono stati riparati con cemento/asfalto: riparazioni rapide e poco costose, senza richiesta di particolare specializzazione. Ma, poi, valutazioni estetiche e maggiori disponibilità finanziarie (due aspetti non scorrelati tra loro) hanno portato alla "riscoperta" della pavimentazione originaria. Che, poi, un economista (magari un pochino eterodosso) parlerebbe di ritorno delle tecniche (cfr. P Sraffa)


Nel mondo dei cavalli, cosa c'è di più "ciclico" dell'andare stesso a cavallo? Da mezzo fondamentale di locomozione "rapida", al suo affossamento grazie a messer Watt(*), poi "riscoperto" a fini ludico/sportivi.


(*) non è affato casuale che Watt abbia proposto il "cavallo vapore" come misura di potenza

Ciclicità. Si, come le nuove generazioni, affamate di autoaffermazione, demoliscono "il vecchio", a suon di "nuovi studi dimostrano" e "gli esperti dicono".

Tutto ed il contrario di tutto.

Abbiamo appena imparato delle cose, che la nuova leva di esperti dice tutto il contrario.

A volte, per mettersi sotto i riflettori, con la nuova acqua calda, sembra sia necessario trovare dei difetti all'acqua calda precedente, e se non ci sono, bisogna inventarli.

Mi viene in mente una etologa.....che è riuscita a dire delle cose senza senso. Per fortuna che queste cose sono cicliche: la prossima generazione di etologi, riscoprirà l'acqua calda, ed in base ai loro nuovi studi, finalmente si dirà che sosteneva delle stupidaggini....

carissima Miki sull'evoluzione dell'equitazione mi viene subito in mente un certo personaggio che scriveva altrove che teorizzò e ci frantumò le gonadi riguardo l'equitazione femminile. Per etologa ti riferisci alla Ravello?
Rimanendo in argomento, credo che entrino in gioco molti fattori, a partire da un acquisto sbagliato. Per rimediare in qualche modo, spendendo il minimo indispensabile, si ricercano metologie a buon prezzo, mencanteggiate su internet come la panacea di tutti i mali, anzichè affidarsi a un buon professionista, ovviamente al giusto prezzo. Poi ci sono le scorciatoie. Purtroppo il cavallo ha bisogno di tempo per mettersi dritto, per distendersi, banalmente per far fiato ma si vuole subito arrivare alla spalla in dentro, alla riunione e allora si guarda, sempre su internet, cercando metodi e personaggi con nomi altisonanti che promuovono e millantano cavalli da gran premio in due tre mesi. Per non parlare dei fanatici del natural. Guarda Miki, per me sono solo spilorci. Siccome non hanno voglia di spendere nè in ferrature nè in pareggi, tantomeno in vaccini, svermanti ecc. allora abboccano come pesci all'amo alla cosiddetta gestione naturale, che per alcuni andrà pure benissimo ma per altri ha il risultato di mettere zoppi i poveri equini. D'inverno li vedi sudati fradici far campagna per ore: giammai tosare anche se cavallo lavora. E poi ci sono i garisti, quelli che se ne fregano dell'equino ma lo vogliono pronto per la gara superiore in pochissimo tempo, quelli che non si rendono conto che, magari, il cavallo è arrivato e più di tanto non da. Oggi ci sono "rimedi" a tutto, basta cercare. Infine abbiamo le mode. E allora tutti si comprano il frisone per fare dressage quando lui sarebbe felicissimo di tirare una bella carrozza. Per spendere poco si "salvano" i trotter che poi però devono essere riconvertiti a sella. L'equino dovrà ovviamente anche galoppare. Nessuno pensa all'addestramento ricevuto per gli ippodromi, alla sua conformazione fisica che ha subito trasformazioni. Secondo me, l'ignoranza e la spilorceria hanno permesso il fiorire di tanti cialtroni e di tante "scuole di pensiero". Sarebbe carino analizzarne qualcuna, magari in altri post.

Old duck ha scritto:carissima Miki sull'evoluzione dell'equitazione mi viene subito in mente un certo personaggio che scriveva altrove che teorizzò e ci frantumò le gonadi riguardo l'equitazione femminile. Per etologa ti riferisci alla Ravello?

Il "certo personaggio" l'ho relegato dove merita, e cioè nel dimenticatoio
La seconda, no non mi riferivo a lei....ma è etologa??

Per quanto riguarda la spilorceria, si, ti do ragione, molte volte, certe mode attraggono chi non vuol spendere....ne ho visti parecchi di cavalli scalzi pareggiati dal proprietario appassionato del fai da te. Che per carità,  oggi è  tutto caro, e ci può anche stare che si cerchi di far economia dove si può, però per me, bisogna stare molto attenti che la voglia di risparmio non vada a nuocere alla salute del cavallo, e soprattutto, non mi piacciono i pareggiatori fai da te che si vendono sul mercato a prezzi stracciati e sono sconosciuti al fisco, ma conosciutissimi per la loro lingua lunga e la critica continua ai maniscalchi professionisti.

E gente così,  c'è anche nel campo della doma ed addestramento,  altra branca in cui riescono a far danni notevoli.

Sulla scelta del cavallo sbagliato...eh, anche qui Old duck, ci sarebbe da scrivere pagine di post....se da una parte, io penso che, qualsiasi cavallo, opportunamente preparato, può fare quasi qualsiasi cosa, nel pieno rispetto dei suoi limiti psicofisici, è anche vero che sovente i padroni sono sordi e ciechi e questi limiti li sorpassano ampiamente, e si rifiutano di ammettere che, i problemi che  hanno, sono generati proprio da questo superamento.

Si si, direi che si possono aprire un bel pò di topic interessanti....

Anche qui...cose che tornano di moda, nuove mode, cose che cadono nel dimenticatoio. Io ho fatto la scelta di seguire il mio istruttore: non è Dio, ma almeno sto seguendo una strada e se non capisco chiedo, cerco spiegazioni. Abbiamo a che fare con esseri senzienti e pensanti, e abitudinari per giunta. Non comprendo chi continua a cambiare metodi a meno che non ci sia subito un evidente miglioramento, ma anche chi monta deve cambiare. È un discorso così ampio...Non si smette mai di imparare, di provare. E mai smettere di ascoltare il cavallo, con tutte le nostre possibilità

Uffa avevo scritto un lungo post ma è sparito

Milla ha scritto:Uffa avevo scritto un lungo post ma è sparito

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